Jungkook's pov
La mattina seguente non ebbi il coraggio di chiedere. Non lo ebbi per le altre due settimane successive. Avevo paura di chiedere, ma sopratutto di scoprire qualcosa di troppo strano.
Nonostante questo non potei più farne a meno durante la notte del primo giorno della terza settimana.
Era notte fonda e Jimin si era alzato dal letto svegliandomi involontariamente. Lì per lì pensai che avesse dei bisogni da fare o che avesse sete, ma preferii lo stesso aprire gli occhi e seguirlo con lo sguardo. Non avevo mai fatto scelta migliore: Jimin si stava infatti dirigendo verso l'uscita.
"Jimin che stai facendo? Dove vai?"
Sembrava non sentirmi, così mi affrettai a scendere dal letto e a seguirlo per tentare di fermarlo. Quando lo raggiunsi gli cinsi i fianchi e poggiai il mio mento sulla sua spalla:"Jimin dove stai andando?".
Jimin non mi rispondeva, quasi non si fosse accorto della mia presenza, anzi sembrava voler continuare a camminare a costo di trascinarmi con lui. Tuttavia ero di gran lunga più forte di lui, così lo sollevai per i fianchi e lo riportai dentro. Una volta sul letto mi guardò e mi disse a voce bassa:"Perchè sei sveglio? È tardi".
"Jimin, stai bene? Ti sei alzato prima tu. Stavi uscendo e io ti ho riportato qui".
"Sentivo il ronzio"
"E quindi?"
"Non lo so, dovevo seguirlo"
Mi venne subito in mente il biondo che avanzava imperterrito nel mare di due settimane prima. Che i due episodi potessero essere collegati?
"Jimin ti ricordi di due settimane fa? Quando eri al mare. Davvero non sai come ci sei arrivato?"
"Jungkook io non conosco la strada per arrivarci. Davvero, non ti mentirei mai"
"E non ricordi nient'altro di quando eri lì?"
"Niente. Tutto parte da quando sono uscito per prendere l'acqua, poi buio e infine io e te sulla spiaggia".
"Sai cosa mi ha condotto da te? Un ronzio. Jimin sono preoccupato, quel ronzio c'era anche prima mentre tentavi di andartene".
"Io non l'ho sentito"
Mi massaggiai le tempie, non ci capivo nulla: non era possibile che non lo avesse sentito, era fin troppo chiaro.
"Jimin sono preoccupato. Sta succedendo qualcosa e ho paura che abbia a che fare con il Gruppo".
"Perché il Gruppo?"
"Tutto ha ormai a che fare con il Gruppo"
Jimin si rimise a letto e mi indicò il posto accanto a lui:"Possiamo pensarci domani? Ho sonno".
"Jimin non è una cosa di così poca importanza. È tutto così strano" dissi, ma con il tono sbagliato, non ero irritato, ma lo ero risultato e il volto del ragazzo si era rattristato.
"Oh no scusami non intendevo usare quel tono amore mio" provai a rimediare usando un tono più dolce.
Jimin spalancò gli occhi, ma non ne intuii subito il motivo, poi parlò:"Mi hai chiamato 'amore mio'?".
"Ti ho chiamato 'amore mio'? Non mi sembra".
"Oh si che lo hai fatto!". Lo disse in tono di sfida. Accolsi la sfida. Mi misi a cavalcioni su di lui:"Può essere che lo abbia detto o può essere che non l'abbia detto".
Jimin arrossì e mi sorrise:"L'hai detto".
Gli baciai la fronte delicatamente e lui rise, un misto tra l'imbarazzato e l'intenerito.
"Allora l'ho detto, amore mio" dissi sottolineando le ultime due parole per prenderlo in giro.
"Non mi stancherei mai di sentirtelo dire"
"Ma non hai detto che avevi sonno?" dissi continuando a scherzare.
"Forse l'ho detto forse non l'ho detto" disse imitando la mia voce un po' più profonda della sua.
"A parte gli scherzi. C'è un sacco di non detto tra di noi" dissi stendendomi alla destra di Jimin.
"Dimmelo"
"Cosa intendi?"
"Niente, solo che se non è detto, dimmelo"
"La fai facile"
"Facilissima. Ti amo Jungkook, vuoi essere il mio ragazzo?"
Mi disse con un tono serio, fin troppo serio, così serio che pensavo scherzasse ancora.
"Non scherzare" gli dissi mentre continuavamo a fissare un punto impreciso in alto.
"Non lo sto facendo. Vuoi che ti rifaccia la domanda?"
Capii che faceva sul serio e che era sincero. Il mio cuore accelerò e nulla sembrava in grado di calmarlo. Tacqui per qualche minuto, poi abbassai lo sguardo e incrociai il suo. Mi sporsi verso di lui e lo baciai. Fu un bacio bellissimo, più bello di tutti quelli che ci eravamo dati in precedenza.
"Fai sempre così? Per risolvere, per rispondere? Mi baci e non mi dici nulla?"disse ridendo.
"Ti dispiace?"gli risposi conoscendo già la riposta.
"Oh no, affatto" disse baciandomi ancora, poi continuò:"Anche se una risposta sarebbe gradita, mi fai sembrare stupido".
"Allora sì"
"Si, si? O sisi? Ceh è un sisisi? O un si?"
"Quale sarebbe la differenza Jimin? È si, voglio essere il tuo ragazzo".
"Oh quel tipo di si" mi disse tutto contento.
"Pensavo te lo avrei chiesto io" gli confessai sinceramente.
"Se ti avessi aspettato ancora un po' saremmo diventati anziani"
"Dai, dico sul serio"
"E perché?"
"Perché sembri così passivo"
Arrossì di botto e iniziò a tirarmi delle sberle imbarazzato:"Questo non c'entra, non dire queste cose!"
"Scusami, scusami" riuscii a dire tra le troppe risate.
Passarono alcuni minuti di silenzio, poi presi la parola:"Jimin, domani devo andare al Gruppo. Ho bisogno di capirci qualcosa, resta qui, chiederò aiuto a Jack".
Jimin non aprì nemmeno gli occhi e non aspettò nemmeno che finissi la frase che sussurrò:"Te lo scordi, davvero credi che non verrò con te?".
"No per questo te lo sto chiedendo"
"Non lo farò lo stesso"
Chiusi gli occhi anche io.
"Ti amo anche per questo"
"Oh l'hai ammesso che mi ami, era ora"
"Lo davo per scontato"
"Oh si bella scusa" disse ridendo.
Poi mi feci più serio:"Jimin, qualunque cosa dovessimo scoprire domani, sempre che scopriremo qualcosa e che ci sia effettivamente qualcosa da scoprire, resta con me".
"Non devi neanche chiederlo, amore mio".
Ci addormentammo, più serenamente di quanto avessimo mai fatto prima. Avevo il cuore in pace, ero felice di aver iniziato con Jimin una vera e propria storia, semplicemente, senza grandi scene o confessioni da film. Sinceramente.
L'unica pecca del resto di quella notte fu l'alone di preoccupazione che aleggiava nella mia mente da un po' e che speravo avrebbe avuto fine l'indomani. In ogni caso il sorriso del mio angelo mi avrebbe salvato.--------------------
Spero che la storia vi stia piacendo. Grazie di cuore a chi la legge, davvero💘
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•Future• ||JIKOOK||
FanfictionTerra, 2679 d.C. In un mondo che tale non si direbbe più, dove la presenza dell'uomo è limitata al Gruppo, due ragazzi, soli e ricercati, cercheranno di scappare dopo essere venuti a conoscenza di un segreto scomodo per le autorità del tempo, pecc...