Era una giornata molto fredda e Rin faceva molta fatica ad alzarsi. Sentì dei passettini leggeri avvicinarsi al suo letto ed una vocina squillante chiamarlo:" Rin, svegliati, è il grande giorno!". "Arrivo, vai a prepararti Gou!". "Stupido, quante volte te lo devo dire che mi chiamo Kou non Gou, mammaaaa!". La piccola figura si allontanó piagnucolando.
Rin si coprì con le coperte, fece un sorrisetto, ci voleva ben poco per far scappare la sorellina. Non le piaceva il suo nome, appena nati, infatti la madre per essere innovativa, diede a lui un nome femminile e alla sorellina un nome maschile. Kou era un modo per riparare il danno.
Se Rin fosse stato in forma, avrebbe inseguito la sorella e le avrebbe fatto il solletico... però, quello non era un giorno come gli altri, in quel giorno sarebbe partito ed andato lontano, nessuno pensava che ce l'avrebbe fatta, un bambino di soli dodici anni come poteva sopportare un cambio così radicale, infatti per realizzare il suo sogno, aveva deciso di trasferirsi in Australia, la madre aveva già provato a convincerlo ma Rin aveva una testa dura proprio come suo padre. Eh già, suo padre voleva diventare un nuotatore olimpico, però trovò famiglia ed abbandonò il suo sogno, diventando pescatore. Un giorno però, mentre navigava con il suo peschereccio, lo colpì una tremenda tempesta. La barca affondò a tre chilometri dalla costa, non ci fu nulla da fare, il padre morì tra le onde. Rin non dimenticò mai quel giorno, perciò volle prendere in eredità il sogno del genitore, voleva diventare un nuotatore olimpico, per realizzarlo però non poteva rimanere in quel piccolo paese del Giappone dove c'erano a malapena i computer. Dopo tutti i suoi sforzi, finalmente una prestigiosa scuola in Australia gli aveva fatto la proposta d'iscrizione e lui felicissimo aveva convinto la mamma.
Fece un bel respiro e si alzò dal letto. Si vestì e si guardò allo specchio, chissà cosa avrebbero pensato gli australiani vedendo un bambino giapponese dagli occhi e capelli rossi e con appuntiti denti da squalo. Si esatto da squalo, lui ne andava molto fiero, era una sua caratteristica, quando era più piccino il padre gli diceva sempre:" sei nato per stare in acqua non pesce però ma squalo, vedi, non hai le branchie ma i denti non ti mancano". Il bimbo fece un sorriso smagliante. Era fiero dei suoi dentini.
Rin si osservò, chissà come saranno i suoi nuovi compagni, lui era magro, mingherlino e non aveva di certo il fisico da nuotatore e se i suoi compagni fossero degli armadi a quattro ante... fece un bel respiro profondo:" ma io ho i denti e se mi faranno del male, li morderò" fece sorridendo. " Rin sbrigati ". "Arrivo mamma !".
STAI LEGGENDO
Lo Squalo dell'Australia
Teen FictionIl piccolo Rin sta per cominciare una grande avventura per realizzare il suo sogno: diventare un nuotatore olimpico. Ci riuscirà o rinuncerà all'impresa?