Il tempo passò in fretta e per il nostro beniamino arrivò il fatidico momento, l'inizio della scuola. Era nervoso come non lo era mai stato, si vestì e andò a salutare Russel e Lory. Dopo aver stampato un bacione sulle guance dei due tutori, prese la cartella e correndo uscí di casa tutto allegro ed energico, prese la sua bicicletta e pedalando costeggiando il mare, in breve tempo arrivò innanzi all'istituto, era un grande edificio grigio a tre piani, come avrebbe fatto a trovare la sua aula, non ne conosceva nemmeno il nome, decise di rischiare e bussò a tutte le classi per avere indicazioni.
"Iniziamo bene", pensò, dopo svariati buchi nell'acqua finalmente Rin bussò alla classe giusta.
Un omone altissimo con capelli neri a spazzola aprì la porta e fece al piccolo un gran sorriso, facendogli cenno di entrare.
Si schiarì la voce con l'inglese più. corretto che riuscì a pronunciare :"ciao a tutti io sono Rin ho 12 anni e sono giapponese... desu( in giapponese é una forma di gentilezza )". I ragazzi lo fissarono con aria interrogativa, tutti tranne uno, Rin lo notò all'istante, era un ragazzo con molta probabilità più grande di lui, dalla pelle molto chiara, capelli bianchi e un po' arruffati. Peculiarità che colpí il nostro eroe furono gli occhi, enormi, di ghiaccio e lucenti, quasi trasparenti, quegli occhi gli davano un non so che di misterioso e maestoso, però le sue idee caddero come un castello di carte quando lo vide nel complesso, due grossi cerchi neri li contornavano , emanavano tristezza, pietà e paura. Rin lo fissò ancora per qualche secondo poi si accorse dello sguardo degli altri ed imbarazzato si grattò dietro il capo. Puoi sederti dove vuoi". Lo incoraggiò il maestro. D'istinto il ragazzino si andò a sedere vicino al triste sconosciuto. "Ciao io sono Rin, tu?"...
Non ci fu risposta.
Notò che il suo nuovo compagno aveveva un taglio abbastanza profondo sul labbro inferiore.
L'altro se ne accorse e si coprì con la mano. Lo strano ragazzo era molto trasandato, i capelli erano in disordine, indossava un maglione di lana grigio pieno di macchie e scolorito, un pantalone tutto stracciato ed un paio di scarpe sporche.
La lezione iniziò tranquilla però dopo appena una decina di minuti le orecchie di Rin fumarono e dopo venti minuti si mise le mani nei capelli e si scrollò la fluente chioma rossa gridando :" non ce la faccio più!!!! Troppe informazioni". Tutti si voltarono e lo guardarono esterrefatti. Perfino il maestro non riuscì a trattenere una sonora risata.
A mezzogiorno le lezioni finirono, alcuni ragazzi scesero in cortile e un gruppetto si avvicinò a Rin facendogli un mucchio di domande sul Giappone e le sue origini. Non sempre però riuscì ad esprimersi bene, trovò difficoltà nel parlare dei suoi amici e degli squali. Ad un tratto, un rumore lo fece avvicinare alla finestra, dall'alto vide un mucchio ragazzi. Il suo senso "da Squalo"subito lo mise in allarme
"Gomen( mi dispiace)"fece frettoloso. Scese le scale per andare a vedere cosa stesse accadendo.
Si fece spazio tra la folla, i suoi occhi si infiammarono, digrignò i denti nell'osservare la scena a cui stava assistendo, il suo compagno di banco era disteso a terra pieno di lividi e ferite, di fronte a lui c'era un ragazzo di poco piu grande che gridava:" beh, bastardo, tutto qui quello che sai fare, non sei degno nemmeno di uno sguardo" cominciando a pestarlo, gli altri ragazzi divertiti intanto lo incitavano "Ora basta!".
A quel grido tutti i presenti si voltarono verso Rin .
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Lo Squalo dell'Australia
Teen FictionIl piccolo Rin sta per cominciare una grande avventura per realizzare il suo sogno: diventare un nuotatore olimpico. Ci riuscirà o rinuncerà all'impresa?