Capitolo 1

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Drin drin drin
Oh no la sveglia.
Mi sveglio e mi dirigo verso il bagno dove mi faccio una doccia.
Quando uscì dal bagno mi vestì.
Al posto della solita uniforme di tutti i giorni decisi di mettermi una felpa di colore grigio con dei leggins neri e le mie adorate Adidas Superstar.
Andai in cucina per fare colazione con dei biscotti al cioccolato e un succo. Scusate, non mi sono presentata. Mi chiamo Ellen Hemmings, ho 16 anni e frequento il liceo artistico. Vivo a Londra.
Mio padre è morto quando avevo solo cinque anni ed ora vivo con mia madre.
Mia madre lavora come hostess in un aereo e per questo motivo sono quasi sempre a casa da sola o meglio sono sempre a casa da sola tranne a Natale e a Pasqua.
Quando dovetti uscire presi lo zaino, le cuffiette ed il mio telefono e mi avviai a prendere la corriera.

8:00
Arrivai davanti al cancello dell'inferno, entrai e, come ogni mattina Jack e i suoi amici mi vennero incontro.
Jack: 《ciao sfigata》
Paul: 《dai Jack mostragli chi comanda》
Jonh: 《dai Jack dagli una lezione》
Io non riuscivo a muovermi, ero pietrificata.
Ad un certo punto Jack cominciò a tirarmi un pugno, poi due, poi tre
per non parlare dei calci.
Quando se ne andarono mi rialzai a fatica e mi diressi verso il bagno dove mi specchiai.
Ero piena di lividi ovunque nella pancia, nelle gambe, nelle braccia e oltre a ciò gli occhi erano viola.
Cercai di coprire i lividi con del corrertore e, non appena finì uscì dal bagno.
Non appena uscì dal bagno mi ricordai che mi ero dimenticata di coprire i lividi degli occhi.
Cazzo!!
Ma non potevo andare in bagno perché prima avevo visto dirigersi quell' oca di Stephanie, la fidanzata di Jack.
Ora mi toccherà inventare una scusa perché sennò il professore di disegno mi farebbe sputare il rospo e Jack mi avrebbe ammazzato nel vero senso della parola.
Quando entrai in classe il professore mi vide e mi chiese cosa fosse successo ai miei occhi.
Inventai una scusa e dissi che ieri ero caduta dalla bici.
Tutti si misero a ridere e a prendersi gioco di me.
Ad un certo punto il professore ci chiamò alla cattedra per consegnare il nostro autoritratto che ci assegnò la settimana scorsa.
Io ho disegnato questo
A dire il vero non è un vero e proprio autoritratto, perché non ho ne piercing, non porto gli occhiali e non sono così bella.

Quando mi alzai per consegnare il mio disegno, Sophie, la mia ex migliore amica mi tiro dietro la sua bottiglietta d'acqua mezza aperta bagnandomi tutta

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Quando mi alzai per consegnare il mio disegno, Sophie, la mia ex migliore amica mi tiro dietro la sua bottiglietta d'acqua mezza aperta bagnandomi tutta.
Fortunatamente avevo già consegnato il mio disegno.
Quando suonò la campanella corsi in bagno e mi asciugai per bene.
Non dovevo ritardare perché l'ora dopo avevamo italiano e sennò la prof mi avrebbe portato dal preside.

14:00
Evviva!! Finalmente libera!!
Stavo per andarmene a casa mia quando Jack mi fermò, mi prese la mano e mi portò nel retro della scuola
Jack: 《Hey sfigata》
Paul: 《dai Jack pestala》
mi butto a terra e mi lanciò calci e pugni.
Subito dopo arrivo quella stronza di Stephanie
Jack: 《Ciao tesoro. Mi aiuteresti a pestare sta sfigata?》
Stephanie: 《certo tesoro》
Così quel pomeriggio oltre ai pugni e ai calci di Jack mi dovetti subire anche quelli di Stephanie.
Dopo qualche minuto mi rialzai a fatica e mi diressi verso casa.

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