"Ho detto anch'io. Non ho nient'altro da aggiungere.""Shay." Sussurrò ed io mi avvicinai a lui. Aveva gli occhi lucidi e il viso eggermente arrossato.
Poggiai poi una mano sulla sua guancia e la accarezzai delicatamente.
"Io... Mi dispiace, sono un cretino." Disse distogliendo lo sguardo e sedendosi sul suo letto. Mi misi accanto a lui.
"Non lo dire neanche per scherzo." Lo presi per mano.
"Perché lo stai dicendo?" Gli sorrisi brevemente e lui mi guardò."No è che beh vedi..." Si passò una mano sulle guance e poi sui capelli.
"Detto questo da te fa un certo effetto, e so che mi prenderai per deficente dopo che ti dirò questa cosa, ma..." Fece una pausa.
"Non parlo dell'amore fra due ragazzi, ma parlo di quello che un genitore, un familiare deve avere per te." Rimasi ad ascoltarlo.
"Ho perso mio padre quando ero ancora piccolo, e mia madre mi ha rinfacciato sempre questo. Però la amavo, e amavo anche mia sorella e mio fratello, poi hanno deciso di abbandonarmi anche loro." Si schiarii la voce a questo punto, mentre io rimanevo ancora ad ascoltarlo.
"E quando me lo hai detto, è stata la cosa più bella che mi sia capitata, e non ho resistito a non piangere anche senza nessun motivo."Mi ritrovai a pensare, anche come solo due parole avrebbero cambiato una persona in meglio. E pensare che quelle parole le avevo pronunciate soltanto per non pensare più ad un altra persona, e pensare che le avevo dette solo per convenienza, e pensare che non le pensavo davvero, mi faceva rendere conto quanto egoista ero stata in quel momento.
E uscirono anche a me delle lacrime, ma non di gioia come quelle del ragazzo al mio fianco, ma lacrime di amarezza nei miei confronti. Ero stata troppo superficiale e mi ripromisi di non fare mai più lo stesso errore, ma quel che era fatto era fatto, e non si poteva tornare indietro nel tempo.
"Shay, non piangere anche tu." Mi toccò la spalla e mi buttai sul suo petto ancora nudo e umido, con qualche gocciolina che gli era caduta dai capelli.
"Ash, mi dispiace, mi dispiace tanto." Ormai mi rendevo conto di stare singhiozzando.
"Di cosa Shay, di cosa?" Domandò accarezzandomi i capelli.
"Di averti detto quella cosa, prima." Le parole mi uscirono da sole di bocca. La nostra relazione potrebbe essere andata in frantumi...
"Non mi sono offeso quando hai detto che stavamo correndo troppo, anzi avevi ragione." ...Ma non lo fece.
A distrarci fu un rumore molto forte che ci fece girare verso la finestra.Il cielo era diventato quasi nero, con dei nuvoloni molto estesi. Strano, prima lo ricordavo senza neanche una nuvola.
"E così non possiamo andare da nessuna parte a piedi, se fossimo usciti a quest'ora saremmo a correre sotto la pioggia." Percepii lui sorridere e guardarmi in faccia, il che sorrisi anche io. Mi asciugò le lacrime che avevo sulle guancie, e mi baciò sulle labbra.
"Non so tu, ma ora mi è venuta un po' di fame." Mi sorrise ancora una volta facendo notare ancora di più le sue fossette."Hai qualcosa da mangiare qui?" Domandai mettendomi in piedi di fronte a lui.
"Non che faccia la spesa molto spesso, ma credo che qualcosa ci sia." Si alzò anche lui ed insieme andammo in cucina.
Aprii il frigo, ed era quasi semivuoto, se non per qualche avanzo della sera prima o resti di frutta e verdura.
"Hey, guarda qui! Ho trovato degli spaghetti!" Mi indicò con una mano mentre teneva una confezione con l'altra.
"Sai cucinarli?" Chiesi indicandoli alzando un sopracciglio.
"No." Abbassò lo sguardo e fece per riposarli, ma lo bloccai.
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MEMORIES || Luke Hemmings | 5sos (lrh)
FanficDALLA STORIA: «Mi riguardai un'ultima volta i piedi, per poi lanciare uno sguardo al vuoto. Pensai, ma come ero arrivata a quel punto? Chi erano le persone che mi avevano causato così tanta sofferenza e cosa le ha portate a farmi fare questo? Se ve...