Capitolo 10

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"Chloè!"
Brigette e Alya erano ancora un po' intontite dalle torture che Lila aveva inferto loro fino a un'ora prima, ma si alzarono subito in piedi ignorando il giuramento di testa, e corsero ad aiutare Brigette quando il gigante che l'aveva scortata se n'era andato.
"Come stai?Hai bisogno di acqua, cibo, un bagno caldo?Devi cambiarti?Ti aiu-"
"Calma Alya! Sto bene! Spostatevi che non respiro!"
Una volta in piedi, Chloè continuò a fare avanti indietro tormentandosi i capelli dal nervoso e continuando a borbottare cose che le altre non riuscirono a comprendere, tranne l'ultima:
"Non posso credere di essere stata sconfitta così facilmente... ero in una situazione patetica.. ho detto persino ad Alex che mi piaceva.."
"COME?! TI PIACE ALEX?!"
"SI! E QUESTA COSA MI DA SUI NERVI CHE NEANCHE VI IMMAGINATE!"
"Scusa?"
"Si! Perché adesso se gli succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai! Perché deve essere tutto così complicato?"
Chloè aveva le lacrime agli occhi, ed era  così arrabbiata, tanto da tirare un pugno al muro, facendo così uscire sangue dalle nocche.
"Cosa fai Chloè?!"
"È così.. frustrante..sento un peso sul cuore che mi da un fastidio.."
"È normale tesoro, ti senti responsabile di Alex e non vuoi che gli succeda qualcosa."
"L'amore non è giusto.."
Finalmente, facendosi curare la mano e rilassandosi, Chloè si lasciò andare, e pianse per la prima volta dopo la morte della madre.

Lila guardava lo scrigno dove metteva i Miraculous, una volta rapiti i portatori: volpe, ape, pavone.
Guardò le foto degli altri quattro.
Avrebbe potuto sferrare un altro attacco in quel momento, ma la sua creatura doveva riposare, o rischiava di essere sconfitta.
Avrebbe voluto prendere fin da subito Marinette e Adrien, perché si, sapeva che erano loro, ma voleva che soffrissero più di tutti, e quale modo migliore se non portargli via i loro amici più stretti e compagni di battaglia?
Ora il più debole emotivamente era sicuramente Tortoise, ma fisicamente era troppo forte.
Ladybug e Chat Noir no...
Quindi rimaneva Papillon. Perfetto. Lui sarebbe stato il suo prossimo obiettivo, e aveva appena trovato un modo per far soffrire ancora di più le due persone che le avevano rovinato la vita. Sempre immersa nei suoi pensieri, Lila spostò lo sguardo sul computer che mostrava le portatrici prigioniere: Alya e Brigette stavano curando Chloè per qualcosa che aveva fatto, dicendole altro per calmarla.
Bene.
Era meglio se fossero state tutte in forze.
E dopo aver catturato il portatore del Miraculous della farfalla, il suo piano sarebbe stato completo.
Allora addio, Ladybug e Chat Noir.

Nella camera di Marinette ci sarebbe stato un silenzio tombale, se solo la ragazza non fosse stata scossa dai singhiozzi.
I ragazzi erano ognuno a casa sua mentre lei era da diverse ore che non smetteva di piangere a  causa del rapimento di Chloè.
Anche lei se n'era andata, e questa cosa le spezzava ancora di più il cuore, ma l'unica persona colpevole era Lila.
Lei non era un essere umano, era una creatura ripugnante.
Marinette sapeva benissimo che, nonostante tutto quello che era successo, non avrebbe dovuto considerare la sua nemica in quel modo, ma rapire le sue amiche era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Aveva sopportato quando aveva cercato di portargli via Adrien; aveva sopportato quando le aveva mentito; aveva sopportato quando aveva messo in pericolo la vita di tutti assorbendo l'akuma.
Ma toccare le persone che le stavano a cuore non poteva accettarlo.
Quello era troppo.
Anche se questo discorso se lo era ripetuto più volte, dopo ogni cattura, si ripromise di salvare tutte, fosse stata l'ultima cosa che avrebbe fatto.

"Plagg?"
".."
"Plagg? Plagg svegliati!"
Adrien mise sotto il naso del kwami, sempre se ce l'aveva, un pezzo di Camembert, per vedergli aprire gli occhi di scatto, mentre un sorriso vittorioso increspava le labbra del ragazzo.
"CAMEMBERT!"
"Avrai il Camembert se farai il bravo"
"COME?! NON SOLO MI SVEGLI NEL BEL MEZZO DELLA NOTTE, MA USI IL CAMEMBERT E POI NON VUOI DARMELO?! IL CRICETO DENTRO IL TUO CERVELLO È ANDATO IN PENSIONE TROPPO PRESTO!"
"Non urlare! Devo parlarti."
"E non potevi aspettare domani mattina?"
"No."
"E non potevi parlarne con tua madre?"
"È andata a cercare il secondo scrigno dei Miraculous, visto che l'altro è andato."
"Perfetto... e lo sai che esistono i telefoni?"
"Non potrei comunque parlare di questa cosa con lei"
"E di grazia, di cosa dovresti parlare?"
"Matrimonio."
"COME?!"
"Ti ho detto di non urlare!"
"Anche tu stai urlando!"
"E be?"
"E mu?"
"Come?"
"Moccioso, stavi parlando di matrimonio."
"Vorrei chiedere a Marinette di sposarmi."
"Ora?"
"Si. C'è, non in questo istante, ma entro la fine della settimana."
"Moccioso, è venerdì."
"COME?!"
"Non urlare!"
"Non copiarmi!"
"Perché?"
"Cosa?"
"Perché vuoi chiederglio ora?"
"Perché.. Non lo so, ma so che è il momento giusto."
"Non è che poi ha una crisi di nervi, dovuta a tutto quello che le sta succedendo, e schiatta?"
"Plagg!"
"Che c'è?"
"Cos' hai in testa?"
"Camembert."
"È una battaglia persa con te."
"Eh lo so."

"Nonno, cosa facciamo?"
"Possiamo solo aspettare."
"Ma tre portatrici sono state rapite, e Lila non si fermerà finché non ci schiaccierá!"
"Ma noi non possiamo fare niente. Emmy, Foxi e Flaffy sapranno cavarsela, proprio come le ragazze, anche se ho la sensazione che accadrà qualcosa.."
"Non puoi veramente stare qua con le mani in mano!"
"Alex, capisco benissimo che il rapimento di Chloè ti ha scosso, ho visto anche io cos'è successo, ed è normale che tu ti senta in colpa."
"Ma-"
"Ascoltami, riusciremo a riportarle indietro, sia le ragazze, sia i kwami. D'accordo?"
"D'accordo"

Madeline sorrise soddisfatta, finalmente dopo un mese di ricerche, lo aveva trovato.
Aveva trovato l'altro scrigno.
E ora poteva tornare a casa.
Mise nella borsa che si era portata lo scrigno, identico a quello precedente, e corse verso la macchina momentaneamente noleggiata in Tibet. Di nuovo quel paese.
Ormai era sicura che c'entrasse qualcosa con tutta la faccenda dei Miraculous, e aveva intenzione di scoprire che cosa.
"Andiamo a casa."

Felix era seduto sul tetto dell'albergo in cui alloggiava ormai da un pezzo.
Aveva gentilmente chiesto a Nooro se poteva trasformarsi per stare un po' da solo in un posto isolato, e il kwami aveva acconsentito, dispiaciuto per il suo portatore.
In quel momento il ragazzo ascoltava il rumore della pioggia cercando di essere forte.
La sua Brigette era scomparsa, e lui non aveva fatto niente.
Anche se adesso il rapimento più recente era stato quello di Chloè, non riusciva a togliersi dalla testa la sua ragazza; sapeva che sembrava egoista, ma in quel momento non era neanche sicuro di voler essere un eroe.
Ne aveva discusso con Brigette tempo prima, e anche lei la pensava allo stesso modo.
Felix..
"Brigette? Dove sei?"
Sono qui, proprio davanti a te..
Effettivamente davanti a Felix c'era Brigette, ma aveva gli occhi viola ed era contornata dalla nebbia, uscita da chissà dove.
Vieni con me.. ti porterò via con me.. devi venire con me..
Senza mostri, attacchi o altro, ma per amore.
Felix era stato rapito per amore.

N. A
Ok. So che tecnicamente è da una vita che non aggiorno, ma abbiate pazienza, tra due settimane esatte ho un esame e il 7 giugno anche, per non parlare degli esami di terza media, quindi abbiate pazienza.
Inoltre anticipo qui che durante il mese di giugno non pubblicherò, o al massimo un capitolo in tutto il mese perché sarò a scervellarmi per non impazzire.
Bene, dopo questo breve discorso da pazza, spero che il capitolo vi piaccia, lasciate una stellina e un commento.

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