Caleigh Blackthorne era assolutamente consapevole di trovarsi in un sogno; non solo per il senso di torpore o per quella strana nebbia che avvolgeva tutto attorno a lei, ma per le cose assurde che continuava a fare. Stava leggendo un libro in giardino in tutta tranquillità nel cuore della notte (a dire il vero le era sembrato subito piuttosto bizzarro sognare una cosa così comune nella sua vita quotidiana), quando all’improvviso era comparsa una lupa dal manto color ebano. Non sapeva esattamente cosa le avesse fatto intuire quale fosse il sesso dell’animale (ulteriore prova a favore del fatto che quello non fosse altro che un sogno), lo sapeva e basta. Per quanto la cosa fosse decisamente senza senso, Caleigh si era alzata e le si era avvicinata, e non appena la lupa era corsa via, lei le era corsa dietro senza esitazione.
Correva da una manciata di minuti, ormai, senza avere la minima idea di dove si trovasse e, soprattutto, senza sentire alcun affaticamento, il che era piuttosto strano per una come lei, esile, sì, ma abituata a svolgere non più del minimo indispensabile per il movimento. Pur tuttavia, la lupa continuava a correre, e lei le stava dietro. Caleigh continuava a ripetersi con ostinazione che quello non poteva esser altro che un sogno; un sogno bizzarro e privo di senso alcuno, ma pur sempre un sogno.
La lupa s’arrestò, d’un tratto, e si voltò, puntando sulla ragazza i suoi occhi chiari e rilucenti, simili, per colore, alla luna. Caleigh perse quasi l’equilibrio, fermandosi, ma sostenne lo sguardo dell’animale, mentre cercava di ricomporsi, riportandosi i lunghi capelli castani dietro le orecchie. Sentì improvvisamente il bisogno di dire qualcosa, ma non appena aprì la bocca per parlare, gli occhi della lupa sembrarono avvicinarsi, fino a fondersi l’uno con l’altro. Caleigh mosse qualche passo per avvicinarsi, ma questi caddero inesorabilmente a terra, mentre il pelo color ebano della lupa svaniva nel nulla.
La giovane arricciò le sopracciglia: quel sogno continuava a diventare sempre più bizzarro. Si avvicinò ancora a quelli che erano stati gli occhi della lupa (ancora rilucenti e ben visibili nella scura notte), e presto si rese conto che si erano tramutati in una sorta di ciondolo a forma di goccia. Lentamente, lo sollevò; man mano che compiva quell’operazione, notò che una sottile collana d’argento s’andava formando dall’attaccatura del ciondolo. Senza un motivo ben preciso, decise di indossarlo. Chiusa la clip, si sentì travolgere da una sorta di onda, che sembrò investire tutto quello che era attorno a lei. Caleigh si guardò attorno per la prima volta, da quando la lupa l’aveva condotta in quel luogo. Sembrava una foresta, insomma, vedeva solo alberi attorno a sé, non poteva essere altro; non vi trovava nulla di familiare (non ce n’erano, nei pressi di Leith, la sua città natale), anzi, a dirla tutta non vedeva nemmeno una via d’uscita: gli alberi erano così fitti, i loro tronchi così vicini, che nessun essere umano poteva passare negli infinitesimi spazi che tra essi si creavano. Eppure lei era arrivata lì, e anche la lupa.
Caleigh sbuffò, desiderosa di svegliarsi al più presto da quel sogno, quando udì, improvvisamente, uno strano fruscio. Si voltò di scatto, cercando di capire da dove provenisse, ma tutto attorno a lei sembrava esattamente identico ad un attimo prima. Scosse la testa, confusa, quando udì un nuovo fruscio. Improvvisamente tutto attorno a lei iniziò a muoversi, come in balia di uno strano vortice. Caleigh cadde a terra, si prese la testa con le mani e serrò gli occhi con forza.
- Ti prego, fa che finisca - mormorò tra i denti, rivolta a nessuno in particolare.
Il vortice si faceva sempre più forte, e la ragazza era ormai accartocciata su se stessa. D’un tratto si fermò, e Caleigh sentì attorno a sé la calma più assoluta, come se non ci fosse mai stato alcun vortice. Aprì gli occhi e si ritrovò, con una certa sorpresa, in una stanza da letto. La sua stanza da letto: l’aveva riconosciuta dagli scatoloni ancora sparsi disordinatamente su scrivania e pavimento.
STAI LEGGENDO
Bloody Feathers.
Teen FictionCaleigh Blackthorne si è appena trasferita dalla Scozia e, ben presto, alle difficoltà di una comune adolescente, si aggiungono quelle create da poteri che le impediscono di vivere una vita normale.