"ti prendi gioco di me, scudiero?" lo guardò, assottigliando gli occhi, il Re.
"affatto Maestà" fece inchinandosi "ma il Nord attaccherà quando la neve attecchirà al suolo" informò il ragazzo.
Un uomo si avvicinò al Re "strategia militare, va a loro vantaggio il clima" era il capo dell'esercito.
"hai ragione" fece Enji "mandate un corvo al duca del Nord" il suo viso s'incupì "la ragazza deve sposare Shouto prima del grande inverno" terminò portando le mani sul tavolo, dove vi era posizionata una cartina dei quattro regni.
Midoriya aveva le palpebre pesanti, non avendo chiuso occhio tutta la notte.
Non sapeva se era peggio sentire che il principe sarebbe morto o che le sue nozze fossero imminenti.
Ma soprattutto perché lui se ne preoccupava in quella maniera, come se una mano gli strozzasse le viscere in una costante agonia.
Non bussò alla porta di Todoroki, vi entrò come fosse casa propria.
"Midoriya" fu Shouto.
Il ragazzo lo vide alzare il capo, preso com'era a scrivere su una pergamena.
"sei in ritardo" gli fece notare.
"mi scusi, ho avuto da fare con suo padre, Principe" rispose Midoriya sistemando i vestiti che le ancelle della Principessa Fuyumi avevano depositato sul letto.
Il volto di Shouto s'incupì "ti ha fatto qualcosa?" si alzò preoccupato.
Izuku sorrise, triste, un sorriso dove non si poteva comprendere se le lacrime imminenti che sarebbero affiorare fossero di gioia o di malinconia.
E di questo dettaglio il Principe si accorse.
Midoriya gli raccontò ogni cosa, lo avrebbe fatto ugualmente, anche se il Re gli avesse chiesto personalmente di evitare, ma non proferì parola sul suo futuro, perché neppure Izuku voleva sentirne più parlare, sentir dire che lui sarebbe morto.
E lo immaginò privo di vita, con gli occhi spenti dalla luce brillante e distaccata che sapevano emanare.
Non lo poteva accettare.
"mio padre ha già detto come procederà riguardo le Catene di Cenere?" gli chiese.
"ancora no, non credo m'informerà, non sono che un messaggero" rispose abbassando il capo guardandosi le mani con le dita intrecciate tra loro.
"cosa ti turba, Midoriya?" fece il Principe cercando di guardarlo negli occhi.
Izuku avrebbe voluto rispondergli, dirgli che la strega era una bugiarda, che alle sue spalle ci sarebbe stato sempre lui a proteggerlo, che mai al mondo avrebbe permesso ad alcuno di fargli del male.
"i draghi sono bestie pericolose" gli sorrise appena.
"il Sud vincerà questa guerra" lo rassicurò "grazie a te, Midoriya" terminò.
Izuku alzò lo sguardo e Shouto poté vederli brillare della luce di mille stelle.
Ma entrambi compresero di dover riprendersi dal quel momento che per molti sarebbe sembrato intimo.
"prepara due cavalli" ordinò Shouto alzandosi dal letto in cui era seduto al fianco del suo scudiero.
Il ragazzo annuì e procedette ad uscire dalla stanza in direzione delle scuderie.
"se mio figlio morirà, dobbiamo far in modo che All Might perisca prima di lui" fece Enji al comandante dell'esercito.
"Sire, si è sentito dalla capitale che vi è un figlio ad ereditare il trono" gli rinfrancò la memoria il soldato.
"un bastardo di cui non si ha più voce da sedici anni" sorvolò "lo inviteremo nel regno per fargli incontrare la principessa del Nord e a quel punto faremo ciò che deve essere fatto" terminò con lo sguardo al futuro che gli spettava.
Shouto raggiunse le scuderie, pronto a fuggire dal suo castello per quelle piccole ore che gli erano concesse.
"Principe, il suo invitato?" gli chiese Midoriya, mentre montava in sella.
"sei tu" gli fece notare "il mio invitato".
Izuku arrossì.
"io non ho mai cavalcato" lo informò in imbarazzo.
"significa che inizierai quest'oggi" disse Shouto.
Midoriya, privo di alcuna esperienza, tentò di salire sul cavallo dal manto nero che aveva sellato e si fece guidare in una corsa senza freni dal destriero, seguito a ruota dal principe, che guardava la sua chioma intricata galleggiare nel vento, come una visione.
Midoriya sentiva il vento sferzargli il viso, il petto alleggerirsi da quelle che erano le sue paure e il mondo farsi più roseo.
Ogni cosa scomparve, il regno, i draghi, la strega e la profezia, rimanendo solo lui e il suo principe assieme, cavalcando le praterie incontaminate del sud.
"per essere un principiante sei piuttosto bravo" gli fece notare Shouto.
"stupisco pure me stesso, Principe" gli rispose, guardando le proprie mani strette alle redini.
"chiamami pure Todoroki, Midoriya" disse.
Shouto sentiva di potersi fidare di lui, come mai prima era accaduto.
Giunsero, quando il sole era alto in cielo, al Lago Tanabata.
"si dice che queste acque riescano a riflettere il ponte che unisce Altair e Vega" narrò la leggendaria credenza di quel lago, Shouto.
"due amanti?" gli chiese Midoriya, guardando il profilo di Todoroki.
Scorreva gli occhi dalla linea virile della mascella, fino all'attaccatura del collo con le spalle, l'osso della clavicola si vedeva oltre la stoffa bianca della sua camicia che si spostava a causa della leggera brezza che gli investiva, seduti sulle sponde delle acque cristalline del lago.
"esatto" rispose lui guardando l'orizzonte.
"mi chiedo cosa ci sia oltre il nostro Nord e Sud" i suoi capelli si libravano nell'aria.
"il mare, Todoroki" fece sorridendogli.
Shouto si voltò a guardarlo, sentendo chiamarlo in quel modo per la prima volta, e gli sembrò di vedere un angelo.
"pensi ci sia una fine oltre esso?" si avvicinò lui.
Il cuore di Midoriya accelerò il suo battito.
"io credo vi siano altre terre oltre la nostra" soffiò sulle labbra vicine di lui.
"altri palazzi" abbassò lo sguardo sulle sue labbra, Shouto.
"altri misteri" chiuse le palpebre sentendo il respiro del suo Principe farsi sempre più vicino.
Ma di scatto Izuku riacquistò lucidità, allontanandosi da lui.
"un corvo" puntò l'indice al cielo Midoriya.
—
Ho voluto introdurre la leggenda della festività Tanabata, del Giappone, perché la mitologia è sempre stata una materia, e una letteratura, che ho sempre ammirato con gran curiosità.
Spero non sia avventato avvicinarli così presto ♡ al prossimo capitolo
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Flightless Bird // TODODEKU
Fiksi Penggemar[ Au: fantasy world ] Midoriya, scudiero del principe Todoroki, capisce che per quanto provi a reprimere certi sentimenti, non può sottostare alle regole della voce della ragione. Tra le responsabilità del suo amato e il suo basso stato sociale null...