La mattina seguente mi risvegliai insieme a Will, ci vestimmo e ci siamo diretti verso la cucina dove abbiamo mangiato una semplice brioche.
Quando fu il momento di andare a scuola, me ne andai, ma in quel peciso istante Will mi prese il braccio e mi baciò.
Ad un certo punto mi staccai, e imbarazzata me ne andai a casa mia per prendermi lo zaino per poi andare a scuola.
Quando arrivai a scuola come al solito mi diressi verso il mio armadietto, e
dopo poco me ne andai in classe.
Quando entrai in classe, tutti i miei compagni si girarono verso di me e
cominciarono a prendere in giro.
Mi voltai e quando vidi la scritta "TROIA" scritta sulla lavagna me ne andai.
Decisi di saltare l'ora e di ritornare la prossima.
Quando suonò la campanella del cambio dell'ora mi diressi verso la mia classe.
Poco dopo il professore entrò, si sistemò sulla cattedra e cominciò a chiamarci uno ad uno per consegnarci la verifica di due giorni fa.
Io disegnai questo.Era quello che sentivo dentro di me.
Il mio voto è stato il più alto della classe.
Ovviamente per questo motivo i miei compagni cominciarono a fare battute del tipo:
"Nerd"
"Fai schifo"
"Muori!!"
A quelle battute corsi subito in bagno, tirai fuori la mia amata lametta e cominciai a tagliarmi.
Alcuni tagli li feci davvero profondi che dovetti recarmi in infermeria perche perdevo molto sangue ed il medico mi ha detto che se perdevo molto sangue rischiavo di morire.
In effetti sono stata stupida a recarmi in infermeria, dovevo morire.
Ma così non fu.14:00
Finalmente libera!!!
E mi diressi verso casa di Will dove ci siamo dati appuntamento per studiare insieme italiano visto che io sono una frana sull'analisi del periodo.
Quando raggiunsi i giardinetti Jack e gli altri mi vennero incontro dove mi portano nel retro e cominciarono a prendermi a calci, sbattendomi con la testa sul muro più volte.
Chiusi gli occhi e persi i sensi.ELLEN'S POV
Mi risvegliai in una stanza, evidentemente non era casa mia.
Era una stanza d'ospedale.
Quando mi svegliai vidi subito Will, evidentemente è stato lui a portarmi in questo posto.
Mi strinse la mano e mi diede un leggero bacio.
Dopo un po' in camera mia arrivò il dottore dove mi disse che avevo subito un trauma cranico ed ero rimasta in coma per una settimana.
Mi prescrisse tanti antidolorifici.
Mi rivolsi a Will dicendo:
Io: 《Will, perché l'hai fatto? Dovevo morire!!》
Will: 《Io non ti lascerò mai》
Io: 《Almeno avrei messo fine a tutto ciò una volta per tutte!!》
Will: 《No Ellen non lascerò che per uno stronzo come Jack tu debba morire》
Io: 《Che cosa vuoi dire con ciò》
Will: 《Voglio dire che ti amo》
Io titubante faccio finta di sentire, ma quelle parole mi rimasero in mente per tutta la giornata.WILL'S POV
Quando vidi che dopo un'ora non arrivò nessuno qualcosa fu strano.
Di solito lei ci mette meno di cinque minuti per arrivare da me.
Così decisi di andare a vedere.
Mentre mi diressi verso la scuola, notai un gruppetto di ragazzi nel retro dei giardinetti.
Mi nascosi.
Quando se ne andarono mi diressi nel punto dov'erano loro.
Quando arrivai nel loro stesso punto vidi una ragazza, sdraiata a terra.
Volevo svenire, la ragazza a terra era la mia adorata Ellen.
La presi in braccio e mi diressi nel più vicino ospedale.
Mi dissero che aveva subito un trauma cranico.
Il dottore non fece nemmeno in tempo a finire la frase che io avevo già le lacrime agli occhi.
Ero spaventato.
Non potevo perdonarmelo se Ellen morisse e dovevo impedirlo.
Furono dei giorni bruttissimi, mi sentivo solo, a scuola andavo a malavoglia, i voti erano perlopiù insufficienze e mi sentivo sempre triste.
Quando si risvegliò gli strinsi la mano e la baciai leggermente sulle labbra.
Cercai di domandare chi l'avesse ridotta in quello stato, lei non volle dirmelo ma feci due più due.
Quello stronzo di Jack.
La prima volta che lo avrei visto lo avrei ucciso!!
Alla fine del discorso quando lei mi chiese perché l'avessi aiutata mi venne da dire "TI AMO"
Ed è la verità.
Ti amo Ellen, non ce la farei se non ci fossi tu.
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Ellen
Roman pour AdolescentsEllen Hemmings ha 16 anni, vive a Londra e frequenta il terzo anno del liceo artistico.È vittima di bullismo e soffre di un disturbo psicologico, l'autolesionismo. Tenta di suicidarsi per mettere fine a tutto ciò. Nella sua vita non ha gioie fino a...