II - La pelle di un drago brucia

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Yuri camminava tra la confusione delle scuderie di Grande Inverno tutto avvolto nelle sue pelli. A Roccia del Drago soffiava spesso un gran vento umido e fastidioso, ma nulla paragonabile a quello schifo di posto dimenticato dagli dèi che era Grande Inverno.
Il Tyrell imprecò a bassa voce quando una folata d'aria pungente gli graffiò il viso pallido. I capelli biondi, lunghi quasi fino alle spalle, vennero scompigliati lievemente all'indietro. Altro particolare egregiamente fastidioso, che aumentò il malumore di Yuri.
Lui nemmeno voleva seguire in quel posto squallido quella che chiamava famiglia. Cercava di provare affetto nei confronti di sua zia Lilia, ma alla fine la faccia superba e imbronciata della donna lo portava sempre a tenersi distante dai rapporti con i due sovrani. Yuri Tyrell aveva sedici anni ed era il figlio unico della sua casata; la madre, morta di parto, aveva lasciato il bambino alle cure del marito, un uomo saggio, giusto, e che soffrì terribilmente per la prematura scomparsa dell'amata. Crebbe Yuri fino ai sei anni con la grazia di un vero nobile, e l'arte del colore che profumava Alto Giardino. Purtroppo un'epidemia di morbo grigio -una malattia infettiva e terminale- invase velocemente metà del regno, e dato che il re era un sovrano dedito al popolo, con i suoi continui interventi ai vari angoli più disperati della città, finì inevitabilmente per contrarre l'infezione. Prima di morire, però, il Tyrell regnate affidò le cure di Yuri alla sorella, Lilia.
Yuri era così cresciuto tra le grazie e le ricchezze della casa Targaryen, dove la consanguinea Tyrell viveva già prima della nascita del nipote, sposatasi da giovanissima. Il ragazzino dai capelli d'oro però non si aspettava di condividere le proprie attenzioni con qualcun altro, più grande di lui poi.
Suo cugino, Viktor Targaryen, gli faceva un effetto strano, sin da piccolo. Yuri restava pomeriggi interi seduto sul bordo in pietra che conduceva all'infinita scalinata che terminava alla spiaggia, a Roccia del Drago. Lì, qualche gradinata più in basso, Viktor si occupava del suo drago ancora piccolo quanto un gatto. Crescere quella creatura che lui paragonava quasi ad un figlio gli aveva impegnato la maggior parte della sua adolescenza, e non solo. I lunghissimi capelli albini volavano in preda al vento dell'isola, mentre Viktor rideva ed il piccolo drago gli svolazzava attorno, emettendo dei vagiti striduli.
Il piccolo Yuri stava fermo ad osservarlo in lontananza, quel ragazzo molto più grande di lui, il figlio di sua zia, quella bellezza cruda e indecente che lo ammaliava indiscutibilmente.
Viktor era sempre stato un carattere gentile e amabile, e da quando il cugino di tenera età era stato accolto nel suo castello in preda a circostanze tragiche, aveva sempre fatto qualsiasi cosa in suo potere per rendere felice il bambino. Nutriva un'enorme senso di protezione e soprattutto tenerezza allegra quando si trattava di far compagnia a Yuri.
Il giovane Tyrell era baciato dall'oro; la chioma liscia e illuminata da un biondo lucente gli accarezzava il viso delicato. Il ciuffo voluminoso andava a coprirgli metà del lato destro del volto, che si mostrava in tutta la sua svogliata bellezza solamente quando Viktor gli consigliava di legare i capelli all'indietro.
Gli occhi celesti scintillavano di primavera anche in quel gelido scenario invernale in cui era stato trascinato dalla famiglia.
Yuri sapeva essere riservato quanto spavaldo e aggressivo, come un animale inselvatichito che mostra i denti al padrone. Il suo volto celeste tradiva di rado il suo ego autoritario e perspicace, che si era fatto più smisurato alla decisione di quel matrimonio con una Stark.
Quello che c'era tra Viktor e Yuri era un segreto della casa Targaryen che riusciva a mantenere solamente il drago del principe.

Al compimento dei dodici anni di Yuri la sua curiosità in ambito sessuale stava pian piano maturando, magari in maniera precoce -avrebbero pensato alcuni- ma il biondo fino a quel momento si era limitato ad arrossire con ingenua devozione alla vista del cugino più grande. Lo vedeva semplicemente bellissimo, dal carattere leggiadro e soprattutto dal tocco caldissimo. Certe sere, prima di addormentarsi, Viktor si recava nella camera di uno Yuri di sette anni, accucciandosi nel suo letto e stringendo il bambino tra le braccia, iniziando a raccontare le storie dei vecchi conquistatori, e le caratteristiche dei draghi ormai scomparsi, affascinando l'ingenuo infante, ma soprattutto, facendogli battere il cuore fortissimo quando lo stringeva con le mani, e gli toccava le costole.
Yuri era cieco difronte alla sua situazione; non era mai stato con una ragazza, anche se giovanissimo, nessuna opportunità a scopo ricreativo era stata capace di suscitare in lui una certa attrazione, quel sentimento vertiginoso che solamente Viktor gli risvegliava.
Al compiere dei suoi quindici anni, poi, il pensiero del corpo nudo del cugino lo tormentava persino in sogno. Si svegliava la mattina con un duro rigonfiamento tra le gambe, dopo aver sognato di Viktor su di lui, che gli faceva assaggiare la lingua, e che lo toccava in posti dove formicolava tutto.
Scosse il capo violentemente, Yuri, sopprimendo quegli istinti involontari, finché una sera l'abitudine vecchia di Viktor tornò a farsi più frequente.
Bussò alla porta della camera di Yuri, che sobbalzò dallo spavento; al buio, e nella propria solitudine, si stava lasciando travolgere dal piacere indotto da se stesso. Si affrettò a coprirsi la nudità con le lenzuola candide, sedendosi con la schiena dritta, e lasciando entrare Viktor.
Vederlo avanzare con la sua veste sottile, resa completamente trasparente dalla controluce delle candele subito accese dal maggiore, non fece altro che peggiorare l'eccitazione vistosa di Yuri, che si morse il labbro e diventò paonazzo in viso.
Viktor gli sorrise, andandosi a sedere proprio accanto a lui, e scostando le coperte, così da aggregarsi a Yuri. Il minore si portò le mani sopra le lenzuola aggrovigliate sulla virilità, nel tentativo di nasconderla.
Viktor era andato da lui con il pretesto di non riuscire a prendere sonno, e di volergli rivolgere la propria compagnia allegra raccontando qualche storia. Certe volte il Targaryen ormai adulto si rivelava molto più ingenuo e infantile del Tyrell.
Yuri abbassò il capo con indicibile imbarazzo, cercando di stargli quanto più lontano possibile. Viktor si accorse immediatamente del suo strano comportamento; i capelli lunghissimi gli ricadevamo sul petto, e l'espressione gli si tramutò con preoccupazione nel constatare l'umore del cugino.
«Stai bene?» gli chiese, accarezzandogli il viso con affetto, come era solito fare.
Yuri sospirò tremolante, corrugando la fronte.
«Si.» annuì forzatamente.
«Non dirmi menzogne, capisco benissimo quando nascondi qualcosa.» continuò Viktor, dolce in voce. Scavalcando con un braccio il corpo di Yuri, e imprigionandolo tra il suo petto con una vicinanza bollente, il principe dei draghi fece sussultare il biondo, fattosi minuscolo sotto di lui.
«Viktor...» lo chiamò Yuri, per cercare invano di allontanarlo, e controllare soprattutto il suo corpo.
«Cosa?»
Sentiva il battito accelerato del proprio cuore suonare nelle orecchie, la gola era secca, e gli occhi del Targaryen così vicini ai suoi lo disertarono dalla coscienza. Le mani si allontanarono dal membro, che subito si fece notare anche attraverso le coperte. Yuri gli prese una ciocca di capelli ondulata che rimase sospesa su di lui. Gli passò le dita, con espressione eccitata e bramosa di contatto.
Viktor abbassò lo sguardo sull'intimità del minore, e con stupore quasi ingenuo ritornò a guardare il Tyrell in viso.
«Avrei dovuto immaginare i tuoi bisogni, per l'età che hai.» constatò, lasciandosi lisciare i capelli da quelle sottili mani.
«Li scateni esclusivamente tu.» ammise, mordendosi il labbro.
Viktor increspò le sopracciglia, e attenendo una pausa tra le loro parole, fatta di silenzio manipolato dal vento proveniente da fuori, abbassò una mano tra le gambe di Yuri.
Scostò le lenzuola, lasciando l'adolescente nudo, in preda ai brividi. La lenta e piacevolissima esperienza matura di Viktor iniziò a masturbare il minore, con gesti di maggiore minuziosità.
Il Tyrell gli strinse le spalle, invaso da quel doloroso piacere che aveva sognato fino a quel momento. Le sue fantasie si stavano realizzando, a trasformare la sua eccitazione in seme, alla fine, era proprio Viktor.
Tra gemiti impossibili da placare, e fitte ai muscoli che lo fecero irrigidire sul posto, Yuri venne tra la mano di Viktor.
Il giovane respirò pesantemente, sfinito, con gli occhi leggermente semichiusi. Avrebbe ucciso per ricevere un bacio da lui, avrebbe scatenato una guerra pur di sentirlo tra le labbra.
Eppure l'umida delicatezza di Viktor si posò sulla fronte di Yuri, prendendogli il mento con tenerezza. Gli sorrise, e chinò il capo da un lato.
«Spero tu abbia apprezzato più della storia che avevo in mente di raccontarti.» il Targaryen scese dal grande letto a baldacchino, facendo disperare lo sguardo di Yuri.
«Ti prego, resta.» lo implorò lui con un filo di voce.
Sull'uscio della porta Viktor gli diede le spalle, voltandosi di profilo senza però degnargli la sua vista.
«Ti auguro una buonanotte, dolce Yuri.»

White dragon and black wolf ||Victuuri AU Got|| ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora