Un tempo, dove mari e oceani erano l'orizzonte della fine del mondo, vi ergevano sulla terra ferma quattro grandi regni, governati da un Re saggio e giusto che possedeva la forza di un intero esercito.
Egli si chiamava Toshinori Yagi, ma venne per tutti riconosciuto come All Might.
Più a Sud, dal regno del grande sovrano, vi era il popolo eretto da, primo del suo nome, Enji Todoroki.
Si narrava di lui come un uomo avido di potere, pronto a tutto pur di essere l'unico e solo grande Leader dei quattro regni.
All Might, dotato di potere oltre ogni misura, in tutte le terre veniva amato e visto come fonte di speranza, ma non sempre il potere che viene concentrato in un sol individuo genera ammirazione.
Enji, logorato dalla forza del suo Re, decise che avrebbe oltrepassato le leggendarie imprese dell'uomo con altrettante più eroiche, in modo da aver in pugno tutte le quattro terre.
Lord Todoroki chiese l'aiuto di una strega, la quale lo avverti che nulla al mondo avrebbe potuto renderlo potente quanto Toshinori, ma lui non volle darle ascolto e bevve ciò che gli fu stato preparato con cura e attenzione.
La sua gola sembrò prendere fuoco come i suoi polmoni incendiarsi e il suo addome incenerirsi, finché non divenne lui stesso la personificazione dell'inferno.
Enji, soddisfatto, intraprese vicende che attirarono l'attenzioni di molti, con le fiamme rosse del sangue dei suoi nemici e la forza di dieci uomini raggruppati nelle sue vene.
Egli venne chiamato in molti modi, ma solo uno attirò la sua attenzione, Endeavor.
Ma a nulla servì.
Il trono rimase a nome del leggendario All Might, il quale decretò che solo un puro di cuore avrebbe potuto ereditare il proprio titolo.
Todoroki corrotto dal potere andò dalla donna che gli conferì le sue abilità con l'accusa di averlo calunniato e reso la brutta copia dell'eroe che sarebbe dovuto diventare, e appiccò un rogo.
Ma tutto ciò non lo placò.
Udì dai mercanti di una principessa, la quale nata sotto la luce della stella più lucente del Nord, ereditò il potere del freddo inverno, capace di estendere il proprio vento gelido ad estensioni sorprendenti, congelando qualsiasi cosa venisse a suo contatto.
Ciò portò Endeavor nelle lande ghiacciate, in modo da sedurre la giovane principessa che avrebbe conferito al suo erede il potere di due grandi e potenti elementi.
Ella cadde nelle sue mani in un amore che solo lei poteva comprendere, mentre nella mente dell'uomo non rientrava che il trionfo del proprio popolo, in modo da poter sottrarre definitivamente il trono a Toshinori.
Ma l'impresa fu ardua, nessuno dei suoi figli sviluppò i poteri da lui desiderati.
Non erano che inutili progenie che rendevano il suo regno debole.
La donna, in una bellezza ormai appassita, si accorse che il marito non l'amava, ma in attesa di un figlio non poté tornare alla propria terra natia.
Enji, disperato, radunò da tutti i regni streghe potenti, ma esse rifiutarono di concedergli l'aiuto richiesto sapendo di una precedente consorella uccisa dal medesimo, facendo di loro la sua stessa fine.
Todoroki condannò il regno all'estinzione di tali potenti donne.
Le campane risuonarono in tutto il regno, quando la regina Todoroki diede alla luce l'erede che Enji per molto tempo aveva atteso.
Il neonato era differente dai suoi fratelli sotto ogni punto di vista, i capelli chiari della madre e rossi del padre non era mischiati, ma bensì divisi, gli occhi differenti, di un'eterocromia unica nel suo genere, il grigio di un cielo carico di nuvole della donna e l'azzurro zaffiro del Re.
Egli venne chiamato Shouto, il bambino che avrebbe finalmente realizzato i sogni del padre.
Sedici anni dopo nelle stanze del giovane Todoroki vi entrò un ragazzo semplice, dai capelli aggrovigliati e le costellazioni sul viso.
"mio principe, io sono il vostro nuovo scudiero" portò dietro la schiena le mani, intrecciandole, porgendo una riverenza.
Non era molto risaputo che i problemi tra padrone e scudiero per Shouto erano una scocciatura, odiava la costante presenza di un soggetto incapace di comportarsi adeguatamente alle sue necessità.
E dire che non pretendeva molto, dovevano semplicemente svolgere le loro mansioni e sparire, ma la maggior parte di loro rimaneva ferma ad osservarlo in attesa di un ordine che non avrebbero mai ricevuto.
"come ti devo chiamare?" gli chiese il principe mentre sistemava la manica destra della propria camicia.
"Midoriya" rispose avvicinandosi a lui "mi permetta" fece, sorridendogli senza alcun timore della ferita sul viso, che dipingeva l'aspetto di Shouto come una maschera di freddezza ostile.
Il ragazzo sembrava andare bene, pacato e poco invadente.
"di cosa ti occupavi prima di quest'impiego? Midoriya" gli chiese mentre lo scrutava armeggiare con le proprie vesti.
"sguattero alle cucine, principe" rispose con facilità.
"spero non ti trovi a disagio a servire un nobile viziato" tentò di comprende la reazione dello scudiero, ma il leggero sorriso che possedeva in precedenza non mutò.
"affatto, non vi trovo egoista con il popolo e oltretutto, non sono nessuno per giudicare che persona siate mio Principe" terminò guardando Shouto negli occhi, per poi allontanarsi avendo sistemato la manica.
"puoi andare Midoriya, non servi per adesso" lo congedò.
"come vuole principe" e si voltò dopo aver salutato il principe con una riverenza.
Shouto alzò un sopracciglio, non era male.
Izuku nel frattempo era uscito e si era immediatamente appoggiato con la mano sinistra al muro, prendendo bocconi d'aria.
Era sfiancante mantenere la concentrazione, soprattutto se era sotto gli occhi del principe.
—
eccomi qua, con questa nuova ff.
Vi anticipo che questo tema non è il mio genere, quindi non so quanto vi possa piacere.
Ho intenzioni di introdurre parti smut ( non troppo ) della Tododeku, perché in precedenza ho tagliato e la maggior parte di voi mi è sembrata poco soddisfatta SORRY.Spero vi piaccia ♡ al prossimo capitolo.
STAI LEGGENDO
Flightless Bird // TODODEKU
Fanfiction[ Au: fantasy world ] Midoriya, scudiero del principe Todoroki, capisce che per quanto provi a reprimere certi sentimenti, non può sottostare alle regole della voce della ragione. Tra le responsabilità del suo amato e il suo basso stato sociale null...