Capitolo 10
Mi risveglio grazie alla luce del sole che invade la mia camera, nonostante la finestra sia quasi del tutto coperta da un albero, la notte è abbastanza inquietante vedere l'ombra di quell'albero con i rami che ricordano un bambino deforme.
Mi alzo e mi dirigo verso la doccia.
Dopo venti minuti di doccia rilassante esco e indosso la biancheria intima e vado verso l'armadio per prendere la tuta della palestra.
Mentre attraverso la stanza passo davanti allo specchio e mi soffermo a guardare tutti i lividi che sono stati lasciati sul mio corpo tre giorni fa.
Sono fin troppo visibili.
Ci passo la mano delicatamente, ma la ritraggo subito dal dolore.
Non ci voglio più pensare, prendo la tuta e la indosso, controllo la fascia e prendo la borsa.
Dopo pochi minuti sono davanti alla palestra.
Harry dev'essere già arrivato, dato che la Range Rover è parcheggiata a pochi metri da me.
Entro e saluto Morgan, il segretario del Mister, che oggi è di buonumore, infatti ricambia i saluti.
Vado verso gli spogliatoi e poggio la borsa, per poi tornare da Harry.
"Ehi"
"Ciao Meg"-dice e mi da un bacio sulla guancia.
"Iniziamo?"
"Impaziente oggi?"-ride.
"Beh, si diciamo così.."
"Va bene, iniziamo."-dice e si sistema le imbottiture.
"Più forte! Sei fiacca!"-urló Harry bloccando i miei pugni, meno forti del solito.
Non riuscivo a concentrarmi in due ore sul ring.
"Ok."-risposi sfregandomi i guantoni.
Iniziai a saltellare per individuare il suo sguardo.
Lui fece un cenno con la testa e lanciai un colpo destro, due sinistri e uno destro.
Non andava bene.
Sorrise mentre si metteva l'imbottitura, tornó al centro davanti a me.
"Eri fiacca anche adesso, pensa che io sia Zayn, ti ho fatto del male, ti ho voluta e ti ho presa, è stata una serata meravigliosa, quando mi sono ubriacato e tu me l'hai data!"-disse.
Stronzo.
Sentii la rabbia crescere mentre parlava, finché non gli saltai addosso eseguendo le mosse tutte in confusione, ma chi se ne importava.
All'improvviso mi fermai, mi tolsi i guantoni e le imbottiture e camminai velocemente verso gli spogliatoi, sentendo lo sguardo del mio migliore amico sopra di me.
Non volevo farmi vedere piangere dalla rabbia.
"Meg!"-urló lui mentre spingeva contro la porta chiusa a chiave.
Sentii la porta cadere sotto la sua spalla.
"Meg.."-disse mentre si avvicinava.
"No! Non sto bene, ok?!"-urlai contro il suo collo, la sua altezza era veramente troppo per me.
Stavo per riprendere a parlare ma fui circondata dalle sue braccia, e piansi contro il suo petto.
Mi accarezzó tutto il busto stringendomi i fianchi, urlai dal dolore.
"Che cazzo.."-mi tolse la maglietta osservando il busto e le braccia.
Ero vestita di lividi e cicatrici.
Mi guardó negli occhi cercando di dire qualcosa, ma richiuse la bocca per riabbracciarmi forte.
Continuava a guardarmi il polso, dove l'ultimo taglio era ancora fasciato, il liquido rosso bagnava la fascia.
"Perchè ti sei tagliata di nuovo? Avevi promesso che non lo facevi più!"-urló, cercando di guardarmi negli occhi, ma abbassai lo sguardo prima che ricominciasse a parlare.
"Ti rendi conto della merdata che hai fatto?! Ti stavi toccando la vena! Adesso potevi non essere qui!"-smise di urlare allontanandosi da me.
Era proprio quello il mio incubo. Lui che mi lasciava da sola, a combattere contro me stessa.
"Ho bisogno di un abbraccio.."-sussurrai senza ribattere alle sue urla. Aveva ragione.
Mi prese per l'altro polso per farmi avvicinare di più a se e abbracciarmi.
Lo guardai negli occhi, mi persi in quel verde offuscato dalle lacrime.
"Vengo da te e resto finchè non stai bene"-disse.
Mormorai un grazie e come risposta ricevetti un bacio sulla guancia.
Non sono sola.
Posso essere salvata.
-SPAZIONOI-
Ok, so che fa schifo, ma va bene😂.
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Ve se ama ❤️
Ciaoooo
Ari&Ali❤️