Cupole
Disperdo la mia voce,
pagine, fragili parole
che impattano sulle cupole.
Non ti raggiungono
lontana come sei:
cedono, tremano sul vetro
come tutti i miei vorrei.
Giorni, spessi come cupole distanti;
lacrime, si perdono livide negli attimi.
Per fortuna sono trasparenti.
Cupole, che mi accorgo essere fragili,
mani, che impattano dolcemente sopra i cardini,
e liberano dal vetro
il sorriso di due amanti,
trasformando i giorni di pietra
in mille spendidi diamanti.
Cupola, quella sopra di noi
a dividerci dal mondo,
noi anime gemelle
distanti da tutto il resto.
Cupola privata nella periferia campana,
un civico diverso,
l'amore sempre lo stesso;
a quest'ora già abbracciati sotto il caldo delle coperte.
Cupola: il tuo posto nell'universo.
STAI LEGGENDO
Sono lì con te
PoésieOgni notte, una piccola carezza per esserti più vicino. 30 poesie per 30 giorni, fino a riaverti mia.