Chapter Twelve

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"Vieni"

Per poco ci inoltrammo nella foresta, scansammo alcuni cespugli ed in poco tempo arrivammo all'Albero dell'Impiccato. Devo ammettere che è un nome azzeccato per un posto dove abitano i bambini.

Non riesco proprio ad immaginare come loro possano essere, di certo le figure su di un libro per bambini non sono molto utili. Li disegnano come un piccolo branco di selvaggi vestiti di stracci e figli degli alberi.. Vivono come delle scimmie, già che vivono dentro un albero. Insomma, mi rifiuto di credere che Peter li lasci vivere così, ma d'altro canto come potrebbe procurarsi le cose?

Assorta dai miei pensieri non notai di essere finalmente arrivata.

Era un albero enorme gigantesco, i disegni non rendono proprio. Era completamente spoglio, sarà stato altro 5/6 metri circa e da un ramo pendeva una forte corda chiusa con un cappio. Posso solo presumere i bei giochi che si possono fare con quel coso.
Dietro ad un rovo si faceva largo un enorme buco... Ahah, voleva che entrassi là dentro?

Neanche morta.

"Per caso c'è un altra entrata?" chiesi sperando in una risposta positiva.

"No perché?" domandò il ragazzo confuso.

"Mi dispiace ma mi rifiuto di infilarmi in quel buco nero"

"Come? Dai Amanda, non fare la bambina ci vogliono 15 secondi per arrivare fino alla cava"

"Partiamo dal fatto che sono decisamente troppo claustrofobica, là dentro ci potrebbe essere di tutto. E se mi incastro? Come esco? E se mi faccio male? No no, ti aspetto qua al sicuro e lontana da quella topaia"

Mi sedetti tranquillamente su di un masso e gli sorrisi facendogli capire che non mi sarei mossa di un centimetro. Capita l'antifona si avviò da solo in mezzo ai rovi finché non lo vidi più.

Forse.. Non è stata una grande idea, non sono brava a sopravvivere nei posti ostili. Ho fatto scout quando ero bambina ma sono riuscita a sbagliare anche tenda ed andare in quella dei ragazzi. Ci sarà un motivo per cui ho lasciato no?

E adesso che faccio? A muovermi non mi muovo neanche strisciando soprattutto che conoscendomi potrei anche cadere in un fosso.
E quindi?

Disgraziatamente, troppo pensierosa, non mi accorsi della figura che lentamente si stava avvicinando a me alle mie spalle.

Di colpo di forti braccia mi sollevarono. Troppo spaventata non riuscii neanche ad urlare ed iniziai a dimenarmi per riuscire a scendere. Sembravo quella specie di pupazzi gonfiabili che si trovano nelle officine di vendita delle automobili, quei mostri che si muovono a caso.

"Stai calma tigre, sono io!"

Riconosco questa voce.

"Peter... MA CI SEI O CI FAI? MI HAI SPAVENTATA A MORTE HO VISTO TUTTA LA MIA VITA PASSARMI DAVANTI AGLI OCCHI...
ED ERA UNO SCHIFO".

Si mise a ridere e mi tirò un po' più su.

"Non volevi entrare, l'unico modo era prenderti di sorpresa"

Maledetto.

"Senti veramente non me la sento lasciami quí!"

"Non se ne parla tu scendi con me"

Mi infilò in quel tubo e si sedette dietro di me. Non era una buona idea manco per niente. Mi circondó la pancia e si diede una spinta. Velocemente sparimmo.

The First Moon - Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora