Capitolo 1

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VALERIE'S POV

Uno sbuffo caldo sul mio collo.

Un bacio a fior di labbra.                  

Zayn si é svegliato e come sempre, non resiste alla tentazione di stuzzicarmi nel sonno.

<< piantala, ho sonno >>

Borbotto acida, rannicchiandomi ancora di più tra le coperte bianche e profumate.

<< guarda che é ora di alzarsi. Devi andare a scuola >> 

<< Oh merda... >> 

Impreco tra me e me.

Il primo giorno di scuola della terza liceo aveva inizio.

L'estate era passata in un lampo, tra le gite al mare e le giornate passate a poltrire nel letto con Zayn.

Era stata un'estate pigra, come era pigro il sole a tramontare la sera.

Avevo continuato a lavorare al bar con Liam e avevo guardagnato un bel gruzzoletto ora.

Avevo risparmiato per comprare un regalo a Zayn per il suo compleanno. Ancora stavo risparmiando, nonostante compisse gli anni a gennaio. Volevo fare qualcosa di speciale, che non avrebbe dimenticato.

<< alzati pigrona >>           

Mi dice dandomi una pacca affettuosa sul fondoschiena.

<< si... arrivo, arrivo! >>

Sento il materasso scricchiolare e alleggerirsi di un peso. Zayn si é alzato e sento i suoi passi sulle mattonelle fredde del mio appartamento.

Mi volto dall'altra parte e continuo a dormire. La mia indole mattiniera si sta affievolendo sempre di più da quando Zayn resta a dormire da me.

Non ho voglia di andare a scuola, i miei compagni sono comunque tutti insopportabili e gli insegnanti non sembrano capire le nostre esigenze.

Restare a letto e ignorare il mondo intero mi sembra quindi una ottima soluzione, fino a quando sento un paio di braccia forti che mi sollevano dal materasso.

<< quì, qualcuno non ha intenzione di ascoltarmi. Ti va di fare la ribelle sta mattina? >>

Rido e mi stroppiccio gli occhi.

Zayn mi appoggia sulla sua spalla a mo' di sacco di patate.

<< lasciami! >>

Continuo a ripetere, sempre con meno convinzione, mentre prendo a pugni leggeri la schiena nuda di Zayn. La mia tecnica non sta funzionando, così inizio a lasciargli dei baci sulla schiena. Appoggio le labbra e succhio leggermente per assaporare la sua pelle calda.

<< ehi ehi, questo non vale! >>

Protesta Zayn, lasciandomi andare davanti al tavolo della cucina.

Mi da un bacio e poi ci sediamo a fare colazione.                                  

Lo guardo bere il suo bicchiere di succo d'arancia e poi mangiarsi uno jogurt.

Mi sono abituata alla sua colazione bizzarra ormai, sta quasi sempre da me a dormire e si ferma anche la mattina. Questo é solo un altro esempio della mia mattina tipo da qualche mese a questa parte.

Sembra una vera e propria convivenza e le piccole liti sono all'ordine del giorno, tanto che mia cugina ha minacciato più volte di andarsene. Ora ha risolto il tutto standosene in camera fino a quando non usciamo di casa, oppure si ferma da Louis.

Si, sembra strano ma é durata. Nessuno avrebbe scommesso su loro due, come su di noi.

<< ti accompagno e ti vengo a prendere io >>

Precisa Zayn. Si alza, lava velocememte il bicchere e lascia cadere l'involucro dello jogurt nel sacco nero della spazzatura, sotto il lavandino.

<< lo so, lo fai sempre >>

*Finito il primo giorno di scuola*

<< allora? Come é andata? >>

<< come al solito. Non é cambiato nulla >>

Vorrei dirlo con un tono noncurante, ma non riesco. Mi fa male non essere accettata fra i miei coetanei. Mi fa pensare di essere sbagliata.

<< non sei tu quella sbagliata >>

Mi dice. Sembra rispondere alla mia affermazione muta.

Lo bacio e lui mi mordicchia le labbra con i suoi denti bianchibe perfetti.

Mi cinge il fianco con la mano e torniamo verso casa.

Sono stranamente silenziosa, ma é perché sento che c'é qualcosa di strano nell'aria.

Il mio sesto senso mi dice di stare all'erta. Succederà qualcosa ma non so di preciso cosa aspettarmi, fino a quando non svoltiamo nel vicolo di casa mia.

Un uomo sta davanti al portone che dirige a vari appartamenti, tra cui il mio.

Ha una giacca e un paio di pantaloni classici ed eleganti, grigo scuro, e una cravatta rossa a righine bordeaux.

É del tutto fuori luogo rispetto al quartiere in cui é. Qui nessuno é un gran riccone, ognuno si arrangia come meglio puó.

Si guarda attorno, la testa scatta da destra a sinistra con smarrimento. Poi appoggia l'indice sui citonfoni fino a quando trova un nome di suo interesse, sorride e si volta.

La mano di Zayn stritola il mio fianco in una morsa dolorosa e si blocca sul posto.

Quell'uomo ha i capelli neri, la pelle olivastra e due occhi neri e profondi come pozzi.

Non puo essere una pura coincidenza.

Lui é il padre di Zayn

- to be continued -

Ray of Light (sequel of Shadows)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora