Dopo che ci siamo baciati, siamo rimasti a parlare. Mi sentivo le labbra formicolare, come se si fossero addormentate, io mi sentivo strana, tornai a casa imbambolata, con lui fisso negli occhi, mi addormentai stanca.
Sono le 8 di mattina, ho la prima lezione alle ore 8 e 30.
Mangio un quarto di mela e vado
È l'ora di Inglese, la prof Melissa Turner sta parlando di Oscar Wilde. Evan è sempre vicino a me di banco, non stacca i suoi meravigliosi occhi da me per tutta l'ora, penso che non sappia neanche di cosa ha parlato per un'ora la prof Turner.
Sorrido.
Alle 9 e 30 ho una pausa di mezz'ora, anche Evan.
Usciamo nel cortile e ci baciamo nuovamente, la sua mano cinge dolcemente la mia vita, accarezza tutto il mio fianco. Sento le sue mani sulle mie coste che scendono piano come se le sue dita stessero facendo dei gradini, noto che è un po' titubante dopo che sente quanto sono magra. Spesso nascondo tutto sotto felpe di una taglia in più, facendo credere alla gente che ho un fisico normale come tutte le altre, belle come non mai.
Continua a baciarmi e ciò mi rende contenta.
Da lontano sento una voce familiare che chiama per nome Evan.
È il professor Gordon. Dio mio ci ha visti, che vergogna, sento le guance accaldarsi, molto...
PROF GORDON< Evan, ciao, volevo scambiare due chiacchiere con te, ma noto che sei occupato...almeno non qui nel cortile dell'istituto, sanno tutti chi sei, che figure fai ?>
EVAN<Scusa zio, hai ragione non succederà più, due secondi e arrivo !>
Si volta verso di me e mi da un bacio a stampo, sorride.
Con passi lunghi e veloci raggiunge il Professor Gordon, suo zio che intanto si avvicina in un'aula vuota, entrano e si chiudono la porta dietro.
Rimango lì imbambolata, proprio come la sera prima.
Che faccio, aspetto che riesca da quella porta, oppure vado via ?
Decido la prima opzione, però mi allontano, mi scanso da un lato del cortile, tanto per non farmi ritrovare nello stesso punto di prima.
Dopo due minuti esce, noto che si guardano con uno sguardo di intesa, leggo il labiale del Prof che gli dice " mi raccomando, fai quello che ti dico e non ci saranno problemi per nessuno" un secondo dopo si avvicina di più a Evan, mi copre un po' la visuale, non capisco bene cosa abbia detto, mi sembra, ripeto, mi sembra di aver capito " non farla scappare",
"non te la fare scappare", qualcosa del genere ..
Di cosa stanno parlando ?
Il viso del Prof diventa serio, Evan annuisce, dice qualcosa, ma mi da le spalle .
Quando si gira, mi vede, saluta suo zio è si avvicina a me.
IO< Tutto okay ?>
EVAN< si si, tranquilla mi voleva parlare di una cosa di famiglia>
Non sono una che chiede troppo, insomma, che indaga...se quella data cosa me la vuole dire, che me la dica, ben venga, altrimenti pazienza, ma io non ho ancora "testa" di chiedere certe cose.
Sono passati venti minuti e tra dieci minuti io ed Evan abbiamo la lezione di lettere, con suo zio.
IO<Ci incamminiamo verso l'aula di lettere ? Così arriviamo puntuali?
EVAN< No scusami questa volta la salto, ho da sbrigare una commissione, non posso proprio, se riesci a darmi poi gli appunti, ti ringrazierei tantissimo.>
IO< Va bene tranquillo, si poi te li passo, tranquillo.>
Altro bacio a stampo e lui si incammina verso i cancelli. Io vado nell'aula di lettere puntuale
Durante la lezione noto che il professor Gordon mi guarda tante volte. Forse è una mia impressione, anzi sicuramente, dai Emily....
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Io sottomessa, lui padrone
Literatura FemininaEmily, ragazza di 19 anni timida con problemi di autolesionismo. È al primo anno di università, lui, Chris Gordon un uomo famoso, elegante, sempre in giacca e cravatta, scrittore dei libri più conosciuti in quel momento, ecco lui è anche l'insegnant...