14. Il racconto di Belle

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Harry, Louis, Croxley e l'ispettore Craft rimasero senza fiato di fronte all'affermazione della donna trovata nella casetta.

" Da quanto tempo siete chiusa qui dentro?" chiese il poliziotto.

" Non so...io credo dall'altra mattina...non so che dire, non mi ricordo neppure di quando ho mangiato l'ultima volta " balbettò la donna.

" Adesso ci siamo qui noi, signora " intervenne Croxley " non deve temere più nulla "

" Mio marito si chiama Barry Sullivan " disse allora " lo conoscete?"

" Ne ho sentito parlare e scommetto che anche lei è americana..." osservò il dottore per cercare di non dire subito alla donna cosa era successo.

" No!" sussurrò la donna " Sono di Birmingham e faccio la ballerina all'Hotel Piccadilly "

" E come mai è finita in questo posto?" intervenne Harry, accendendosi come al solito la pipa.

" Perché ero gelosa " spiegò Belle " sapevo infatti che mio marito aveva un'amica da queste parte e io volevo scoprire chi fosse....senza fare scandali..."

" Mi racconti per filo e per segno che cosa le è successo " insistette Harry con volto serio e attento.

Belle spalancò gli occhi un po' incerta, ma poi cominciò a raccontare:

" Domenica scorsa presi il treno da Londra, dove lavoro, con l'intenzione di venire qui e scoprire chi fosse l'amante di Barry.
Il treno, però, si fermò a Barnstaple e il controllore mi disse che non c'erano treni diretti a Lyncombe.
Allora, nonostante non avessi tanti soldi con me, pagai un taxi e gli chiesi di portarmi dove volevo.
L'autista transitò per la strada che passa qui davanti e io dal finestrino, mentre passavo, vidi la macchina di Barry parcheggiata di fronte a questa casetta, la riconobbi dal numero di targa.
Feci fermare allora il taxi e mi feci lasciare qui, dato che ero convinta che, se la macchina di mio marito era qui, anche lui sarebbe presto arrivato.
Rimasi qui fino a quando divenne buio senza fare nulla se non stare seduta su una sedia.
Doveva essere abbastanza tardi, quando sentii avvicinarsi qualcuno dalla strada.
Pensai che fosse Barry, solo che, all'improvviso, mi resi conto che non volevo che mi trovasse lì come una stupida, così feci la prima cosa che mi venne in mente...entrai nel cofano della macchina e mi ci chiusi dentro.
Ci sono due piccoli aeratori e si può respirare agevolmente.
Ero chiusa lì dentro, quando sentii piangere.
Era un pianto disperato, straziante...
Poi la persona che era entrata salì in macchina e partì.
Percorse una strada tutta a buche, finché, dopo un bel po' rallentò, solo che sentii aprire la portiera e poi richiuderla ed era strano perché la macchina era ancora in movimento.
All'improvviso mi resi conto che l'auto stava affondando, perché dagli aeratori cominciò ad entrare una specie di fanghiglia fredda.
E allora capii..."

Harry fece un cenno con la testa e disse:

" Sabbie mobili...."

Elementare, dottor Tomlinson...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora