Diagnosi:
naso rotto, terapia: niente nuoto, stress e affaticamento. Risultato... noia.Si schiaffeggiò arrossendo violentemente: "non pensare negativo oggi é una bellissima giornata, il sole splende gli uccellini cantano e finalmente domani inizierò a nuotare!!". Dopo una lunga pedalata sul lungomare ricco di edifici dai colori sgargianti, piante dalle foglie che sembravano diamantati grazie ai raggi di sole che le passavano attraverso, il rumore delle onde del mare così soffice e soave, che anche in Giappone lo accompagnava durante le giornate gli riempì la bocca di melanconia, gli vennero alla mente le terre dove lui era nato, il suono del flauto e dello shamisen in legno antico, suonati spesso dalla sua anziana nonna, "chissà come sta, mi manca molto, lei voleva insegnarmi a suonare lo shamisen ma ho sempre rifiutato, magari quando torno potrà insegnarmi... come sarà cresciuta Gou, la mamma starà ancora piangendo per la mia assenza e... i miei amici? Si ricorderanno di me?"
"Hey Rin !!!". Una voce timida ma al col tempo allegra lo sorprese.
"Mako? Sei tu ? no che scemo che sono..." pensò sorridendo con leggerezza.
" Ohayō( buongiorno)Cavalcanti!!!" Rin staccó una mano dal manubrio per salutare il suo amico urlando e agitandosi come un matto . "Attento che cadi !!!".
"No non ti preocc ahhh!!!". Perse il controllo della bicicletta che stava andando a sbattere contro un albero
Cavalcanti corse al soccorso, ne rimedió una bella botta.
Rin aveva deciso di saltare dalla bicicletta senza preavviso e si era schiantato sul povero albino dandogli una testata micidiale
"Ahiaiai che dolore" il povero ragazzino si coprì la fronte.
"Chi ti ha detto di venirmi a salvare" fece offeso l'altro.
"Sembravi in difficolta e non volevo che ti facessi di nuovo male al naso, strillando in maniera raccapricciante".
I due si guardarono dritti negli occhi e scoppiarono in una sonora risata.
Posso chiederti una cosa?... come mai ti vesti così? Ecco è strano..."
Il giovinetto si guardò... in effetti sembrava proprio un barbone, i capelli scarmigliati, il viso sporco, una canotta azzurro ghiaccio consumata, una tuta grigia molto larga con una cintura di corda legata ad altre due pendenti ai lati ed infine un paio di all star che un tempo forse erano bianche.
Cavalcanti si tinse di rosso mai nessuno aveva criticato in maniera così delicata il suo vestire non curante abbassó lo sguardo giocherellando con gli indici questa era una sua peculiarità, ogni volta che veniva messo alle strette in base al suo stato d'animo giocherellava con quelle due dita in maniera diversa, adesso per esempio faceva toccare le punte delle sue dita a ripetizione, nell'attesa di trovare una buona pensata per uscire da quell'imbarazzante situazione .. "io non ci faccio molto caso a come mi vesto". Rin si accorse che stava nascondendo qualcosa, il suo "squaloso" istinto glielo suggeriva ma preferì non toccare l'argomento per il momento. La campanella suonò. Il rumore rimbombò nel cortile dell'immenso istituto. Rin e il suo amico andarono a parcheggiare la bicicletta del rosso accanto ad un immenso campo da calcio. Tutta la marea di studenti entrò nel complesso e Rin tenendo Cavalcanti per mano stava per farsi largo per arrivare per primo in classe ma...
"Stop Rin"
"Si Cava?" "Io io ho paura degli spazi chiusi e super affollati"
(Cosa?!?!) Va bene, saliremo per ultimi rin si afflosciò di colpo sedendosi rassegnato sulle scale. In quel frangente alzò lo sguardò notando una ragazzina. "Com'è buffa pensò". Aveva dei vestiti larghissimi, anfibi, e zaino color sabbia e un cappuccio con due strane piccole orecchiette che le copriva il viso. "Rinn let's go!" "cosa?!" "Eri distratto?" "No per nientel rispose con un sorrisetto a trentadue denti "sarà", "cosa stavi guardando?" "Nulla di importante", fece una linguaccia all'compagno e salirono in classe.
Le ore passavano lentamente molto lentamente. Durante la quarta ora, Rin non ne poteva più, troppo inglese, Cavalcanti provava a fargli capire di cosa stessero parlando ma... Rin diventava sempre più confuso. Allora con spirito guerriero alzò la mano, l'insegnate, una donna sulla sessantina, con dei grandi occhi color nocciola lo guardò e gli fece cenno di esporre la propria domanda. Rin prese fiato: "non ho capito niente di ciò che ha detto potrebbe rispiegare più lentamente".L'insegnante sgranò gli occhi Cavalcanti diventó ancora più bianco di quello che già era, se la professoressa avesse avuto lo sguardo inceneritore lo avrebbe distrutto all'istante. Guardò il ragazzo dicendo con la voce di una cornacchia: "esci subito fuori dall'aula"
"Ma cos'è un'aula?" "Rin" bisbigliò , "l'aula é la classe " ah ora ho capito". sentendo il suo senso d'onore giapponese si inginocchiò toccando la fronte sul pavimento... 'gomennasai!!!' Non era un semplice mi dispiace, ma: mi dispiace infinitamente per il torto che le ho arrecato senza volere. L'insegnante imbarazzata dalla situazione non sapeva cosa come reagire, il ragazzino continuava questo suo strano rito. Cavalcanti imbarazzato provó a spiegare: "forse le sta chiedendo perdono o qualcosa del genere..." sorrise nervosissimo. L'anziana signora si addolcì "sei perdonato strano studente". Udite quelle parole Rin lentamente si alzò, si inchinò dicendo "harigatōgozaimasu (grazie infinite)" ,si rialzò "vai pure a posto... però alla fine dell'ora mi spiegherai che strano rituale hai fatto" Rin si tinse di rosso cremisi "hai cioè sì" e si andò a sedere.
Da quel momento in poi, la giornata passò in fretta .
Il sole stava tramontando e i due amici stavano tornando a casa insieme camminando sul lungo mare"Non sei contento!!! Domani iniziamo finalmente le lezioni di nuoto" saltellò il rosso deciso, finalmente avrebbe dimostrato agli australiani il suo valore
"Si... credo" invece gli occhi del compagno furono coperti da un velo di tristezza, quasi si piegava su se stesso. Le nostre strade si dividono qui a domani Rin" fece Cavalcanti fingendo un sorriso
"Ok.. oggi ti ho lasciato stare ma domani mi spieghi come mai sei così triste"
No non è nulla tranquillo piegò la testa su di un lato chiudendo gli occhi
Bye, see you tomorrow. Rin lo vide scomparire nelle ombre create dal sole lui era come il sole solitario nel cielo, illumina il mondo ma nessuno si accorge di come importante sia pensando solo ad effetti negativi creati dal suo bagliore.
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Lo Squalo dell'Australia
Genç KurguIl piccolo Rin sta per cominciare una grande avventura per realizzare il suo sogno: diventare un nuotatore olimpico. Ci riuscirà o rinuncerà all'impresa?