- Nessuno è certo che sia stato qualcosa di soprannaturale ad entrare in casa tua - disse Daniel con calma, dopo aver sentito da Caliegh quello che era successo.
- Ah sì? E cos’altro potrebbe aver fatto sparire mia cugina e tutti i miei vestiti?! - esclamò Caleigh, trattenendo il respiro per non apparire troppo prosperosa, nell’abito attillato che le aveva prestato Gwendolyn.
Daniel alzò le spalle, sbuffando appena.
- Sicuramente qualcosa connesso col grande male - osservò Caleigh.
- Ti sembra il caso di parlarne mentre siamo immersi nella fila per la mensa? - fece Daniel, ridacchiando.
Caleigh sbuffò appena. - Odio questa stupida scuola - mormorò.
Daniel scoppiò a ridere. - Ti trovi bene dai Bright? -.
- Sì, diciamo di sì. Castor a parte, sono simpatici, credo…insomma, sono stata con loro praticamente per pochi minuti…Gwendolyn è…strana, ecco. Non so come definirla -.
- Mia madre la chiama “buzzurra allegra e piena di vita”, quando litigano -.
- Che io sappia, a parte “buzzurra”, non è un insulto vero e proprio -.
- Sai com’è mia madre - disse Daniel, alzando le spalle.
- La cosa veramente strana è che, anche se la conoscevo appena, ieri sera abbiamo parlato, e…non so, mi sentivo stranamente a mio agio, e le ho detto tutto quello che mi passava per la testa, senza freni, come se fosse la mia migliore amica da una vita. Mi ha…persino chiamata col soprannome che avevo da bambina -.
- Ah, quello è normale, è il suo potere -.
- In che senso? -.
- Nel senso che ha il potere di farsi dire tutto senza freni, letteralmente. Lavora nei Guardiani, che sono una specie di polizia…più o meno -.
- Grazie per avermelo detto! - esclamò acidamente Caleigh.
- Non ne ho avuto il tempo! E anche se l’avessi avuto, non sarebbe cambiato nulla -.
- Certo che sì! Avrei evitato di rimanere da sola con lei, di parlarle…non hai idea delle cose che le ho detto! -.
- Cose…su di me? -.
- Non sei il centro del mondo, Laughton - fece Caleigh, cercando di nascondere il rossore sul viso.
Lui scoppiò a ridere e si inumidì appena le labbra, abbassando lo sguardo.
Caleigh sorrise e sentì uno strano calore crescerle nel petto, fino a raggiungere il viso. - Però credo che dovremmo uscire insieme, qualche volta. Solo io e te, ovviamente -.
- Dici davvero? -.
Caleigh scosse la testa. - Dannazione, l’ha fatto di nuovo! - esclamò.
- Chi? Cosa? -.
- Gwen, lei…lei può controllare, a distanza, quello che dico o faccio? -.
- No, ma può, molto tempo prima, convincerti che è giusto che tu dica o faccia una determinata cosa, molto tempo dopo. Lavora coi criminali magici seriali, è essenziale, il suo potere -.
- Fantastico! - commentò Caleigh, alzando le spalle.
- Comunque, per me va bene - disse Daniel - Sempre se è quello che vuoi -.
- Io…non lo so, credo…credo di sì, insomma, dovremmo -.
Daniel ridacchiò appena - Sai, è carino che Gwendolyn voglia che usciamo insieme. Insomma, lei è…più o meno tua madre, adesso, almeno per un po’ -.
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Bloody Feathers.
Teen FictionCaleigh Blackthorne si è appena trasferita dalla Scozia e, ben presto, alle difficoltà di una comune adolescente, si aggiungono quelle create da poteri che le impediscono di vivere una vita normale.