Jungkook's pov
Fu più difficile di quanto avessi pensato. Da quando eravamo arrivati fino ad ora Jimin non faceva altro che guardarsi le scarpe senza dire nemmeno una parola. Avrei voluto tanto farlo io, proprio tanto, ma non avevo coraggio. Io, Jungkook, un ragazzo che è scappato da un'intera organizzazione con tanto di esercito eccetera, che si nasconde da anni e che ha ucciso un uomo non ha il coraggio di parlare con quell'innocuo ragazzo che è Jimin.
Speravo dicesse qualcosa lui. Tanto lo avrebbe fatto sicuramente, ormai lo conoscevo, era troppo chiacchierone per tacere così tanto. Avrei approfittato del silenzio, che speravo sarebbe durato poco, per pensare mentre creavo un supporto ulteriore per il letto che iniziava a sentire il peso di due persone.
Pensare. Dunque da cosa comincio?
Allora, una volta mi ero messo con una ragazzina, niente di troppo serio, avevo 14 anni, ma lei mi piaceva molto al tempo. Poi? Poi niente. È spuntato quell'angelo di Jimin e io non capisco più nulla. Il suo viso è così bello che è l'unico che voglio vedere. La sua voce è l'unica cosa che voglio sentire. Il mio cuore non fa altro che battere fortissimo alla sua vista, quando mi abbraccia, quando arrossisce, quando fa il finto arrabbiato, sempre. La possibilità che lui mi possa piacere è davvero concreta, ma d'altra parte non vorrei assolutamente costruire un qualsiasi tipo di relazione amorosa o non che sia, su abitudine, costrizione. Non vorrei fosse una forzatura per nessuno dei due. In fondo da quanto ci conosciamo? Tre settimane. È sufficiente? Il mio cuore mi sta gridando che tre settimane non sono troppo poche, che anche una settimana, un giorno, un ora, un effimero istante con Jimin mi sarebbe bastato e mi è evidentemente bastato per innamorarmi di lui. Forse dentro, nel mio cuore, mi è sempre piaciuto. Devo solo ammetterlo a me e a lui. Soprattutto a lui che è così dispiaciuto, triste, deluso e anche un po' arrabbiato.
Mi risvegliai da quello stato di trance e mi decisi a parlare con il biondo. Guardai alle mie spalle, non c'era. Sarà andato fuori e non lo biasimo, la tensione poteva tagliarsi con un coltello. Feci qualche passo lì intorno ma di Jimin nemmeno l'ombra.
"Jimin" lo chiamai a voce alta, ma non gridai, non dovevo mai rischiare.
Nessuna risposta. Dove sei andato Jimin?Jimin's pov
Avevo fatto un casino grande quanto una casa, una casa grande, una mega villa. Dovevo proprio cercare di baciarlo? Cosa mi era preso? Sapevo che mi piacesse, ma mi ritenevo abbastanza capace di trattenere i miei istinti. Evidentemente non lo ero, ma non era tutta colpa mia: il moro era un capolavoro. Ora come avrei spiegato tutto a Jungkook? Sembrava non volesse parlarmi e io mi vergognavo troppo anche solo per provare a scusarmi, figuriamoci a confessargli che mi piaceva. Non si era fatto vedere né sentire per per tutto il corso del giorno che rimaneva e per la prima metà di quello successivo. Non che io proferissi qualche parola d'altronde. Mi limitavo a stare seduto in un angolo a cercare di non dare fastidio o creare un qualsiasi tipo di impedimento a quello che faceva il moro. Non avrei mai e poi mai voluto aggravare ancora di più la situazione di costante imbarazzo e tensione che si era creata fra noi. D'altra parte volevo comunque rendermi utile: gli avevo pur sempre promesso di aiutarlo in passato; così decisi di andare a prendere da me l'acqua quel giorno e ci sarei andato senza di lui, che così poteva continuare a fare quello che stava facendo, qualunque cosa fosse.
La piccola sorgente di acqua dolce non era troppo lontana, ma per me erano chilometri e non solo per me: ogni centimetro potrebbe essere l'ultimo che percorri. Mi ero fatto coraggio, avevo ripassato a mente il percorso che dovevo fare ed ero uscito con due taniche vuote senza farmi notare da Jungkook.
Dovevo farmi perdonare o comunque dovevo cercare uno spunto per una qualsiasi conversazione. Dovevo parlare con lui, mi mancava.Jungkook's pov
Rientrai e presi l'occorrente per uscire (la pistola era il mio occorrente), quando mi accorsi che mancavano le due taniche che io e Jimin usavamo per l'acqua. Ma non avevo tempo per cercarle, dovevo uscire a cercare qualcosa di più importante.
Così tanto importante.
Cominciai con il cercarlo nei dintorni, dietro gli alberi, dietro i massi, ovunque. Poi passai al luogo dove a Jimin piaceva stare per qualche oretta prima di andare a dormire: il ponte. Gli avevo più volte detto di non stare lì poiché era troppo scoperto ma a lui piaceva proprio per quel motivo. Non era nemmeno lì, ma dovevo aspettarmelo, era giorno e il Jimin che conoscevo era un cucciolo ma non uno stupido. Guardai persino giù nel letto del fiume, non senza angoscia e per fortuna non ci era caduto. Poi realizzai che lo stupido ero io: le taniche. Era andato alla sorgente. Come avevo fatto a non pensarci prima? Era in completo stile Jimin d'altronde: voleva rendersi utile.
Corsi sul sentiero che portava alla sorgente con un peso enorme sul cuore, Jimin non ricordava così bene la strada e temevo che si sarebbe potuto perdere. Per fortuna non era lontana e arrivai dopo poco tempo, peccato che Jimin non fosse neanche lì. Mi guardai meglio intorno e chiamai ancora:"Jimin, sei qui?".
Per questo ci andavamo assieme: quel ragazzo ha una capacità incredibile di perdersi. O magari se ne è solo andato e quella delle taniche è solo una coincidenza. Okay non parlavamo da ieri dopo la fuga dal mare, okay lo avevo rifiutato, okay non avevo fatto niente per migliorare la situazione con lui, ma per il resto? Non poteva andare via, non aveva nessun posto dove andare, era sostanzialmente indifeso e aveva paura di restare solo. Gli piacevo così tanto da non riuscire a sostenere un mio rifiuto? Non credo, ma la cosa più importante ora era trovarlo. Mi addentrai ancora di più nel boschetto mentre prestavo attenzione ad ogni minimo rumore che le mie orecchie percepivano. Ma nulla, Jimin sembrava come sparito nel nulla. Non mi importava, avrei cercato anche nel nulla se fosse stato necessario.
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•Future• ||JIKOOK||
FanficTerra, 2679 d.C. In un mondo che tale non si direbbe più, dove la presenza dell'uomo è limitata al Gruppo, due ragazzi, soli e ricercati, cercheranno di scappare dopo essere venuti a conoscenza di un segreto scomodo per le autorità del tempo, pecc...