Capitolo 22

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"Finalmente!"
"Come scusa?"
"Finalmente sei arrivata anche te! Ce n'è voluto di tempo per farti venire allo scoperto!"
"Chat Noir!"
I sette erano ancora in mezzo alla strada, mentre iniziavano a parlare con la nuova arrivata.
"Beh, possibilmente, possiamo andare a parlarne altrove? Non mi piace dare spettacolo."
"Beh Farfallina, secondo me stai benissimo!"
"Paon!"
"Che cosa vuoi sorellina? Non vedi che sta cadendo ai miei piedi? Lasciami fare."
"Spiacente piccoletto, io non cado ai piedi di nessuno, quindi gira a largo."
A quel punto, per evitare che la ragazza finisse per schiaffeggiare Paon, Ladybug intervenì.
"Ehm.. che ne dite se andiamo a parlarne quando siamo ritrasformati?"
"Grazie! Qualcuno che mi da retta!"
"Ehi Farfallina, problemi di gestione della rabbia?"
"Piccolo insolente ti faccio vedere io! Innanzitutto, mi chiamo Butterfly, e secondo, io non ho problemi di gestione della rabbia!"
"Allora sei nel tuo periodo!"
"Scusate ma questo quanti anni dovrebbe avere?"
"Teoricamente dodici, ma ho sempre avuto dei dubbi al riguardo."
"Bee! Così mi offendi!"
"Ok ora basta. Tutti al quartier generale. Subito e senza discutere."
"Agli ordini."
Saltarono tutti quanti sui tetti, mentre Butterfly li seguiva, e presto arrivarono tutti a casa di Adrien.
"Ormai questa casa è diventata una sala riunioni."
"Beh mon minou, sei tu quello che abita qui. Se abitavi in una normale casa come le nostre magari andavamo a casa di Bee e Paon."
"Non so se vi conviene, Flaffy ha in giro tutti i gadget, i libri, cd e tutto quello che ci si può immaginare di Hunger Games."
"Se vuoi ti do quello fissato con il cioccolato."
"Non ci tengo Volpina, ma grazie comunque dell'offerta."
"Ehm.. scusate. Possiamo parlare di quello per cui siamo venuti?"
Ladybug aveva attirato l'attenzione di tutti, mentre si detrasformavano, ma Butterfly non accennava a far uscire Nooro dal suo Miraculous.
La portatrice della farfalla guardò sorpresa le sei persone che le si presentavono davanti.
Bee e Paon erano due ragazzi, probabilmente fratelli, che non aveva mai visto. Per Tortoise valeva la stessa cosa, ma giá si sosprese a sapere che Volpina era la migliore amica della sua ex baby-sitter. Chat Noir non era altri che Adrien Agreste, e poi Ladybug.
Ladybug era la ragazza che si era presa cura di lei quando ancora andava alle elementari, che l'aveva fatta divertire e che l'aveva protetta.
"Marinette.."
Corse ad abbracciarla mentre la sua trasformazione si annullava e anche Marinette capiva chi ci fosse dietro la maschera.
"Manon!"
Manon Chamack era l'ultima portatrice, e tutti ne furono sorpresi, soprattutto Marinette.
Ma non poterono dilungarsi molto perché subito la ragazzina tornò seria e decise di raccontare agli altri dei sogni che frequentemente la tormentavano.
"Nooro mi aveva già spiegato di tutti i Miraculous, infatti non capivo -come non capisco tutt'ora- perché faccio questi sogni quando tecnicamente è il pavone l'animale sacro simbolo del futuro."
Discuterono tutto il pomeriggio dopo l'arrivo di Chloè, ma non trovarono niente di pertinente, niente di concreto. Sebastien e Nicole erano tornati da Lila da un pezzo, non si erano più fatti sentire da prima dell'attacco, ma come dargli torto.
Avevano scoperto ciò che aveva fatto Lila, e dovevano pensare alla prossima mossa.

"Non.. non posso credere che Lila abbia fatto una cosa del genere.."
Nicole piangeva a dirotto, mentre Sebastien cercava di consolarla senza successo.
Ovviamente non si aspettava di riuscirci. Insomma, la ragazza aveva appena scoperto che sua sorella aveva ucciso a sangue freddo sua madre. Prima o poi la faccenda sarebbe arrivata alla polizia, e li sarebbero arrivati i guai, soprattutto contando che Anastasia Rossi era una donna abbastanza influente nell'ambito commerciale, proprio come il padre di Nicole e Lila.
Ma non era questo l' importante.
Entrambi erano sicuri che Lila avesse fatto quella.. quella cosa, perché sotto controllo dell'akuma.
E li Sebastien capì che nessuno dei tre, soprattutto le due sorelle, avrebbe potuto continuare ancora per molto in quella situazione.
Era già passata una settimana dagli ultimi esami che Nicole aveva effettuato su Lila.
Le rimanevano tre settimane.
Se le sue condizione fossero peggiorare drasticamente, o se Lila si fosse rifiutata ancora per due settimane di essere aiutata, avrebbero svelato a Marinette e agli altri la loro posizione.
Allora gli eroi sarebbero intervenuti, e rimanevano due possibilità: o avrebbero peggiorato la situazione, o avrebbero salvato Lila, cosa che Nicole si augurava con tutto il cuore.
Almeno quello era il piano iniziale.
"La aiuteremo vero?"
"Ovvio. Faremo tutto il possibile."
Andarono a controllare che Lila non avesse un altro attacco, mentre Nicole si asciugava le lacrime.
Camminarono silenziosamente giù per le scale e lungo il corridoio, producendo il minimo rumore possibile fino alla cucina, l'ultimo posto dove avevano visto Lila. Non c'era.
Nicole ebbe un tuffo al cuore, pensando che Lila se ne fosse andata, e si mise a correre per la casa urlando il nome della sorella nel tentativo di attirare la sua attenzione.
Non ricevette risposta.
Controllò per ultimo il salotto, e la trovò addormentata -o probabilmente svenuta- sul divano con il respiro affannato.
Sebastien la raggiunse subito dopo, e volse lo sguardo verso di Nicole, ormai in lacrime.
"Io non ce la faccio più a vederla così. Chiamiamo Marinette e gli altri."

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