nico

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Mi aveva bussato alla porta e poi vedendomi in lacrime mi portò sul mio letto e mi baciò. Non avrei saputo consolare meglio una persona... e in parte anche dichiararmi.

Subito finito il bacio non ci staccammo ma ci abbracciammo... e cavolo, quelle braccia creavano indipendenza, non mi sarei mai staccato e questo la dice lunga.
Dopo quelli che sembrarono un paio di minuti will si staccò un po' da me e mi disse quelle tre parole famose:
-Nico, ti amo-
-anche io, Will-
A quel punto fui io a baciare lui, un bacio a stampo, dolce ma delicato...

E fu in quel momento che sentimmo una tosse imbarazzata.
Ci staccammo di scatto e voltandomi vidi Angel, uno dei pochi figli di Apollo dei quali mi ricordavo il nome. Poi, ovviamente, arrossii fino alla punta delle orecchie, e anche Will arrosí, per quanto si può con quella abbronzatura...

-d-da... q-quanto tempo sei qui?- disse Will, e fu un bene che parlò lui perché io avevo perso le parole.
-ehm... ecco... d-da quando eravate abbracciati.... vi siete detti quelle cose... e poi vi-
-sì, penso che hai reso il concetto- lo interruppi, cavolo come avevamo fatto a non sentirlo?

Dopo qualche minuto, penso per ricordarsi come si parla, e dopo qualche occhiata sconcertata e imbarazzata, Will riprese la parola:
-perché sei qui? Non dovresti essere alla festa?-
-bhe... ecco... mi avevano chiesto di cercarti... un ferito della casa di Efesto che si è fatto male con i fuochi di artificio... e v-vi avevo visto venire... cioè correre q-qui- rispose Angel e nella sua voce non scorsi più l'imbarazzo, ma la paura.
-non dovrai dire niente a nessuno!- dissi io con il tono "fallo e ti ammazzo".
-n-non c è problema- e uscì dalla mia cabina.

-credo che tu debba andare- dissi con lo sguardo basso, insomma ci avevano interrotto.
-nah, ormai avranno già risolto- disse lui non curante -posso dormire qui? Non mi va di tornare in cabina con Angel che mi fissa-
-s-sì certo, vuoi un pigiama?-
-no, sono vestito comodo- rispose. Era vero, aveva una tuta addosso

Dopo un po' di silenzio parlai
-ma non è che penserà ancora più male se dormi qui?-
-tranquillo non lo farà. Non ne ha il coraggio- detto questo si mise sotto le coperte e io lo imitai, il mio letto era a una piazza e mezza, quindi ci entravamo benissimo. Ma dopo pochi secondi misi la mia testa sul suo petto, il mio braccio che lo stringeva e Will iniziò ad accarezzarmi i capelli. Ci addormentammo così, l'uno abbracciato all'altro.

Visto che bel capitolo lungo?
Comunque visto che non ho più tempo non scrivo i miei disagi.
Ciaouuu

amori impossibili, o quasiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora