Day 21

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Non riesco nemmeno più a reggermi in piedi. Mi sento stordita e tutta la cella inizia a girare intorno a me. È diventato insopportabile. Mi ritrovo ad avere problemi anche nel formulare frasi. Perfino nella mia testa è tutto un caos. Non riesco a concentrarmi. Ci sono milioni di immagini, ricordi, pensieri che mi frullano in mente.

"Ouch!" Urlo quando il braccialetto mi scuote di nuovo con una scossa.

Le lacrime iniziano a formarsi nei miei occhi, sta davvero diventando sempre più doloroso.

O forse è solo la mia immaginazione?

"Granger."

Mi sforzo di puntare gli occhi nella direzione del Professor Piton, ma non riesco a vederlo chiaramente.

La mia testa è così pesante, tutto ciò che voglio fare è distendermi sul materasso, ma so che  che renderebbe tutto solo più difficile. Quando sto seduta è più facile. Giusto un pochino.

"C-cosa vuole?" Lo aggredisco.

So che non dovrei parlare al mio insegnante in questo modo, ma non m'importa.

A stento riesco a vederlo.

Si sta incamminando nella mia direzione, poi s'inginocchia di fronte a me. "Miss Granger, da quanto siamo qui?"

Perché me lo sta chiedendo?

Inizio a pensare.

Diciannove? No, venti. Circa venti giorni. Giusto?

Oh Dio, non riesco nemmeno a ricordare da quanto tempo siamo qui.

"Che importa?" Chiedo, sbattendo un paio di volte le palpebre.

Sospira. "D'accordo, rispondi alla mia prossima domanda."

"Quale domanda?"

"128 meno 31 fa...?"

Numeri. Grandioso.

Cosa sta cercando di fare?

128

meno

31

É facile.

Ma come cerco di arrivare alla risposta, la mia mente esplode formulando numeri a caso.

Non riesco nemmeno... a concentrarmi. Non riesco nemmeno...

"La smetta!" Alzo la voce. "La smetta di farmi queste domande stupide!"

"Granger." Dice con voce fredda. "Sto semplicemente cercando di - "

"Non m'importa cosa sta cercando di fare."

Nascondo il viso nei palmi delle mani, imponendomi di darmi una calmata.

"Granger."

Lentamente, lo guardo e poi mi paralizzo scioccata.

Non appena lo fisso, noto che il suo volto sta iniziando a cambiare.

A trasformarsi.

Sta... sorridendo?

Sembra che le sue labbra si stiano incurvando e che mi stia rivolgendo un sorrisetto.

Puro orrore inizia a crescere dentro di me.

"Stai bene?" Mi chiede, ma mi sta ancora sorridendo.

"Cosa c'è di tanto divertente?" Chiedo, incapace di distogliere lo sguardo da lui.

Mi sta spaventando.

C'è del maligno nei suoi occhi.

"Divertente?" Chiede.

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