Okay Emily, stasera sei invitata a una festa.
Prima di morire, mia mamma mi aveva regalato un vestito, nero, lungo, con uno scollo dietro, molto bello.
Fin'ora ero andata solo a una festa, quella della fine della scuola alle superiori e mio papà mi aveva regalato per quell'occasione, dei tacchi, che alla fine non mi ero messa, non ero capace a camminarci.
Stasera li metterò, sono cresciuta, ci riuscirò.
Dopo essere salita sulla mia Citroen e aver messo in moto, sono andata a casa.
Ho una fame...
Mi faccio un panino.
Sono le 18 e 30, comincio a prepararmi.
Mi faccio un bagno, è da un po' che non me lo faccio, ci voleva...
Rilassata come non mai, mi sistemo i cappelli mossi, neri; dopo svariate prove di acconciature, decido di lasciarli sciolti.
Mi trucco, matita nera dentro, mascara, solo sopra, pochissimo rossetto.
Ora sto osservando quella figura femminile davanti a me, una ragazza che non ho mai visto, penso "sarai fiera di me mamma",
E dopo questa frase seria, ci sta quest'altra di frase " sembro quasi figa "
Rido da sola come una scema. Sono le 20, prendo le chiavi della macchina, esco.
Dopo 20 minuti di viaggio arrivo davanti a questa meravigliosa villa.
Sono veramente a bocca aperta.
Il parcheggio è all'esterno su un'area ricoperta da sassolini bianchi, il cancello, enorme mostra l'interno.
Sul cancello c'è scritto "famiglia Gordon"
Noto una telecamera al fianco destro del cancello.
Qualcuno mi apre.
Ora attraverso tutto un giardino colorato con mille piante diverse, fiori, fontane e laghetti con pesci rossi. Si arriva a un lago più grande dove si trovano due cigni, uno bianco e uno nero. Circondo il lago arrivando in una via con ai lati delle siepi.
All'inizio della via trovo Evan, con una rosa blu in mano e un fottuttissimo e meraviglioso sorriso.
EVAN<scusa se non ti sono venuta incontro, mi farò perdonare, ma ho dovuto sistemare una faccenda proprio ora. Come va ?
IO< sono....viva ?
Evan ride
EVAN< si sei viva, stai tranquilla.>
Mi porge la mano, proprio come un vero cavaliere, io la prendo.
Non ci sono ancora abituata a camminare sui tacchi, detto ciò, traballo molto. Lui se ne accorge e non esita a prendermi in braccio.
Sembra un sogno.
Arriviamo all'entrata della sua "reggia" o "castello" o "paradiso",incrociamo camerieri, servi, maggiordomi, cammelli, tigri, coccodrilli e dinosauri ( ovviamente scherzo, ma il personale, no, su loro non scherzo)
Usciamo quasi subito in giardino, quello dietro, dove si trova una meravigliosa piscina, grandissima,
Ci sediamo. Io sono ancora scioccata ed incredula.
Chiacchieriamo per 20 minuti, parlando di libri e di figure di merda fatte nella propria vita.
Arriva la gente, come avrete potuto notare, non c'erano altri amici stretti invitati prima, alle 20 e 30.
C'è tantissima gente, come c'è tanto alcool, come c'è tanta musica.
Scusatemi se sono così diretta, ma io sono completamente persa nello sguardo di Evan, non perché è ricco sfondato o suo zio è Chris Gordon, no, perché con me è gentile, semplice, simpatico, affettuoso
E io ragazza abbastanza problematica, che vive con il naso tra le pagine di libri, sarei una stupida ad innamorarmi di un ragazzo così, solo perché ha i soldi e fa la bella vita, ve lo giuro non è per quello...
Solo che i suoi occhi sono troppo espressivi e il suo sguardo è troppo affascinante, il suo modo da cavaliere e non da rozzo puttaniere violento.
Mi sono innamorata di lui. È la prima volta che non creo un casino. Spero di non crearlo, visto che sono già io un casino...
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Io sottomessa, lui padrone
Chick-LitEmily, ragazza di 19 anni timida con problemi di autolesionismo. È al primo anno di università, lui, Chris Gordon un uomo famoso, elegante, sempre in giacca e cravatta, scrittore dei libri più conosciuti in quel momento, ecco lui è anche l'insegnant...