ZAYN'S POV
<< é tardi >>
Dice Valerie. Non é una insinuazione che io stia disturbando. Né una domanda implicita di andarmene.
É un semplice dato di fatto, un pensiero ad alta voce.
<< non credo sia un problema >>
<< ho scuola >>
<< e allora? >>
Mi guarda dal basso e arriccia le labbra.
Rido di quella buffa smorfia e lei si unisce a me. Si sdraia sul divano e io le finsco sopra. Ecco un nostro altro cliché, e so che Valerie non aspettava altro.
Le bacio prima le labbra rosse e morbide, poi passo al collo con una lentezza che la esaspera. Infilo la mano sotto la maglietta e lei sussulta. Ho le mani fredde, ma il suo corpo è bollente. Sento il suo respiro farsi sempre più irregolare.
<< andiamo in camera >>
Mi sussurra e poi mi bacia accanto all'orecchio.
L'atmosfera si sta facendo sempre più bollente, così mi alzo e la prendo in braccio. Lei sembra sorpresa da questo mio gesto e si aggrappa al collo intrecciando le mani.
É leggera come una piuma. Non mi sembra di stringere una ragazza di sedici anni, ma piuttosto una bambina. Non peserà più di cinquanta chili, ma su di lei non sembra una magrezza eccessiva, é perfettamente proporzionata.
Mi bacia il collo e la mascella, indugiando sulla mia pelle. Mi morde la parte morbida del collo fino a farmi male. Chiudo gli occhi e rischio di perdere l'equilibrio per un attimo. Poi torno in me e apro la porta della camera. La adagio sul letto e tiro fuori dal portafogli un preservativo.
Lei con la grazia di una dea si spoglia, i vestiti scivolano sulla sua pelle perfetta, fino a lasciare scoperta quasi tutta la sua pelle. Mi guarda e nella penombra della stanza vedo i suoi occhi brillare e il suo corpo perfetto adagiato sul materasso, per questo amo tenere la luce spenta, per non sciupare tutta la sua bellezza. Riesco ad assaporarla solo in parte, per colpa della scarsa visibilità, ma aumenta la voglia in me.
Un'ondata di eccitazione mi pervade quando penso che lei é solo mia. Nessun altro ha il provilegio di vederla così, per questo io mi sento speciale. Lei mi rende speciale.
Mi spoglio frettolosamente, cercando di non prestare attenzione ai suoi occhi e mi scrutano da capo a piedi. La guardo solo un attimo e la vedo mordersi il labbro, lì tutta la mia pazienza si esaurisce e in pochi secondi sono sul letto sopra di lei.
Ancora pochi centimetri di tessuto coprono la nostra pelle.
Le sgancio il reggiseno con un gesto abituale delle dita, ormai mi viene naturale.
Lei mi accarezza il viso e infila le mani fra i miei capelli.
Abbasso il volto e le bacio la pelle appena scoperta. Lei inarca la schiena per rendere maggiore il contatto. Con la lingua disegno dei piccoli cerchietti, lasciando scie umide sulla sua pelle calda. Le afferro i fianchi con le mani fredde e lei sussulta per la differenza di calore tra i nostri corpi, ma faró presto a scaldarmi se continuiamo così.
Appoggio il mio bacino sul suo, le nostre parti intime sono premute l'una contro l'altra, con due strati di tessuto sottili a dividerle e lascio che senta quanto la desidero in questo momento.
Lei si lascia sfuggire un piccolo gemito, ma io mi affretto a tapparle la bocca con un lungo bacio. Ci togliamo gli ultimi indumenti rimasti e vado a recuperare il preservativo che avevo appogiato precedentemente sul comodino.
Valerie resta ad aspettarmi con impazienza e sorride quando mi sente di nuovo mettermi sopra di lei.
Inizio ad accarezzarle lentamente una coscia e risalgo verso l'interno. Esasperata dalla mia calma Valerie mi afferra il polso e mi porta direttamente all'obbiettivo, amo quando prende iniziativa in questo modo.
Inizio ad accarezzarla e toccarle quei punti che so essere più sensibili, lei chiude gli occhi e graffia la pelle della mia schiena.
Poi entro dentro di lei e la sento gemere profondamente. La guardo negli occhi e mi perdo in quell'azzurro cielo delle sue iridi. Un senso di pace e serenità si impossessa di me.
Per qualche momento non riesco a percepire dove finisce il mio corpo e inizia il suo.
Le nostre voci si sovrappongono l'una sull'altra. Urliamo i nostri nomi e dalla sua bocca il mio sembra diventare magico.
Il modo in cui pronuncia Zayn m fa impazzire, le lettere scivolano fuori dalla sua bocca con naturalezza, come se fosse nata per pronunciare il mio nome.
Continuo a imprimere spinte veloci e profonde, so che le piace da morire.
Per un attimo tutto sembra muoversi e in pochi secondi mi trovo sotto di lei. Ha ribaltato la situazione con una imprevedibilità eccitante. Non lo aveva mai fatto prima.
Appoggia le mani sul mio petto e inizia a muoversi dall'altro verso il basso.
Un movimento così sensuale e naturale allo stesso tempo non lo avevo mai visto. Le prendo il bacino con le mani e la guido in un movimeno più fluido e rilassato.
Valerie mi accarezza il petto con le sue dita lunghe e sottili. I suoi capelli scuri le scendono lungo le spalle, reclina la testa indietro e dei gemiti grattuali le salgono dal petto.
A vederla per strada nessuno direbbe che ha un lato così selvaggio del suo carattere. Arriva al culmine dopo pochi secondi ed io con lei.
Siamo in sintonia completa, siamo una cosa sola.
Valerie si accascia sul mio petto.
Ha la pelle sudata quanto la mia e ancora il respiro affannato.
Ascolta il battito del mio cuore per un paio di minuti.
E restiamo così, nudi e abbracciati nel letto. Senza dire una parola. Perché qualsiasi cosa sarebbe totalmente inopportuna.
<< Zayn, sono contenta di averti incontrato >>
Mormora ad un certo punto lei.
<< anche io, sei la cosa piu bella che mi sia capitata >>
<< ti amo >>
<< ti amo da morire anche io >>
Queste sono le uniche parole che siamo in grado di dire. Perché le emozioni forti di qualche attimo prima scorrono ancora nelle nostre vene.
Perció lascio che si addormenti sul mio petto. Con mille incertezze sui suoi pensieri ma con una sola sicuezza.
Noi ci apparteniamo.
- To be continued -
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Ray of Light (sequel of Shadows)
FanficZayn e Valerie. Il buio e la luce. Sono apparentemente diversi, ma meno di quanto pensino. Hanno bisogno d'amore e l'hanno trovato l'uno nell'altro. Hanno superato la distanza e le difficoltà, i pregiudizi e le diversità. Ma ancora non basta. Ancora...