Day 6

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Ripeto che la storia non è mia e la potete trovare sul sito efp, detto questo buona lettura

Non riesco a credere che sono già passati sei giorni. Sembra come fosse ieri quando ero al sicuro ad Hogwarts. Cosa stanno facendo i miei amici? Harry e Ron stanno cercando di trovarmi? E Silente? Stanno facendo qualcosa? Certo che lo stanno facendo. Inoltre, non sono solo io ad essere scomparsa, c’è anche il Professor Piton. Sicuramente, stanno facendo del loro meglio per trovarci.

Non ho dormito bene. Tutto quello che riuscivo a pensare era quello che avevano fatto al Professor Piton e quello che hanno intenzione di fare a me. Sono terrorizzata. E la cosa peggiore è che l’ho ammesso al Professor Piton. Non ho mai voluto che scoprisse quanto sono realmente debole. La gente mi ha sempre visto come una persona intelligente, sicura di sé e forte. Ho sempre cercato di essere la migliore in tutto. E ora non c'è niente che posso fare. Assolutamente niente. Tutto quello che mi è permesso di fare è restare seduta in una cella e non fare nulla.

Sono già passati sei giorni! Perché non ci hanno ancora salvato?

Guardo il Professor Piton. É in piedi, appoggiato al muro, con le braccia incrociate sul petto. Ha un aspetto orribile, i  capelli sono più disordinati del solito e ha davvero bisogno di una rasatura. È strano vederlo così.

Ma poi di nuovo, penso a come devo sembrare. Ho bisogno di una doccia, del mio shampoo, del mio sapone, di vestiti puliti, di un dentifricio ... di così tante cose, ma non ci è permesso nulla.

Devo smettere di pensare a questo. Quelle sono cose piccole, insignificanti. Ho problemi ben più grossi al momento.

“Come è il tuo labbro?” La sua voce taglia il silenzio e mi volto verso di lui, sorpresa.

Non ha mai iniziato una conversazione. Sono stata l’unica a parlare di continuo ed a infastidirlo con la mia incapacità di rimanere in silenzio. La sua domanda mi coglie totalmente di sorpresa e non riesco nemmeno a ricordare quello che mi sta chiedendo.

“C-cosa?”

“Il tuo labbro.” Ripete con fermezza, sebbene infastidito. “Come sta guarendo?”

I momenti successivi trascorrono in imbarazzante silenzio e cerco subito di pensare a una risposta.

“Va tutto bene.” Dico finalmente, anche se questa non è la verità.

Il mio labbro spaccato brucia come un matto. Non riesco nemmeno ad immaginare come potrebbe guarire. Cerco di ignorarlo, ma non posso fare a meno di preoccuparmi nel caso si dovesse infettare. Non ho bisogno di quest’ulteriore problema.

Il Professor Piton sembra essere a posto. Ha sopportato piuttosto bene il pestaggio di ieri. Ci sono dei lividi sul suo volto, ma non sembra soffrirne. Forse guarisce più velocemente?

“Stavo pensando.” Comincio. “Non sono ancora venuti da noi oggi.”

“È ancora presto.”

“Cosa ...” Mi fermo per un attimo, prima di continuare con voce sicura. “E se provassimo a negoziare?”

I suoi occhi scattano verso di me e mi fissa per un lungo istante. Capendo che non ha intenzione di commentare, cerco di spiegarmi.

“Potremmo semplicemente dir loro qualcosa ... chiedere la nostra libertà in cambio di informazioni.” La mia voce è debole e non riesco nemmeno a credere a quello che sto dicendo.

“Se ho capito bene.” Inizia Piton lentamente. “Stai suggerendo di soddisfare le loro richieste, dicendo loro tutto quello che sappiamo? È così, Miss Granger?”

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