Scherzi

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Quando aprii la finestra, Cameron, abbassò subito la sguardo. Era in un fascio di nervi e non capivo proprio il motivo.
"Ciao.." disse mentre si grattava la testa.
"Si può sapere perché sei venuto qui?" Ero ancora infastidita dal suo comportamento di oggi, poteva benissimo evitare.
"Non prendertela, sono fatto così."
"Ma sei venuto a scusarti o a giustificarti? Perché se è la seconda, non serve. Ho capito che persona sei." E poi dopo sbuffai.
Lui mi guardò negli occhi e per un momento mi sentii smarrita.
"Tu non mi conosci."
"Sarà.." faci per chiudere la finestra, mi ero stancata di questa situazione, e lui con un balzo entrò in casa.
Se nell'altra stanza non ci fosse stato mio padre, probabilmente gli avrei urlato addosso di uscire.
"Ma mi dici che intenzioni hai? Tu sei completamente pazzo." Sussurrai.
"Io vengo qui, e mi sforzo pure di essere gentile e tu mi chiudi la finestra in faccia? Ma andiamo. Non ho mai avuto problemi del genere con una ragazza."
"Te l'ho detto che ho il cervello, e tu che non ci credevi." Mi misi a ridere e lui mi seguii nel gesto.
Aveva un bel suono la sua risata.
"Quando vuoi sai essere anche simpatica, vedi?" Disse mentre, con una agilità mai vista, sgusciò nella sedia della cucina e si mise a mangiare la cena per mio papà.
Non dissi niente, avrei rifatto qualcos'altro da mangiare per lui appena se ne fosse andato.
"Ma che roba è questa?" Mi guardò con una faccia disgustata e buffa che non seppi trattenermi e scoppiai a ridere, dimenticandomi che potrebbe aver sentito mio padre.
"Senti, è già tanto che sei entrato, non ti lamentare. Non sono mai stata una brava cuoca."
"E il tuo ragazzo non ti ha ancora lasciato? Non si possono accettare cose del genere" mi provocò lui. Diceva e diceva ed intanto aveva finito tutto quello che c'era dentro al piatto.
"Il mio ragazzo è immaginario ed il suo stomaco invisibile non trattiene il cibo, quindi.." era diventata una situazione strana. C'era fin quasi troppa confidenza.
"Non sei fidanzata? Beh prevedibile." Disse mentre si alzava ed avanzava verso la finestra.
"Che cosa è prevedibile, scusa?" Mi stavo già innervosendo.
"Lascia stare. Bella la casa complimenti"
"Grazie" risposi confusa io. Sembrava fosse fatto tutto apposta per sapere la mia situazione sentimentale.
"Beh, ci si vede. Cerca di non creare più piatti del genere, ti potrebbero anche arrestare." Disse con il volto serio mentre mi faceva l'occhiolino.
Dopo ciò uscì e mi lascio al centro della stanza a guardare fuori.
Forse veramente non lo conoscevo come credevo che fosse.
Mi fece ritornare alla realtà mio padre che, alle mie spalle fece dei colpi di tosse.
Ed il mio cuore saltò un battito.

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