Cameron

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Pochi secondi dopo la porta si riaprì e trovai Cherry con la faccia sorridente che mi faceva cenno di entrare.
Appena entrai trovai un salotto vuoto immerso nell'oscurità e il ragazzo seduto sulla poltrona con la testa china sul telefono.
Cherry mi prese per mano e insieme ci avvicinammo al camino.
Iniziò lei a parlare:"Bella ti presento mio fratello Cameron, non prendertela se per caso ti dovesse rispondere male, lui è fatto così. Cameron lei è Bella, una mia compagna di classe, comportati bene per favore."
Io mi girai verso di lui, aspettandomi una stretta di mano, ma lui non alzò neanche la testa e tanto meno rispose a ciò che aveva appena detto sua sorella.

Cherry sbuffò e in un sussurro aggiunse: "Seguimi, dormirai per terra in camera mia, domani ti sveglierò alle cinque o anche prima perché i miei genitori non devono sapere nulla, faremo colazione fuori e poi andremo a scuola. Mi raccomando adesso non parlare più, se devi dirmi qualcosa usa i cenni."
Io annuii, e silenziosamente cominciammo a salire le scale.

Domani avrò un aspetto orribile, me lo sento, ma almeno sapevo di poter contare su di lei.

La camera di Cherry era ordinatissima e bianca, un po' triste per una teenager. C'erano due letti però e ciò mi portò a pensare che nell'altro letto ci avrebbe dormito Cameron.
Ma a me che importava? Probabilmente gli stavo pure antipatica.

Cherry mi porse una coperta e un cuscino e mi indicò il punto dove mettermi. Poi lei si mise sotto le coperte e non si mosse più.
Io mi sistemai e mentre stavo cercando la posizione giusta per dormire, sentii la porta scricchiolare e Cameron entrò.
Ero tesa e smisi di muovermi, così magari avrebbe pensato che dormissi già.

Dopo un paio di minuti, non avevo ancora preso sonno e, quando aprii gli occhi e mi girai, sorpresi Cameron fissarmi.

"Sei inquietante" sussurrai.
"Vieni a dormire qui, dormo io sul pavimento" disse lui e poi si alzò, mi scoprii e mi porse la mano per farmi alzare.
L'afferrai e, esitante, andai nel suo letto mentre lui si sistemava nel punto in cui io ero prima.

Poi si girò e aggiunse: "Questo gesto non significa niente, mi stai antipatica lo stesso."
Rise e si girò, lasciandomi stampato in faccia un sorriso idiota. Perché mi sentivo così?

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