XVII - Già lo sentivo, che non c'eri più

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Yūri aveva avuto quel terribile presentimento da quando si era messo in viaggio. Probabilmente, aveva spiegato a se stesso, era l'ansia della situazione ad alimentare quel sentimento angoscioso. Viktor, Yurio e Yoon Bum sarebbero presto ritornati a Grande Inverno, anzi, Yūri era certo che fossero già per la strada.

Stark giunse alla propria terra, adesso erede al posto del padre scomparso.  Yūri attese due giorni interi l'arrivo di un corvo, Viktor gli aveva promesso di scrivergli quanto prima, per avvisarlo della partenza. Yūri mandò dozzine di uccelli neri alla destinazione della casata del cervo, ma non ricevette risposta alcuna.

Dovettero trattenerlo tutto il restante componente della sua famiglia per impedirgli di montare a cavallo con impeto impulsivo e correre a cercare lui stesso risposte e notizie su Viktor e Yurio.

Era accaduto qualcosa, se lo sentiva nella carne. Guardava l'anello dorato al suo dito pensando se anche Viktor stesse facendo lo stesso in quel preciso momento.


«Le porte! Aprite le porte!» la voce alta e profonda del comandante della guardia si unì al trambusto davanti l'entrata di Grande Inverno.

Yūri, di nero vestito e con i tratti somatici pesanti e adulti, si avvicinò a quella confusione accalcata. Strattonò non troppo violentemente una delle sue guardie per farsi spazio tra la gente, ritrovandosi davanti ad un'immagine che mai avrebbe voluto vedere, o quantomeno vivere.

Yurio era sporco dalla testa ai piedi, simile al figlio abbandonato per strada di qualche prostituta. I suoi soffici capelli biondi erano ridotti ad un cumulo di nodi oleosi, il viso pallido, infreddolito e macchiato dallo sporco. Gli abiti che indossava erano indecenti, fradici di sudore e pioggia che gli aveva fatto irrigidire le gambe deboli e magre. Sporco di sangue ormai essiccato sulla sua pelle, stringeva tra le mani un fagotto gonfio e preziosissimo.

  Yūri sgranò gli occhi ed incominciò a tremare. Mille domande gli sfregiarono la mente, ma il primo ed unico istinto che lo travolse fu quello di gettarsi ad abbracciare Yurio visibilmente sotto uno stato immane di shock. Con il respiro flebile e lamentoso di Yoon al petto e il viso stremato di Yurio poggiato contro una spalla, Yūri prese la testa del biondo in una mano e gli baciò il capo che puzzava pungentemente. Erano tornati, ma non avevano portato a casa il cuore di Yūri.


Nutrito, lavato e riscaldato, Yurio stava seduto davanti al fuoco, nella camera padronale di Yūri. Sorseggiava latte di papavero per attenuare i dolori alle ossa bagnate da tutta l'umidità presa durante quel viaggio clandestino. Stark aveva preso posto come lui, accanto. Cullava Yoon Bum più calmo e meno infreddolito. Per grazia degli dèi stava bene.

«Che gli hanno fatto?» gli domandò Yūri piangendo piano. Stringere Yoon, sentire il suo profumo lo aiutava a non morire nei singhiozzi. Yūri sapeva che Viktor era morto, anche se Yurio non aveva proferito nemmeno una parola da quando era arrivato a Grande Inverno. Dalla sua espressione vuota e piena di dolore traspariva tutto ciò che non aveva detto.

Yurio raccolse con debolezza un respiro, non guardando Yūri in viso;

«Lei ci teneva prigionieri a palazzo. Ha fatto sparire il drago, ha tolto a Viktor i suoi capelli per fare un maleficio contro di noi, e poi ha rapito Yoon.» Yurio esitò, sentiva Yūri piangere. «Ha tenuto lontano Yoon per giorni, Viktor era uscito fuori di testa. E' per questo motivo che si è tolto la vita, perchè Yuko gli aveva tolto Yoon.»

  «Raderò al suolo l'intera casata Baratheon.» ringhiò Stark pieno di collera.

  «L'ho ammazzata io.» disse Yurio, freddo «E' morta.»

  Yūri si lasciò piegare da una successione di singhiozzi, per qualche secondo.

 «Yurio come posso io continuare a respirare, mangiare e dormire, con tutto questo dolore?»  la sua immagine era patetica, ma Yūri non potè smettere di piangere.

 «Non posso dire di averlo amato, perchè lo amo ancora. Come posso amarlo se lui è morto? Lo amo, io amo Viktor, lo amo senza limiti e confini. Perchè è morto? Perchè?!» alzò la voce e un singhiozzo gli graffiò la gola.

«Ti amava anche lui. Di notte, quando riusciva ad addormentarsi, ripeteva sempre il tuo nome. Non ha mai tolto il vostro anello.» Sentenziò Yurio. Poi, finalmente, alzò lo sguardo. «Ma è per Yoon che devi, e dobbiamo, farcela. E' per lui che dobbiamo fare tutto. Viktor avrebbe volto così.»

Yūri tirò su col naso e annuì, guardando Yoon. Quasi quasi aveva lo stesso profumo di Viktor. Gli baciò la fronte e gli sussurrò contro la pelle: «Tu sei Yoon Bum figlio di Viktor Targaryen e Yūri Stark. Legittimo erede al Trono di spade, fuoco d'inverno dal sangue di drago.» Yūri mostrò sul viso fierezza «Ed io ti amo, figlio mio, rammentalo sempre.»

White dragon and black wolf ||Victuuri AU Got|| ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora