Chapter Ten

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Lentamente mi poggiò per terra svegliandomi del tutto dal mio stato di trans. Intontita dalla situazione barcollavo non riuscendomi a reggere in piedi, avevo le gambe intorpidite e la benda sugli occhi di certo non aiutava.
Sentii delle mani fermarmi afferrandomi saldamente le braccia stringendole sul corpo.
Peter doveva aver notato il mio momentaneo stordimento e mi era venuto in soccorso.

"Stai bene?" chiese leggermente allarmato.

" Si si, è solo che le mie gambe si sono addormentate, ma adesso è tutto ok! Posso togliermi la benda?"

Un po' impacciata cercai di raggiungere il nodo del pezzo di stoffa, tuttavia non me lo permise.

"Non puoi?"

"Ma, hai detto che siamo arrivati"

Ero piuttosto confusa...

"Io ti ho messo la benda e io te la tolgo"

Mi bloccai sul posto.

"So che sembro molto maldestra... E lo sono! Ma un semplice fiocco lo posso togliere" dissi sorridendo.

Lui non dovette essere dello stesso avviso visto che mi negó una seconda volta la possibilità di togliermi la benda.

Lentamente dalle mie braccia iniziò a far salire le sue mani non staccandole mai dal corpo, passando su per le spalle arrivando fino al collo dove si soffermó più del dovuto. I suoi polpastrelli carezzavano la mia pelle toccando i punti più sensibili.
Ansimavo lentamente ad ogni suo tocco, la tensione era troppa e avevo paura che lui sapesse ciò che mi stava provocando, sembrava tutto studiato.
Dopo un'eternità arrivò al fiocco sciogliendolo, mi ero quasi dimenticata di stare lì per una sorpresa, era passato tutto in secondo piano.

Appena tolto il pezzo di stoffa mi voltai verso di lui guardandolo negli occhi. Peter mi sorrise e prendendo la mia testa tra le mani la girò mostrandomi uno spettacolo straordinario.
Le prime luci dell'alba illuminavano dolcemente un piccolo lago, sul quale galleggiavano tanti fiori bianchi luminosi. Gli alberi in fiore incorniciavano quel quadro perfetto.
Se si faceva più attenzione però si poteva notare un insolito particolare: tante piccole luci volavano sopra il laghetto soffermandosi spesso sopra i fiori.
Lucciole?
No troppo grandi...

Un dolce suono si propagava per la radura e attratta da quell'immagine mi avvicinai lentamente. Una di quelle lucette iniziò a girarmi intorno: era di un blu scuro tremendamente luminoso e si fermò sopra il dorso della mia mano.
Una farfalla?
L'avvicinai al volto e l'osservai meglio, non ci potevo credere... Una fata!

Era bellissima, sembrava nata dal cielo notturno. Il vestito, le ali, gli occhi, tutto di lei era costellato da tanti piccoli puntini bianchi luminosi come stelle. I capelli completamente bianchi facevano da contrasto a quel profondo blu che la circondava

Con un sorriso a trentadue denti guardai il ragazzo emozionata.

"Guarda Peter! Si è fermata sulla mia mano"

"Certo, è perché ti ha scelta"

"Scelta?"

"Ogni persona su quest'isola ha una fata personale. Sono delle guide e delle protettrici e ognuna di esse rappresenta un talento o una qualità. Lei si deve essere avvicinata a te perché trova un'affinità"

"E quale sarebbe?"

"Beh, io non lo so, ma sarà il compito della tua fata fartelo scoprire. Direi che ti puoi presentare, perché non provi a chiederle il nome?"

Mi girai verso di lei e le sorrisi.

"Ciao, piacere, io sono Amanda, tu come ti chiami?" ero rossa dall'emozione.

Si alzò e camminando sulla mia mano si fermò all'altezza del polso. Scosse velocemente le piccole ali ed una polverina blu e bianca cadde infrangensosi sulla mia pelle. In un battito di ciglia un braccialetto argentato si materializzó, stupita lo avvicinai e sulla placca argentata comparve un nome.

"Zhafyria... Che nome bellissimo".

La piccola fata mi sorrise e salutandomi tornò dalle altre.

"Ogni volta che avrai bisogno di lei ti basterà toccare il bracciale e pronunciare il suo nome. Forte no?"

“Stupefacente! Senti ma, che luogo è questo? Non ne avevo mai sentito parlare"

" È la Merida. Tutte le stelle cadenti che si vedono nel nostro cielo o almeno quelle che non si dissolvono vanno a finire nel laghetto, tuttavia non sono frequenti. Ad ognuna di esse è legato un desiderio e da quel desiderio nasce una mezza luna, ovvero i fiori bianchi che vedi galleggiare sull'acqua. Questi si schiudono durante la Notte Della Lumina e da lì nascono le fate"

"Cos'è la Notte della Lumina?"

"Durante quella notte la madre di tutte le fate scende dalla luna per far schiudere i fiori dando così vita alle piccole nuove arrivate. Lei, Lumina, è la fata che fa brillare la luna. Nella mia vita sono riuscito ad assistere solo una volta alla Notte della Lumina, è uno spettacolo meraviglioso".

Peter aveva lo sguardo perso nel vuoto con un sorriso stampato in volto, un sorriso sincero. Deve essere stato un momento indimenticabile...

Mi invitò a sedermi sulla riva, l'uno accanto all'altro  e silenziosamente guardammo le fate  giocare tra di loro.

Avrei voluto che quel momento durasse per sempre, la pace e la tranquillità di quel momento era indelebile.

Ma non tutto era destinato a durare.

Mi sentivo... Osservata.

The First Moon - Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora