Da piccola avrò guardato centinaia di volte quella mappa a fondo pagina dai colori un po' sbiaditi. È l'unica immagine che ricordo a memoria.
I toni color pastello le davano un'aria bambinesca. Dicevano che era troppo infantile troppo ben fatta per essere vera. Eppure adesso vorrei ridere in faccia agli scettici, a quelli che, ostinatamente, hanno voluto distruggere le mie fantasie. Farei di tutto perché stiano un minuto al mio posto, in braccio ad una figura immaginaria prossimi ad un isola che la ragione rinnega.
Ormai eravamo vicini alla terra ferma, ero un fascio di nervi, che cosa ci facevo quì?! Come se non avessi già i miei problemi su cui rammaricarmi.
L'ombra cominciò a rallentare e delicatamente si appoggiò sulla sabbia per farmi scendere.
Neanche morta sarei voluta scendere da quella mistica presenza eppure quel giorno la provvidenza non era dalla mia parte. L'ombra distese le braccia e a quel punto rimasi a penzoloni con le mani allacciate dietro alla sua nuca. Un polipo. Velocemente allacciai le gambe alla sua vita e mi tirai su.
Non metterò mai piede su questa spiaggia.
"Allora, ascolta, parliamone"
dissi cercando di fare ammenda a tutta la razionalità che avevo. O almeno a tutta quella che non avevo lasciato nel vicolo.
"Come puoi ben notare io sono una ragazza, un essere umano femminile, un uomo versione donna, non posso stare quì! Il tuo compagno di giochi porta solamente ragazzi, non.. Persone come me. Quindi, raggio di luce, chiarito l'equivoco grazie veramente per il tour panoramico ma vorrei tornare a casa"
Avreste mai pensato che avrebbe rispettato la mia volontà?
No?
Bene, perché non l'ha fatto.
La creatura scosse lentamente la testa e velocemente svanì, dissolvendosi in un turbine nero.
Cascai rovinosamente per terra e una fitta di dolore mi colpì al fondo schiena."Dannazione che male!"
Sono sicura che quel figlio di una buona donna sta ridendo di me, ma vi giuro che se lo becco in giro lo faccio tornare sotto terra insieme alle patate, a lui e al suo scagnozzo che ha avuto la brillante idea di trascinarmi su questa isola di naufraghi.
Caccio un sospiro di frustrazione. Non ho altra scelta se non camminare, anche se ciò mi porterà a pensare, penso sempre mentre cammino, ma di solito sono accompagnata da un paio di cuffiette. Mi piace riflettere sulle cose, ma non è questo il momento adatto.
Guardai per un ultima volta l'orizzonte. La luna si rifletteva luminosa sulle increspature dell'acqua mentre le stelle decoravano il vuoto intorno creando un bellissimo gioco a specchio. In lontananza si poteva vedere una nave ormeggiata vicino alla riva e una fievole musica proveniva da essa. Doveva essere una serata di festa, le risate sovrastavano di gran lunga il suono delle fisarmonica e delle chitarre. Chiusi un attimo gli occhi e respirai profondamente. Certo che quì è una meraviglia, non posso credere che sia tutto sotto il controllo di un essere che si dice malvagio.
Lanciai un ultima occhiata all'oceano e avanzai verso la foresta alle mie spalle.
A passo spedito mi inoltrai all'interno del fitto alberato. Non vedevo assolutamente nulla. Sembrava di essere stati inghiottiti da un buco nero, i miei occhi cercavano di abituarsi al buio, ma dopo vari tentativi di sforzi inutili la conclusione è stata che non sarei riuscita comunque a vedere nulla.
Misi le braccia davanti a me per sicurezza, in modo da parare qualsiasi cosa si sarebbe presentata."AHIA !"
Inciampai, mio malgrado, per la quarta volta su un qualcosa per terra (probabilmente radici) per poi strapazzare al suolo colpendo il naso
Non solo presa in giro dalla vita, ma anche la versione femminile di Voldemort, certo che la sfiga non ha proprio nulla da fare al giorno d'oggi.
Stavo ribollendo dalla collera.
"Se mi capita tra le mani quel nano malefico lo rimetto nella sua pentola d'oro e lo ributto a calci sotto l'arcobaleno... MA CHI SI CREDE DI ESSERE, CAMERON DALLAS O QUALCUNO DI ALTRETTANTO BELLO PER AVERE IL DIRITTO DI RAPIRE QUALCUNO SENZA IL SUO CONSENSO?!"
La rabbia mi accecava e non facendo di nuovo attenzione a dove stavo mettendo i piedi andai a sbattere.
" QUESTO È TROPPO! "
Mollai un pugno all'albero con tutta la forza che avevo." Cercare di scaricare la rabbia con la violenza non ha nessun risultato" diceva mia nonna. Eppure qualcosa io lo avevo ottenuto...
"Porca vacca che male!"
Un paio di contusioni sul medio ed il mignolo. Massaggiai delicatamente le dita per poi stringerle al petto. Disgraziatamente non mi accorsi di un piccolo particolare. L'abete che sostenevo mi fosse difronte non solo era sprovvisto del materiale legnoso di cui era solito essere rivestito, ma si era per giusta avvicinato.
Notato ciò delicatamente toccai la presenza davanti a me. Feci scorrere a tentoni le mani lungo la sagoma, o almeno per quello che riuscivo a vedere.
Che L'ombra sia tornata a portarmi via?
No, non può essere, quì sento qualcosa di simile al tessuto.
Sposto più in sù le mani. Niente non riesco a...
Ad un certo punto dalla figura esce una risata. Il suono della sua voce era basso e caldo, aveva un non so che di melodioso e ipnotizzante.
Finalmente ho capito! È una persona...
Il sorriso vittorioso sul mio volto si spense in un nano secondo, il tempo di capire quel che stavo facendo.
Staccai velocemente le mani ed indietreggiai, per vergogna e per paura, ma un albero mi bloccò la via di fuga.
Se me ne andrò mai via di quì entrerò in un industria di mobili e li farò fuori un ad uno.
Lentamente la persona davanti a me si avvicina. La sentii sghignazzare mentre poggiava le sue braccia sul tronco vicino alla mia testa, intrappolandomi nella sua morsa.
Schiacciò il suo corpo contro il mio impedendomi ogni via di uscita.
Il suo respiro mi solleticava il collo e dopo infiniti istanti le sue labbra arrivarono a poggiarsi delicatamente sul mio orecchio destro."Fidati, sono decisamente meglio di Cameron Dallas". Disse malizioso
Maledizione.
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The First Moon - Peter Pan
ChickLitSpesso la vita ti riserva brutte sorprese. A volte può essere a causa della sfortuna,anzi, la maggior parte delle volte. Raramente, invece, forze più grandi di te complottano per rovinarti la vita. In pochi hanno potuto sperimentare il vero senso...