VALERIE'S POV
Oggi é sarà il mio primo giorno di scuola dopo parecchio tempo ed é anche il compleanno di Zayn.
Vorrei semplicemente rigirarmi nel letto e continuare a dormire, ma non posso.
Mi alzo e mi trascino in cucina per fare colazione. Preparo la borsa di scuola e la carico in spalla. É ora di tornare alla vita di sempre.
Guardo dalla finestra e la nostalgia mi attanaglia lo stomaco, quando non vedo Zayn ad aspettarmi. Mi manca tantissimo.
Cosí decido di tirare fuori il telefono dalla tasca e chiamarlo. Almeno per fargli gli auguri e incontrarci per dargli io regalo. Ma solo pochi minuti, nulla di piú.
Digito il numero con mani tremanti e aspetto.
<< Ciao Valerie, perché non mi rispondi mai? >>
<< Buongiorno, volevo solo dirti... Buon compleanno >>
Evito di rispondere la domanda prima, perché non saprei come giustificare il mio comportamento da stronza degli ultimi giorni.
<< Grazie, ma non pensare di cavartela cosí. Vengo a prenderti oggi a scuola e parliamo un po' >>
<< Zayn io non... >>
<< Ti prego >>
La sua voce di supplica mi scioglie il cuore, non posso respingerlo ancora.
<< Va bene, ci vediamo >>
<< Ti amo >>
Non gli rispondo e termino la telefonata.
Non perché non lo ami, anzi, lui é tutta la mia vita. Ma mi sentirei una ipocrita a dirgli "ti amo" mentre lo sto facendo soffrire.
Continuo a camminare verso la scuola e rivivo i ricordi delle prime volte in cui Zayn mi accompagnava a scuola. Me lo ricordo sbruffone ma anche silenzioso e riflessivo. Maledetti ricordi.
.
A scuola é tutto uguale. I soliti banchi di legno incisi ai bordi, le sedie vecchie e piene di scarabocchi. I miei compagni cercano di fare i gentili con me. Mi salutano con un sorriso.
Uno piú falso dell'altro.
Addirittura qualcuno viene ad abbracciarmi. Gente con cui non avevo mai nemmeno parlato per i due anni in cui ero in questa scuola.
I professori mi accolgono con dei caldi sorrisi e annunciano il mio ritorno come se fosse un avvenimento chissà che importante. Ed io mi limito ad arrossire e sprofondare nella sedia.
Ascolto poi tutte le lezioni cercando di capire qualcosa, ma ovviamente mi sembra che tutte spiegazioni sano slegate da tutte le mie conoscenze pregresse. Sono di un mondo a parte da cui io ero rimasta esclusa da fin troppo tempo ormai.
Rinuncio a seguire quando cominciana farmi male la testa, mi sembra che i professori cerchino di cacciare a forza le informazioni nel mio cervello.
Mi massaggio la pancia per tutto il tempo con dei gesti lenti e dolci, voglio far capire a quel bambino lí dentro che lo amo, nonostante quello che ho deciso di fare. Ho davvero poco tempo per dimostrarglielo.
*fine scuola*
Esco stando attenta a non farmi spintonare dagli altri. Sono accortezze inutili dato che tutti mi evitano, come al solito.
Mi fermo sulle scale e mentre mi stringo nel giubbino scorgo Zayn. É appoggiato con la schiena al cancello. Ha un giubbotto nero di pelle e dei jeans dello stesso colore. Fasciano le sue gambe perfette e sembrano talmente stretti da poter scoppiare da un momento all'altro.
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Ray of Light (sequel of Shadows)
Fiksi PenggemarZayn e Valerie. Il buio e la luce. Sono apparentemente diversi, ma meno di quanto pensino. Hanno bisogno d'amore e l'hanno trovato l'uno nell'altro. Hanno superato la distanza e le difficoltà, i pregiudizi e le diversità. Ma ancora non basta. Ancora...