Chapter Four

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Qualche Tempo Prima.

Era una serata tranquilla, la luna, protagonista, governava il cielo illuminando il paesaggio notturno. Le lucciole volavano serene e i grilli cantavano allegri immersi nell'erba che brillava, sotto i raggi lunari, a causa della rugiada. In pochi avrebbero potuto godere di quello spettacolo, vista l'ora tarda tutti si apprestavano a chiudere gli occhi ed ad entrare nel mondo dei sogni. L'unico rumore che si poteva sentire quella sera era il suono della natura che lieve cantava una ninna nanna. Di tanto in  tanto, se si faceva abbastanza attenzione, si potevano udire dei respiri, che lenti accompagnavano dolci note che, spinte dal vento, si levavano dal canneto creando una delicata armonia.

Eppure se ci si spingeva più in là di quella calma, inoltrandoci lì dove alla luce non era permesso entrare, si poteva sentire dell'agitazione, del movimento che stonava in quella quiete. Due figure, illuminate dal fievole fuoco emesso dalle  torce  attaccate alle pareti, si erano rifugiate all'interno di uno scoglio lontane da occhi indiscreti.

"Vedi di spiegarmi la situazione per bene, chiaro e preciso, niente giri di parole. Sai che odio quando mi trascini dove ti pare, specialmente se nel cuore della notte".

"Calmati, dobbiamo parlare di un fatto importante".

"Cosa c'è di così importante da indurti a svegliarmi e a portarmi in questo lurido e squallido posto? ".

"Non capisco perché tu faccia così, non ti avrei portato quì senza una valida motivazione"

"spero per te che sia abbastanza valida"

"Dipende..."

"Dipende! "

"Dipende da quanto tieni alla tua vita"

"La mia...Senti, credevo che fosse abbastanza chiaro, non dovi girarci intorno!"

"Volevo arrivarci con più cautela, ma visto che con te i buoni propositi non hanno ne senso ne valore te lo dirò direttamente, non ti rimane più molto tempo da vivere"

"Tu menti, so di essere immortale è questo il patto con l'isola. Evita di delirare".

"Non dico stupidaggini, sai che il tuo arrivo qui non era previsto, questo era un luogo transitorio che si poteva visitare solo quando si sognava, non era fatto per viverci. L'isola non è mai esistita perché viveva solo nei desideri più reconditi della mente umana, eppure, la tua decisione di rimanere quì e governarla ha fatto sì che l'isola diventasse reale. Questo ha causato la creazione di un legame, quello tra te e questo luogo. Soltanto che una cosa può essere reale solo se c'è chi sostiene che esista e... "

" Lo stratagemma del libro serviva a questo no?! A portare le persone a credere..."

"Si, questo ha fatto sì che tutto questo vivesse per un certo periodo di tempo... Soltanto che gli anni passano e il libro è diventato una fantasia, una favola della buona notte più che una documentazione che accerti la nostra esistenza. La mente umana è limitata e non può credere a ciò che non può raggiungere. L'isola sta morendo perché in pochi la reputano ancora reale e il profondo legame che ti unisce a lei ti porterà alla sua stessa fine".

"Non esiste, ci deve essere una soluzione?! ".

"Per questo ti ho chiamato, una soluzione c'è".

"Parla".

"Ti basterà trovare una persona che ti possa donare il suo cuore volontariamente..."

"Non sarà un problema".

"È invece si, il suo cuore e le emozioni al suo interno devo essere completamente devote a te"

"in che senso?"

"Questa persona non deve avere affetti oltre a te, come ad esempio genitori o amici  che l'aspettano a casa. Il suo cuore deve essere solo per te. Deve scordarsi di tutto e tutti. L'isola aiuta, ma solo parzialmente ricordi? C'è sempre qualcosa che riconduce al tuo luogo di provenienza e ti trascina nei ricordi"

Il ragazzo guardò con frustrazione la figura davanti a sé. Doveva pensare e anche in fretta. Nervosamente cominciò a camminare su e giù, la pazienza non era mai stata il suo forte, era pieno di difetti e lo sapeva, la calma non faceva parte dei suoi pregi. Le sue iridi color smeraldo riflettevano la luce del fuoco, il volto era corrucciato in una smorfia. Non esiste nulla di semplice al mondo eppure tutto ha una soluzione. Non esiste un tranello senza risposta, un labirinto senza uscita, una stanza senza porta... Qualcosa c'è per forza, basta solo trovarla e saperla sfruttare.

Il ragazzo si bloccò sul posto. L'atmosfera circostante si intrinse di un aurea maligna tanto potente da riuscire a coprire la luce delle torce.

Nel profondo nero notturno il silenzio proruppe e come in attesa del giudizio finale tutto rimase sospeso.
Solo una frase si poté udire che, riencheggiando sulle umide pareti rocciose, fece coda all'alba di un nuovo giorno.

"La vita per una vita"

The First Moon - Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora