L'inizio di tutto

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Sempre diritto, quando il cielo si fonde con il mare, allora guarda le nuvole e ti troverai nel mondo dei sogni.

Tutto brilla qui, illuminato dalla potente luce della fantasia, sospinto dal fresco richiamo dell'immaginazione e cullato dal dolce profumo della libertà.
È difficile pensare che un tempo, ormai lontano, l'oscurità stava per coprire con il suo solitario manto anche questo mondo.

Per raccontare il tempo passato è necessario ripercorrere quei momenti di doloroso terrore.
In un era lontana, anni e anni fa si scrissero le pagine del nostro presente...

Il sole stava per essere risucchiato nel vortice della desolazione, nell'oblio della tristezza. La vendetta, infatti, era a capo dell'armata oscura. La vendetta, rovina degli uomini, stava distruggendo anche i sogni.

In cielo, adagiato sulle soffici nuvole, si erge il castello del mondo dei sogni. Come una cittadella fortificata dalle fate della speranza e dai folletti dei sogni perduti che con polvere stellata lo nascondono agli uccelli e ai terresti.
Tutti i sogni, tutta la bontà degli esseri umani hanno origine proprio dal nucleo del castello che nasconde un cuore di rubino donato dal sole in persona al primo re dei sogni nella notte dei tempi.
Tanti tanti anni fa si viveva felici, sulle nuvole, incuranti del pericolo oscuro che incombeva come una spada di Damocle.

Sulla montagna della vergogna, luogo d'eresia ed esilio, il mago più potente e spregiudicato del mondo sognante stava, infatti, puntigliosamente programmando la sua vendetta. Si chiamava Malva e ancora rimpiangeva la pesante umiliazione subita a causa del principe del castello, Thoms. Malva aveva, infatti, sempre abitato a castello ed era molto apprezzato dal fratello del re per le sue idee rivoluzionarie, tanto da diventarne consigliere. In seguito alla morte di quest'ultimo però e, sopratutto, a causa della sua inclinazione alla violenza e alla ricerca della sostanza degli incubi, Thoms che aveva preso il posto dello Zio nella schiera dei fidati, aveva convinto suo padre ad allontanare Malva dalla corte. Malva era malato di potere, Malva voleva ricoprire i sogni di neri incubi.

Sulla montagna della vergogna stava ormai da quattro anni pensando come tornare a palazzo ed impadronirsi del regno. Ora, dopo tanta attesa, poteva contare su un alleato più potente del male stesso, originato in una notte di pioggia e forgiato dall'incubo della morte: il perfido Falloides. Creatura ibrida, nata dalle ricerche sfrente di Malva nella terra dimenticata, Falloides era stato creato per servirlo e per compiacersi dei suoi successi.

«Finalmente la pozione del sonno eterno e pronta! Pagheranno per tutto quello che mi hanno fatto, loro indegni del potere, loro non sanno che i sogni vanno domati, vanno dipinti di nero fumo. Non avrebbero mai dovuto allontarmi da loro, dalla luce. Io dovevo esserne il padrone eterno, non un reietto. E ora non posso più neanche toccarla. Ma presto da sovrano dell'ombra diventerò sovrano anche del sole!» sul volto di Malva apparve un ghigno compiaciuto.
Falloides rideva, e il suo riso ricordava lo stridere dei denti in una notte d'inverno.
«Bada, Falloides, il principe, come promosso, sarà l'unico a restare sveglio. Dovrà accettare la mia sfida, dovrà perdere e vedere il suo mondo svanire».

Un manto blu, profondo e impenetrabile come l'oceano ricopriva il cielo.
La Notte era arrivata anche nel mondo dei sogni e nonostante provasse a cancellare ogni rancore e ogni discordia, quel giorno il vento freddo fu più forte e congelò il cuore di tutti gli abitanti. I sentimenti incastonati nell'animo come pietre preziose.

Malva e Falloides, cavalcando le nuvole ancora rosee del tramonto, iniziarono a spargere la pozione del sonno eterno.
Una pozione era servita per ammutolire il mondo, un elisir per fermare il tempo.

Arrivati sopra il castello, scesero velocemente ed entrarono nella stanza del principe.
Lasciarono una lettera sul comodino vicino al letto e come arrivati svanirono in una nube opaca.

Si leggeva:

Caro principino,
se il tuo regno vuoi salvare
sulla montagna della vergogna ti devi recare.
Qui, solitudine troverai
verso morte certa andrai.
Forza! Sali sul tuo fedele destriero:
nelle tue mani riposa il mondo intero.

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