Day 1

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Ripeto che la storia non è mia e la potete trovare sul sito efp, detto questo vi auguro una buona lettura

Apro gli occhi lentamente, gemendo alla sensazione di dolore nella parte posteriore della testa. Il mio corpo è dolorante e sento i muscoli delle gambe rigidi.

Che cosa mi è successo? Dove sono?

Quando mi accorgo di ciò che mi circonda, il panico inizia a crescere dentro il mio petto. Non riconosco il posto. È buio e umido e freddo. Incredibilmente freddo. Credo di essere distesa su un materasso. Rapidamente mi alzo, prendendo respiri brevi e cercando di abituarmi al buio. I miei occhi esplorano la stanza e poi noto una piccola finestra. No, non una finestra. Sembra più simile a un piccolo buco nel muro. E ci sono delle sbarre.

Posso sentire me stessa tremare, chiazze di sudore fredde sul mio corpo, rabbrividisco. La finestra è troppo in alto per me da raggiungere. Forse se potessi salire su una sedia-

Qualcosa si muove e mi irrigidisco completamente.

La stanza è troppo buia per vedere qualcosa. Non mi era venuto in mente che qualcun altro potesse essere nella stanza con me. Resto completamente immobile, trattenendo il respiro. Qualche lungo istante passa e l'unico suono che sento è il battito incontrollabile del mio cuore.

Tutto il mio corpo sta tremando per l'aspettativa e la paura.

E poi all'improvviso qualcuno parla.

“Miss Granger?”

Indietreggio al rumore, sentendomi come se qualcuno mi avesse appena versato un secchio pieno di acqua ghiacciata sulla testa.

Devo rispondere? Chi è?

É un uomo, è tutto quello che riesco a dire. Ma perché che mi chiama Miss Granger? Dove sono? Chi è lui?

“S-si?” Balbetto, le mie orecchie ascoltano con attenzione qualsiasi segno di movimento.

“Finalmente ti sei svegliata.”

Un sospiro di sollievo lascia la mia bocca quando mi rendo conto a chi appartiene la voce.

“Professor Piton?”

“Sei stata incosciente per molte ore.” Afferma con calma.

Riesco a malapena a vederlo attraverso l'oscurità. Lui è seduto su qualcosa, di fronte a me.

“Che cosa sta succedendo, Professore? Dove siamo?”

Ho bisogno di risposte.

“Ti è forse sfuggito che siamo in una prigione, Miss Granger?” Chiede, la sua voce grondante di sarcasmo.

Sono troppo confusa e spaventata per essere infastidita dalle sue osservazioni pungenti. E non posso fare a meno di sentirmi un po’ più al sicuro sapendo che non sono sola. Ovunque io sia, qualunque cosa sia mi successa, almeno non sono sola. Anche il Professor Piton è qui.

“Cosa è successo?” Chiedo, cercando di mantenere la calma. “Non mi ricordo niente.”

Lo sento fare un respiro profondo e poi parla.

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