Boston

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Sembravo pazza, come quelle persone che scappano dai manicomi e corrono chissà dove, senza meta, immaginandosi chissà quale realtà.

Io invece sapevo benissimo dove mi stavo dirigendo. Avevo intenzione di andare alla festa che James Ellen, capitano della squadra di baseball della scuola, aveva organizzato in una vecchia baracca, un tempo abitata da qualcuno.

Se mio padre l'avesse scoperto sarebbe andato di matto sul serio, probabilmente mi avrebbe obbligato ad andare tutti i giorni in ospedale per imboccargli la pastina dopo il suo infarto.
Fortuna vuole che io sia un genio, avevo organizzato un piano perfetto, però se mi sbrigavo era meglio, non so per quanto sarebbe andata avanti tutta questa sceneggiata.

Per non perdermi in mezzo a quella specie di bosco, seguii le rotaie, non più in uso, che, teoricamente, mi avrebbero condotto proprio davanti alla festa.
E spero anche praticamente perché faceva freddo e l'ultima cosa che avrei voluto fare era cercare una casa abbandonata in mezzo al nulla.

Quasi alla fine delle rotaie sentii musica techno, urla e puzza di alcool. Così mi precipitai subito all'entrata.
Mi facevano male le gambe e volevo sedermi e ubriacarmi il prima possibile.

Venni fermata dal buttafuori, naturalmente, che mi chiese la carta d'identità.
Meno male che non avevo tirato fuori i documenti falsi dal portafoglio dopo l'ultima festa o se no avrei dovuto tornare a casa o trovare un altro modo per entrare, pressoché impossibile visto che di solito a feste del genere, l'unico modo per i minorenni, come me, per entrare è mentire.

Lui scrutò bene la carta d'identità e poi mi squadrò socchiudendo gli occhi, ciò mi mise molto a disagio, poi scoppiò in una grossa e contagiosa risata.
Subito disse: "Credi che me la sia bevuta, ragazzina?".
Sentivo il cuore in gola. E ora? Se mi arrestano mio padre lo sarebbe venuto a scoprire e, per il resto della mia vita, mi avrebbe rinchiusa in camera costringendomi a scrivere su un foglio, all'infinito, quando il mio comportamento fosse stato sbagliato.
Poi aggiunse: "Ti farò entrare solo perché sei bellissima ed io ubriaco. Se dovessero scoprire in qualche modo la tua età, vattene. Buona Serata."
Rimasi a fissarlo incredula ed improvvisamente rilassata. Ma mi stava prendendo in giro? Poi corsi verso la porta ed entrai con foga.

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