In viaggio

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La mattina arrivò veloce. Come un lampo, come un pugno.
Partirono preso. Il viaggio era lungo: bisognava recarsi sulla montagna dalla cima di ghiaccio, passando per la palude dei ricordi perduti e per il ponte dei desideri incompiuti.

La prima parte del viaggio fu tranquilla, semplice. Il trotto dei cavalli era cullato dalle parole e dalle risate dei giovani.
La sera li raggiunse senza che neanche se ne rendessero conto così presi dalla bellezza del mondo, dal canto degli uccelli.
Decisero di accamparsi in una zona pianeggiante vicino ad un laghetto così che i cavalli potessero rifocillarsi.
Montata la tende e preparato il fuoco si sedettero in attesa che il sonno li raggiungesse.
Thoms fu il primo a parlare rompendo quel silenzio di ghiaccio che si era creato: « la notte e le stelle dal mio castello non si riescono a vedere perché le nuvole spumeggianti le nascondono. Sono così belle, non avrei mai potuto immaginarle così».
«Tutte le notti, qui sulla terra possono essere magiche, ma questa mi sembra speciale».
«Cosa rende, Sam, questa notte così magica?»
Samantha aveva paura e trattenendo il fiatto soffiò parole veloci: «Beh...sono lontano da casa per la prima volta e...e...siamo insieme. Io e te. Che strano».
«Già, hai ragione...in un certo senso sono le nostre prime vere stelle, e la prima vera notte che viviamo da soli. Io e te, suona bene, non trovi"».
Suonava bene, suonava così bene che le guance si Samantha arrossirono scaldate dal fuoco del falò e da quello che si era appena acceso nel suo cuore.
Thoms la guardò. Capì. Sorrise.
Avvicinò gli occhi ai suoi. Sfiorò le sue dita.
Le loro anime si scambiarono un profondo saluto.
Giocò ancora, il principe, con le loro mani. Non una parola.
Com'è difficile, alcune volte, capire il cuore. E com'è faticoso trovare e custodire la chiave dei sentimenti.
Solo quando Samantha abbassò lo sguardo, solo allora Thoms strinse il volto della giovane fra le mani e, esitando, avvicinò le labbra per sfiorare delicatamente quelle rosso ciliegia davanti a lui. Era la prima volta che baciava una donna che non fosse sua madre.
Era la prima volta che baciava un uomo che non fosse suo padre.
Lentamente quel dolce timore iniziale si trasformò in passione, desiderio.
Semplice, naturale come l'istinto.
Il fuoco si spense e furono avvolti dal blu della notte.
I loro corpi furono svegliati dal bagliore caldo del sole che accarezzava la carne. Intrecci di corpo, intrecci di anima, quanto amore, pericoloso come morte.
«Buongiorno Sam» disse con imbarazzo il principe baciandole la fronte «dobbiamo sbrigarci e continuare il viaggio».
Così, dopo che gli occhi di Samantha si furono aperti e stiracchiati come un gatto randagio, partirono nuovamente. Più felici. Più grandi. Più destinati a soffrire.
La strada era in salita. La sete si faceva sentire. I raggi del sole, prima tanto cari, adesso ferivano la carne. Squarciavano la pelle.
Samantha, in cuor suo, sapeva che ciò che era successo la sera prima era sbagliato, e nonostante i suoi polmoni respirassero aria pura, il suo cervello era tormentato da una violenta tempesta.
Persa nell'oblio dei suoi pensieri non sentì la voce di Thoms che le ordinava di fermarsi...

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