Benji si avviò alla festa con un'ora di ritardo rispetto all'orario indicato. Fino all'ultimo era stato indeciso se andare o meno, aveva pensato di darsi malato, ma se Chiara si fosse resa conto che la stava prendendo in giro non lo avrebbe fatto entrare in ufficio per giorni e Ben con i problemi di mania del controllo che aveva non poteva permetterlo. Così aveva sistemato per l'ultima volta la giacca e la camicia del vestito che aveva comprato quella mattina -che gli stava davvero bene, avrebbe dovuto ringranziare il sarto quando ne avesse avuto l'occasione- ed era uscito di casa, con le chiavi dell'Audi strette in mano. Convinto del fatto che non appena avesse voluto se ne sarebbe potuto andare.
Non ci mise molto per arrivare alla villa dei Rossi, che superava di gran lunga le sue aspettative. Oltre ad essere enorme aveva un giardino immenso che terminava in un boschetto che divideva la dimora dal resto del terreno. Ben si chiese se il bosco fosse l'unica recinzione che avevano o se c'era altro.
Non appena imboccò il vialetto di ingresso vide altre macchine in coda che aspettavano di poter entrare.
Ben si mise in attesa ascoltando un po' di buona musica, che riusciva sempre a rilassarlo.Aspettò un quarto d'ora finché non vide un coiffeur fargli un cenno leggero con la testa e superarlo piegandosi in corrispondenza del finestrino posteriore, per poi tirarsi su imbarazzato non appena si rese conto dell'errore.
«Signore mi deve perdonare. Credevo fosse l'autista»
Ben rise cordiale. «Non ti preoccupare. Sono arrivati tutti con l'autista?»
«Sì, signore. È la prassi»
«E che divertimento c'è a comprarsi un auto se poi non la si guida?» chiese sincero Ben.
«Non...saprei, signore» rispose compito e serio il coiffeur.
«Te lo dico io: N-E-S-S-U-N-O» scandì fin troppo lentamente l'ultima parola.
«Il signore vuole che gliela parcheggi io o teme che gli possa rubare il divertimento?»
Ben rise un po'. «Sai che c'è... com'è che ti chiami?»
«Gilbert, signore»
«Sai che c'è, Gilbert? Credo che lascerò a te questo divertimento»
E così dicendo scese dall'auto e gli consegnò le chiavi.
«Buona serata, Gilbert»
«Buona serata a lei, signore»Salì le scalinate che lo portavano all'interno della villa, con un misto di ansia e senso d'aspettativa. All'ingresso gli chiesero il nome e presero il suo soprabito. Non appena si avvicinò alla porta della sala principale una giovane cameriera in livrea nera gli offrì un bicchiere di champagne, che Ben afferrò al volo. Un goccio di alcool lo avrebbe aiutato a superare tutto.
La sala principale era allestita elegantemente con sedie e tavoli a iosa. Gruppetti di persone più o meno numerosi parlottavano allegri, camerieri e sommelier servivano chiunque con professionalità. Ben si guardò attorno in cerca di qualcuno che potesse conoscere, anche perché stava iniziando ad attirare varie occhiate e si sentiva a disagio.
Un signore con un abito di eccellente fattura e un grosso sorriso stampato in volto gli si avvicinò.
«Buonasera, tu devi essere Benjamin»
Ben sorrise ed annuì.
«Sei tale e quale a tuo zio» continuò il signore «in famiglia siamo stati tutti tristi per la tua perdita, anche Federico»
Ben prese un altro lungo sorso mentre ascoltava quelle parole e poi rispose.
«Non frequentavo molto mio zio, ma la ringrazio»
L'uomo gli mise una mano sulla spalla e sorrise di più, Ben non credeva potesse essere umanamente possibile ridere più di quanto già non stesse facendo.
«Sono felice che tu abbia accettato il nostro invito, vieni ti presento un po' di persone»
Quindi quello con cui stava parlando era il signor Rossi. Ben lo seguì tra i tavoli e i gruppi di persone, molti di coloro che gli furono presentati conoscevano bene suo zio e lo paragonavano a lui, chi per gli occhi, chi per il sorriso, qualcuno raccontò aneddoti divertenti. Tutto sommato non gli era andata male, tra un discorso ed un altro il tempo stava passando. Si allontanò dall'ultima signora in carne che gli lasciò un pizzico sulla guancia e la storia dettagliata della focosa notte d'amore che aveva avuto con suo zio quando erano giovani. Quello era stato decisamente troppo.Prese un altro bicchiere di champagne, il quinto o forse il sesto, ed una tartina che uno dei camerieri gli aveva offerto, un biondino con le labbra grandi e gli occhi azzurri. Ben ci avrebbe provato se l'altro non lo avesse guardato così male da fargli passare qualsiasi voglia di rivolgergli la parola.
«E quindi tu sei il nipote del vecchio Nick» un ragazzo bassino, con gli occhi chiari e i capelli castani attirò la sua attenzione.
«Sì, sì. Sono io» rispose incerto sorridendo appena «mi chiamo Benjamin»
«Io sono Lorenzo, piacere» l'altro gli strinse la mano cordiale e poi continuò. «Il vecchio Nick era un grande. Ci ha insegnato a cavalcare quando eravamo piccoli e a bere di classe quando siamo cresciuti. La prima sbronza l'abbiamo presa a casa sua, Michele da allora non riesce più a bere Sambuca.
La cerimonia di iniziazione di Alessio l'abbiamo fatta da tuo zio... in realtà non c'era nessuna cerimonia da fare, il vecchio Nick ce la propose per divertirci con il nuovo arrivato. Bevve così tanto rum che si mise a ballare sul divano col la cravatta in testa» concluse ridendo forte.
Ben rise leggermente in imbarazzo insieme a lui.
«Oddio scusami, ti sto parlando come se ci conoscessi già tutti. È che stiamo sempre insieme e in questo ambiente ci si conosce un po' tutti»
«Non preoccuparti» non voleva risultare scortese, Lorenzo sembrava simpatico e magari conoscere nuova gente poteva davvero fargli bene. «Qui conoscete tutti bene mio zio, mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio»
«Non eravate in buoni rapporti?»
«Credo che il problema fosse legato al fatto che i miei hanno divorziato poco dopo la mia nascita e io ho vissuto solo con mia madre, la famiglia di mio padre non la conosco per nulla»
Il discorso fu interrotto da un ragazzo un po' più alto di lui con i capelli e gli occhi scuri che arrivò alla velocità della luce addosso al suo interlocutore e Ben fece un passo indietro per non essere travolto a sua volta.
«Alè che cazzo. La devi smettere di buttarti addosso»
«Sìsìsì scusami ma è un'emergenza» era visibilmente agitato e si guardava intorno alla ricerca di qualcosa.
«Che? Che è successo»
«È qui»
«Chi è qui?»
«Ma come chi? LUI» rispose il nuovo arrivato guardando Lorenzo come un poveretto che non capiva.
«Oddio perché ci vuole sempre il traduttore con te? Lui chi?»
«L-U-I» sillabò indicandosi il collo, ora che ci faceva caso Ben si rese conto che aveva un succhiotto coperto alla bell'e meglio sul collo, che spuntava proprio sopra il colletto della camicia abbottonata perfettamente.
«COSA? Che ci fa qui?»
C'era decisamente qualcosa che gli stava sfuggendo e si sentiva anche di troppo.
«Lorenzo credo che io andrò a prendere da bere»
«Cosa? Ah sì, scusami. Neanche ti ho presentato Alessio. Ale lui è Benjamin, il nipote del vecchio Nick»
Solo l'ultima frase sembrò destare un qualche interesse nel ragazzo che continuava ad allungare il collo cercando di scorgere questo LUI di cui parlavano.
«Il vecchio Nick spaccava. Ancora ricordo quando ha truccato Fede e Michele da donna mentre dormivano, è stata uno dei momenti più esilaranti della mia vita»
Benjamin sorrise all'ennesimo aneddoto sulla fantastica persona che era suo zio. Dopo aver appreso la notizia non si era sentito triste perché non lo conosceva e perché la sorpresa e tutto il resto che ne derivava lo avevano assorbito, ma adesso, a furia di sentir parlare di lui Ben si sentì strano all'idea di essere l'unico a non aver conosciuto suo zio.
Si congendò dagli altri due per andare a prendere un altro bicchiere e scacciare via la malinconia.*****
Ciao a tutte! So che questi capitoli iniziali sono un po' noiosi, ma servono ad introdurre i personaggi e a far capire un po' meglio la situazione. Dal prossimo comunque andrà meglio.Se vi va di dirmi come vi sembra o cosa ne pensiate mi farebbe molto piacere. Potete lasciarmi sia un commento qui, o scrivermi in privato o aggiungermi su twitter
Un'ultima cosa, gli amici di Federico sono altri cantanti italiani che a me piacciono e che ho pensato di inserire in questa storia, spero piaccia anche a voi come idea. Ciao!!
STAI LEGGENDO
My ♡ prince || Fenji
FanfictionDi quando Fede è il rampollo di una facoltosa e antica famiglia e Benji un ragazzo da poco arricchitosi.