Arrivarono a casa che erano ormai le 3 del mattino. I domestici, quei pochi che avevano deciso di restare, stavano già dormendo nelle loro camere. Ben intimò a tutti di fare silenzio e andò verso la cucina. Deciso a prendere del ghiaccio.
Se anche in quella casa ci fossero state delle vere e proprie medicazioni Ben non sapeva assolutamente dove cercarle.
Tornò con strofinacci e cubetti di ghiaccio in abbondanza. Un fagotto ad Alessio, uno per lui ed uno per Fede.
«È stata una bella serata, avremo qualcosa da raccontare ai nostri nipoti» ruppe il silenzio Michele, che si era accasciato su una poltrona scompostamente.
«Parli così solo perché non hai un occhio nero» rispose stizzito Fede.
«Ma mica ti si è fatto...» iniziò Michele in tono canzonatorio ma si interruppe nel momento in cui Fede spostò il ghiaccio che teneva premuto sul viso. «...e no. Hai ragione. Ti si è fatto proprio nero»
Federico alzò un sopracciglio e la sua espressione si trasformò in un tacito "Te l'avevo detto".
Lorenzo sorrise, finalmente con il volto rilassato. Per tutto il tragitto fino a casa aveva avuto un'espressione cupa, come una mamma orsa preoccupata per il benessere dei suoi cuccioli e al tempo stesso arrabbiata per il loro comportamento.
In quel momento, invece, si era lasciato andare sullo schienale della poltrona e aveva gli occhi semichiusi.
«Beh, che dite se andiamo a letto?» chiese in tono retorico alzandosi.
Alessio e Gennaro, che fino a quel momento avevano portato avanti il loro personale discorso a bassa voce senza curarsi minimamente degli altri, si voltarono.
«Io e Genn dormiamo nell'ultima stanza» annunciò con un tono autoritario che, secondo Ben, non gli si addiceva affatto. «Ok?» aggiunse dopo poco riacquisendo l'aria docile che mostrava di solito.
Si voltarono tutti verso di lui, che si rese improvvisamente conto che quella era casa sua e che Alessio aveva chiesto a lui il permesso.
«Sì, certo per me non c'è problema» considerando che neanche sapeva quale fosse "l'ultima stanza" gli andava sicuramente bene.
«Ok, allora io e Michele dormiamo nella centrale» sentenziò Lorenzo avviandosi verso le scale che portavano al piano di sopra.
Ben rimase per un attimo immobile, poi si voltò verso Fede.
«Immagino che a noi sia toccata la stanza del vecchio Nick»
Ben annuì, vagamente confuso e con la mente che gli riproponeva le immagini di poco prima in discoteca.
Federico era così vicino da inondare tutti i suoi sensi con il suo profumo e...
«Ben?»
Si riscosse improvvisamente e le immagini che gli affollavano la mente si dissolsero. C'erano rimasti solo loro nella sala, tutto gli altri dovevano essere saliti.
«Tutto bene? Non è che quel pugno è stato più forte di quello che sembrasse?» chiese Federico tra la presa in giro ed una sottile preoccupazione a stento percepibile.
«Stavo pensando che non sono mai stato di sopra. Ancora non ho girato bene tutta la villa.»
«Domani mattina ti farò da cicerone, allora»
Ben sorrise in risposta e si avviò dietro di lui.
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My ♡ prince || Fenji
Fiksi PenggemarDi quando Fede è il rampollo di una facoltosa e antica famiglia e Benji un ragazzo da poco arricchitosi.