Tic. Toc. Tic. Toc. 12:01 pm
Erano ormai ore che me ne stavo rintanata nel vicolo. Di certo non potevo chiedere aiuto, perché aiuto significava persone, persone significava domande e l'ultima cosa che volevo era un'interrogatorio. Tornare a casa era fuori discussione non mi andava di mettere alla prova le minacce dette da mio padre per conto della furia e dell'alcol. Avrebbe potuto veramente farmi del male in quel momento e di certo non ero così stupida da rischiare. La tristezza stava scavando la mia tomba e sicuramente ci sarei finita dentro se non fosse per un particolare che catturó la mia attenzione.
"Ma che cosa.... Un libro?! E quando ci è finito qui? "
Era abbastanza impolverato e difficilmente riuscii a leggere qualcosa dalla copertina. Aprii il libro e l'odore di carta ed inchiostro solleticó le mie narici. Non mi ci volle molto a capire di che libro si trattasse. Mi bastó lanciare un'occhiata alla prima riga per venire sopraffatta dai miei più felici ricordi.
"Peter Pan"
Quante volte avrò letto questa storia?! Centinaia, ormai la so a memoria. La mia favola della buona notte...
"IO CI CREDO... IO CI CREDO... IO-"
"Tesoro che stai facendo?"
"Papà! Peter pan non vuole venirmi a prendere.. Voglio andare sull'isola che non c è! Sai... Ci sono le sirene e gli indiani!!! E-E poi c'è Peter Pan! Io e Lui un giorno ci sposeremo... Però non vuole venire! "
"No no tesoro, non piangere. Peter non viene perché noi ti vogliamo troppo bene per lasciarti andare"
"Allora non potete volermi un pochino meno bene... Così viene!"
"Mi dispiace... Ma adesso sei la nostra bambina ed io e la mamma ti vogliamo tutta per noi, forse quando sarai più grande permetteremo a Peter Pan di affacciarsi alla tua finestra e portarti a fare un giro ma deve promettere che si prenderà tanto tanto cura di te!
"Quindi quando sarò più grande lo potrò vedere?!?! ME LO PROMETTI?!"
"Certo Amore, certo"
"Mi leggi la favola di Peter Pan?"
"Ma la sai tutta a memoria!..."
"Peeeeeer favoooooreee"
Sfoggiai I miei occhi più melensi e crolló in un secondo.
"Uff... E va bene ma solo qualche pagina e poi a dormire!"
"Si!"
Certo che avevo una fervida immaginazione, sposare Peter Pan eh? Che bambina strana. Credo che l'unica ragazzina sulla faccia della terra a serbare quel desiderio ero io, e penso che avrei continuato a sognarlo se poi in seguito non avessi letto il libro originale. Quello senza censure e senza filtri, insomma non la favoletta per bambini ma ciò che il vero ragazzo celava. La malvagità.
Mi sistemai meglio per terra dietro un cassonetto fortunatamente pulito. L'unica cosa che posso accettare del mio quartiere è la meticolosa pulizia. I miei vicini sono sempre stati persone con una costante puzza sotto il naso e l'insaziabile voglia di pettegolezzi. Insopportabili.
Tornai a concentrarmi sul libro e scorsi velocemente le pagine, ma una nota mi fece soffermare sulla penultima pagina.'Mia dolce Amanda,
Lei è la ragione del mio malessere. Ha portato il mio amato lontano da me, e con lui anche il suo amore e le sue attenzioni. No, se lo pensa, non sono accuse infondate, io osservo. Non sopporto più il fatto per cui i suoi pensieri si rivolgono solamente a lei comprese le sue azioni, anche se non portatrici di benevoli scopi. Trascura il nostro rapporto è spero che lei capisca che ciò causa in me profondo dolore. So che lei comprende cosa significa la parola abbandono e per questo le chiedo di seguire alcune semplici istruzioni che gioveranno sia a lei che a me.
Tutto ciò finirà glielo prometto ma solo se ripeterà ad alta voce la nota che le lascerò scritta a fondo pagina.
Ormai è pronta, la sua distruzione porterà grande felicità, e ciò è per sempre."Amanda... Amanda... Amanda...
Deglutii a fatica, il mio nome, impresso bianco su nero provocò brividi in tutto il mio corpo.
Quello non era il mio libro, ne ero sicura, il mio era una delle ultime edizioni, o almeno recente e questo a parer mio era molto vecchio. Il respiro si fece sempre più, corto. Poteva essere un'inquietante coincidenza? Si poteva, eppure quante probabilità c'erano? La paura si impossessó di me ed iniziai a tremare sia per il freddo che per lo shock. Tutto ciò non è assolutamente normale. E se non fosse solo un caso? A quel punto cosa significherebbe che la mia distruzione porterà felicità? A chi poi? Di certo non a me...Feci scivolare il mio sguardo sulla nota a pié di pagina come detto.
'Io con tutta la volontà che ho nel cuore ripeto ad alta voce...'
"... Io ci credo, io ci credo, io ci credo; e per ciò che è stato detto dalle parole sia fatta conseguenza e che venga portata nella terra di cui si ignora l'esistenza"
Senza rendermene conto pronunciai ad alta voce la filastrocca. Stranita e sull'attenti attesi per un buon quarto d'ora ma nulla accade. Mi rilassai, che cretinata, come posso ancora cascare in queste cose?
Chiusi il libro e lo poggiai al mio fianco. Volsi lo sguardo al cielo. La notte era serena e priva di nubi uno dei miei rammarichi di vivere in città è di non avere la possibilità di osservare il cielo stellato. Peccato.
L'adrenalina della giornata è il freddo mi impedirono di prendere sonno.
Lentamente dei leggeri spiragli d'aria si insinuarono sotto i miei abiti. Indossavo una felpa di mio padre e dei leggings, di certo un abbigliamento poco adatto all'aria invernale che tirava, ma ovviamente non avevo avuto il modo di prendere la giacca scappando di casa.
Mi chiusi meglio tra i miei abiti cercando di arrestare quella fredda tortura, finché di colpo il venticello non cessò.
Felice sospirai cercando di recuperare un po' di calore. Ma quell'attimo di tranquillità durò poco. Improvvisamente un lieve respiro si infranse sulla mia nuca e delle forti mani intrappolarono i miei fianchi.
Iniziai ad agitarmi...
MA COME MI ERA VENUTO IN MENTE DI NASCONDERMI IN UN POSTO COSÌ ISOLATO CON TUTTI I PERICOLI CHE C'ERANO AL GIORNO D'OGGI.Mi girai di scatto pronta ad urlare quando la mia concezione della realtà superò il limite. Saranno state tutte le emozioni della giornata o i continui pianti, sarò impazzita perché quando mi girai, mi sembró di vedere...
... Un'ombra.
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The First Moon - Peter Pan
Chick-LitSpesso la vita ti riserva brutte sorprese. A volte può essere a causa della sfortuna,anzi, la maggior parte delle volte. Raramente, invece, forze più grandi di te complottano per rovinarti la vita. In pochi hanno potuto sperimentare il vero senso...