Fede - Bere prima di un grande evento non è una buona idea

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La sveglia suonò per la seconda volta e Federico la posticipò ancora. Mugugnò infastidito col viso nel cuscino e si strusciò un paio di volte sperando di allontanare il sonno. Aveva decisamente fatto le ore piccole la sera precedente anche se non ricordava affatto l'ora precisa a cui si era messo letto. Le cinque? No forse le sei. Si mise supino avvolgendosi nel lenzuolo e mugugnò un'altra volta infastidito. Il pensiero di tutte le faccende che doveva fare quel giorno gli diede una bella scarica di adrenalina, e finalmente riuscì a tenere entrambi gli occhi aperti. Provò a riportare alla mente il primo impegno che aveva ma non ebbe successo. Era forse il fioraio? O il fotografo? No. Di sicuro doveva essere il sarto, sì. Sbuffò forte e nello stesso istante la porta della sua camera si spalancò ed una figura mingherlina con un vassoio in mano si fece strada nella sua stanza.
«Signorino Federico, la colazione è pronta. Sua madre mi ha detto di sollecitarla, oggi è il grande giorno» la voce terminò con un trillo felice che gli si conficcò dritto nel cervello.
«Carla, portami una tachipirina o un moment o quel che è. Ho la testa che mi esplode» mugugnò con la bocca ancora impastata, tentando di acquistare la posizione eretta che gli causò un'altra fitta alla testa.
La giovane cameriera lo guardò confusa e lui si rese conto che probabilmente aveva semplicemente borbottato parole sconnesse e senza senso. Ci riprovò.
«Mi fa male la testa. Vorrei qualcosa che me lo faccia passare» la ragazza sgranò gli occhi, velocemente lasciò il vassoio al lato del letto ed uscì con un: «Glielo porto subito»
Federico si portò le dita alle tempie e si massaggiò piano.
Mai più avrebbe bevuto così tanto. Soprattutto se doveva alzarsi presto come quella mattina. Lo giurò a sé stesso e avrebbe mantenuto la promessa finché non sarebbe capitata un' altra sera spettacolare come la precedente. Cosa che sarebbe successa probabilmente quella sera stessa.
La porta si spalancò di nuovo ed una ragazza diversa dalla precendente, più formosa e dai lunghi capelli raccolti in una coda, entrò con passa svelto.
«Federico.» lo sgridò con voce alta facendogli aumentare il mal di testa a dismisura. «Quante volte ancora dovrò dirti di non bere fino a tardi? Almeno non farlo quando il giorno dopo hai uno degli eventi più importanti della tua vita»
Fede, con gli occhi ancora socchiusi per il sonno e per il mal di testa, sorrise appena.
«Ancora una. Come sempre»
Ludovica sbuffò e gli porse il bicchiere d'acqua con già sciolto il medicinale dentro.
«Oggi debutterai in società, il che significa che dovrai smetterla con questo comportamento. Potresti trovare una moglie da un momento all'altro.»
Fede buttò giù tutto d'un fiato il liquido, lasciò il bicchiere sul vassoio e si nascose sotto il cuscino. Neanche voleva pensarci al debutto di quella sera, non era pronto per tutto quello, senza contare che la maggior parte delle ragazze che si sarebbero presentate le conosceva già e non gli interessavano affatto.
«Non puoi dirmi queste cose a prima mattina. Lo sai che poi non ho più la forza di alzarmi dal letto»
Ludovica in risposta gli tolse le coperte di dosso e gli strappò il cuscino, non senza difficoltà. Fede aveva una presa ferrea, ma Ludovica sapeva come trattare con lui ed ebbe la meglio.
«Ti odio, lo sai?» gli disse Fede con la pelle che si increspava a causa del fresco mattutino e della mancanza del pigiama.
«Senza di me saresti perso. Ed ora muoviti.» ordinò richiudendosi la porta alle spalle e portando con sé coperte e cuscino per evitare che Fede li riprendesse.
Ludovica era con loro da che Fede aveva memoria, sua mamma anche serviva nella loro casa e lei e Fede erano cresciuti praticamente insieme, quindi il loro era più un rapporto fraterno che altro.
Espirò e si avvicinò al vassoio con la colazione. Prese il caffè e se ne versò una bella tazza piena e poi addentò cornetto, ma fu una pessima idea perché l'alcool gli aveva messo lo stomaco sottosopra e sentì il bruciore fin sopra alla gola.
Lasciò il cornetto e si concetrò sul caffè.
Pochi minuti dopo era in piedi, con solo un pantalone di tuta addosso e il torso nudo. Uscì dalla stanza, causando il rossore di qualche nuova domestica che non era abituata a vederlo girare mezzo nudo per casa e si diresse nello studio dove di sicuro avrebbe trovato la madre.
«Buongiorno, mamma» la salutò felice, il caffè appena bevuto lo aveva rinvigorito.
«Federico, quante volte devo ripeterti di non girare per casa nudo? Imbarazzi le domestiche e non è decoroso»
«Non sono nudo e in ogni caso non sono mai decoroso come vorresti»
La madre lo guardò rassegnata. Federico del resto aveva sempre fatto tutto di testa sua. Non lo avrebbe convinto a fare nulla se non voleva.
«Tra poco andiamo dal sarto per l'ultima prova del vestito per stasera, quindi vai a cambiarti e per una volta non metterti la solita tuta e la felpa»
Federico le sorrise innocente facendole capire che si sarebbe vestito esattamente come aveva detto.

My ♡ prince || FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora