"Accidenti, questi sono proprio forti, non hanno nulla a che vedere con quel ciuffo verde, uno come me che arriva penultimo nello stile libero e terzultimo a farfalla... Mi sto infiammando, sono ancora più motivato, se non si hanno avversari forti, che ti spingono a dare il tutto per tutto non c'è divertimento, però... ".
Continuò con una risatina nevosa e preoccupata:" tutto l'allenamento che ho fatto con mio padre non mi è servito a niente, ho sputato l'anima per il nuoto, per portare avanti il sogno del mio adorato papà".
Si schiaffeggió le gote che divennero viola tanto della forza
" non é il momento di deprimersi, lui di sicuro starà facendo il tifo per me, chi lo dice alla mamma che rinuncio alla prima difficoltà e Gou potrebbe chiamarmi smidollato, ne va del mio orgoglio, ce la posso fare anzi c'è la devo fare".
Tirò su col naso
" ahi che dolore, dannato ciuffo verde, devo andare in bagno e cambiare il cerotto".
Dopo essersi medicato a dovere, raccolse la sua roba dirigendosi alla panchina.
"Pensavi che me ne fossi dimenticato, ora mi racconti cosa ti succede".
Era da tutta la lezione di nuoto che Cavalcanti rifletteva su come esprimersi all'amico. Ma alla fine si fece prendere dal panico e dalle sue emozioni, strinse forte le mani sul suo pantalone, per la seconda volta si lasciò andare chiudendosi in sé stesso, ancora singhiozzando si rialzó ed esclamò con ironia:
"come ti ho già detto nessuno pensa a me, sono solo un'ombra, sono immerso in una foresta oscura piena di solitudine e paura non non... "
Due esili braccia lo strinsero con un calore rasserenante.
"Guarda che non sei solo, ora siamo amici giusto?".
"Si esatto, ora siamo amici e proprio per questo hai il diritto di sapere tutta la verità sul mio conto:
Io sono orfano di padre e di madre, i miei mi hanno abbandonato, di loro so solo che erano italiani e che mio padre aveva un fissazione per il nuoto, il caso ha voluto che un'anziana signora mi raccolse con sé ma sfortunatamente è morta quattro anni fa, e l'unica eredità che mi hanno lasciato i miei è composta da una copia della divina commedia e l'iscrizione a questo istituto".
Rin leggermente scosso rispose:
"non immaginavo... Quindi quello che stavi bisbigliando sul tetto... era italiano?"
"Si, quello era un verso del canto ventisei dell'inferno dantesco, è il mio preferito, ogni volta che lo pronunciò mi sento più leggero e libero da ogni preoccupazione, quella piccola e semplice frase sembra infinita".
"Capisco... Ma come fai a prepararti da mangiare a comprarti i vestiti e soprattutto come mai non sai nuotare?".
"Ecco, la vecchina prima di lasciare questo mondo mi ha insegnato a cucinare e mi ha consegnato un po' di denaro, certo non basterà per sempre ma se so sfruttarlo al meglio dovrei cavarmela per altri due annetti, però, li spendo tutti per il cibo o per creme per la mia pelle chiara, che é molto sensibile e non mi rimane molto per comprarmi dei vestiti, so che ho abbastanza soldi ma non so quanto potrebbero bastarmi se li usassi per comprarmi la biancheria, qui costa tutto tantissimo, e poi... Ho paura dell'acqua, a malapena riesco a buttarmi nella vasca da bagno".
"che ne pensi se ti insegnassi a nuotare?".
"Davvero? Faresti questo per me? "
"Certo siamo amici no? E poi ti sei fidato di me raccontandomi la tua storia, questo é il minimo che io possa fare. Non aver paura, con un insegnante come me il terrore ti passerà in un batter d'occhio... Che dici iniziamo domani?"
"Si, non vedo l'ora di cominciare per poter diventare bravo come te".
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Lo Squalo dell'Australia
Teen FictionIl piccolo Rin sta per cominciare una grande avventura per realizzare il suo sogno: diventare un nuotatore olimpico. Ci riuscirà o rinuncerà all'impresa?