Decisioni (altrettanto pericolose)

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Percy odiava il numero sette.
Sette anni a Hogwarts a non capire se amava Rachel o Annabeth, sette maghi costretti a compiere un impresa suicida.
Quando rientrarono in Sala Comune, Percy sistemò la sua poltrona vicino al camino, i suoi amici stavano sistemando le loro poltroncine in un semicerchio attorno a lui.

-Sammy....- mormorò Leo -Annabeth, per favore domani potresti prestarmi Athena?- chiese

-certo-.

Rimaserò in silenzio per un pò, poi Jason scosse la testa.

-Il vero problema non è questo Sammy, è cosa dobbiamo dire a Chirone Lunedì- disse

-io gli dico di sì- ribattè Hazel -è una mia responsabilità. Ho evitato per un pelo il disastro e ora voglio annularlo completamente- aggiunse

-io sono con te- le disse Frank, prendendole una mano.

Percy gli osservò per qualche secondo.
Ricordò quando aveva scoperto che Hazel veniva dagli Inferi.
Si era sentito a disagio considerato il modo in cui Frank continuava a tenerle la mano, e il disaggio era aumentato quando Frank aveva confessato loro del pezzo di legno e lo aveva consegnato a Hazel.
Percy si era sentito il terzo in comodo, e in quel momento si sentiva allo stesso modo.
Ma non importava quanto potesse sentirsi a disaggio con loro, erano amici, erano una squadra, non li avrebbe mai abbandonati.

-Allora ci sono anch'io- assicurò Percy.

Leo giocherellò con il maglione poi alzò lo sguardo e sorrise, un sorriso folle, forse anche troppo folle.

-Controllerei il fuoco.- disse -Sapete una cosa? Mi piace! Io ci sto-

Annabeth scossè la testa.

"È carina quando scuote la testa" pensò Percy.

-non lo so- ammise lei -mi sembra un assurdità! Cioè, che funzione avrei? Sarei circondata da quattro Elementalisti, un ammaliatrice e un discendente di Merlino che potrebbe anche avere chissà che dono particolare. Sarei inutile! È poi, sinceramente Frank, hai davvero questo dono?-

-mia madre mi diceva delle cose che da piccolo mi avevano sempre fatto fantasticare su questa possibilità molto beh... Molto fantasiosa, questa storia del dono di Merlino.... Non ho motivo di ecludere che le mie fantasie fosserò giuste- ammise Frank

-io ho intenzione di pensarci un pò su.- ammise -Buona notte- augurò e scomparì lungo la scala a chiocciola del suo dormitorio.

-Anch'io ci penso un pò sù- sentenziò Piper -sono più per il sì che per il no, ma ci devo pensare per bene- detto questo si alzò e andò in camera.

-Io non lo so neppure, davvero- ammise Jason -io.... È tutta paura: paura che ci scoprano a gironzolare la notte, paura che qualcosa vada storto....- scosse la testa -non lo so. Ma.... Devo dormirci su, a domani- salutò e corse in camera sua.

I quattro maghi rimasti rimaserò in silenzio.
Frank continuava ad accarezare la mano di Hazel, Percy e Leo invece fissavano il camino.
Percy lanciò un occhiata a Frank e si accorse che era rigido.
Si chiese cosa potesse averlo irrigiditò, poi lo capì.

"Fuoco" pensò.

-io vado a letto- disse Leo -ci vediamo domani- salutò per poi uscire di scena.
Frank scosse la testa.

-Leo che controlla il fuoco- mormorò -sono spacciato-

-potremmo lasciare qua il pezzo di legno la sera- propose Percy

-oppure potresti chiedere a Chirone di fabbricarti qualcosa tipo che ne so... Un sacchetto ignifugo- propose ancora Hazel

Frank annuì.

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