Le zanne dello squalo

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Rin serrò i pugni, scattando verso il gigante, afferrandolo per il collo della giacca, sollevandolo di alcuni centimetri da terra,
Rin vedeva rosso.
"Chi ti credi di essere invece, non so bene cosa hai detto ma non ti permetto di maltrattare un mio compagno!".
Il ragazzino a terra guardò verso il suo salvatore, erano anni che nessuno lo chiamava in quel modo.
"Occhi a mandorla spostati, non preoccuparti, il tuo turno arriverà a breve". Replicò il bulletto.
"Mi fai ribrezzo a prendertela con i più deboli, ma tranquillo, questi occhi a mandorla ti daranno una bella lezione!"
Rin scaglio l'avversario a terra e con ghigno gli fece cenno di farsi avanti, il bulletto non se lo fece ripetere, il giovane infuriato gli andò a dosso colpendolo violentemente sul naso, Rin si mise le mani sul naso lacrimando e urlando disperato. Il ragazzo lo colpì di nuovo sullo stesso punto.
Del sangue scarlatto mischiato a lacrime gli cadde dal mento.
Guaiti, lamenti e urla di dolore, si inginocchiò sofferente.
" Tutto qui?! Sei serio!! Non mi sono nemmeno riscaldato! Ti colpirò così tante volte che non sentirai più niente!!! Hey mi hai sentito?!". Sollevò il nostro eroe che lacrimando gli sputò del sangue in faccia sorridendo arcigno.
" come osi brutto stron...". L'avversario aveva caricato il pugno per sferrare l'attacco decisivo. Rin gli afferrò il braccio e...

glielo addentò stringendolo il più forte possibile. "Lasciami mostriciattolo!!". Il giovanotto dai capelli neri con una ciocca verde smeraldo come i suoi occhi sprizzanti odio, rancore e ribrezzo, provavano ad imporsi su quelli del rosso, pieni d'ira funesta.
Rin strinse ancora di più come un vero squalo, che quando vede una preda non la lascia scappare, il ragazzo iniziò a piangere:" lasciami subito!!!".  lo colpì con il braccio rimasto sempre sul naso. Rin non demordeva e questo faceva ancora più incazzare il rivale,
Come mai questo tipo sta difendendo un rifiuto umano come quello?
Pensando ciò con molta probabilità si arrese:
"non tormenterò più il bast.. eh
il tuo amico". Rin lo guardò lasciandolo andare,
si leccó il labbro superiore, dicendo soddisfatto, coprendosi il naso con la mano:" la prossima volta il braccio te lo stacco, ricorda", fece lui avvicinandosi al ferito, guardandolo con la coda dell'occhio:"uno squalo non si lascia scappare la preda così tanto facilmente.".
Il bullo impallidì
"l'avvenimento vale anche per voi fecce umane che ridete delle disgrazie altrui!".
Il gruppo con la coda tra le zampe scappò terrorizzato.
Il guerriero vittorioso alzò il il pugno sorridendo, l'amico a terra lo guardò con ammirazione e stupore.
come Leonida il re di Sparta che sacrificò la sua vita per la Grecia,morendo sorridendo, così Rin cadde all' indietro sanguinando.

Lo Squalo dell'AustraliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora