Aulo si avvicinò circospetto al punto da dove veniva la voce, sussurrando il nome della mezz'elfa.
"Sono io, ma sono bloccata" rispose lei a voce alta.
Rassicurato, Aulo riaccese la sua luce magica e coprì il poco spazio rimasto tra lui e la ragazza. Eveline era in ginocchio, circondata fino alla vita da uno spesso strato di bava solidificata che le bloccava anche le mani.
"Come stai?" le chiese
"Tutto sommato non troppo male –rispose lei con una smorfia- mi sta trattando come uno dei suoi cuccioli, non come un nemico, se no avrei già tutte le ossa spezzate"
"Conosci bene questo tipo di creature..." disse Aulo, lasciando volontariamente la frase in sospeso. Aveva il dubbio ragionevole che Eveline gli nascondesse qualcosa, ma non voleva aggredirla. Non sapeva perché, ma quella ragazza aveva qualcosa che lo intrigava... "Sai anche come posso liberarti da questa situazione appiccicosa?" terminò con un sorriso
Eveline arrossì fino alla punta delle orecchie e distolse lo sguardo. La cosa peggiore era che lei stessa non avrebbe saputo dire se per la vergogna di aver mentito o per la vicinanza del mago. Aveva un sorriso che le faceva uno strano effetto... "Non sono stata del tutto sincera con voi- disse quasi senza riflettere- effettivamente conosco da tempo questa creatura... l'ho raccolta da cucciola, qualche anno fa. E' una femmina di Anomalo Verde. Di solito sono creature molto pacifiche che restano nelle loro caverne, ma qualcosa ha spinto quest'esemplare a uscire. E' molto arrabbiata e credo di aver capito il motivo. Aveva tre cuccioli, che sono spariti"
"E tu come fai a sapere tutte queste cose, riesci a parlarle?"
"Riesco a comunicare col pensiero. E poi i cuccioli li ho visti nascere..."
Aulo restò per un attimo senza parole.
"Perché hai chiesto il nostro aiuto" chiese, dritto al punto
"Mi sono spaventata per l'aggressione ai mercanti, non sapevo se sarei riuscita a fermarla da sola. Ma in realtà volevo manipolarvi per capire cosa stava succedendo, non volevo che le faceste del male."
Aulo non rispose. Era convinto che la ragazza avesse ancora delle cose da dirgli
"Non se lo merita! – sbottò infatti la mezz'elfa- non ha mai fatto niente di male. Qualcuno le ha portato via i cuccioli, un uomo, l'ho visto nella sua testa. E' per questo che è uscita dalla sua tana e ha attaccato i mercanti. E' una mamma disperata che cerca i suoi piccoli, non merita di essere uccisa!"
"E perché qualcuno avrebbe portato via i suoi cuccioli?" chiese finalmente Aulo.
Eveline sgranò gli occhi "Non lo sai? La saliva di piccolo di Anomalo Verde è uno degli ingredienti più pregiati per le pozioni!"
Aulo storse il naso "Mai stato bravo a fare intrugli... Fammi calcolare tutte le magie che vuoi, te lo faccio senza problemi, ma con le pozioni sono un disastro completo!"
"Potremmo lavorare insieme, allora- sorrise Eveline- io sono l'esatto contrario! Le pozioni mi vengono benissimo, ma la matematica è un mistero che non riesco a risolvere!". Il mago la guardò con un'espressione indecifrabile, ed Eveline arrossì un'altra volta.
"Forse è meglio se ti aiuto a toglierti da qui e andiamo a cercare gli altri, che dici?" concluse Aulo, avvicinandosi alla prigione gommosa della ragazza.
⫻⫻⫻
Massimo e Paolo, sotto buona scorta, uscirono finalmente dal dedalo di caverne in cui si erano persi. Le loro guide procedevano spedite e Massimo si chiese più di una volta se avessero dei segni o se andassero a memoria. Quando furono finalmente all'aria aperta i due amici si ritrovarono di nuovo nel bosco, ma in un punto diverso da quello in cui erano entrati nelle caverne. I loro accompagnatori non rallentarono e li condussero verso sinistra, lungo quella che sembrava la base di una collina. Massimo decise di non dire nulla e di seguirli. C'era qualcosa che non gli piaceva nei modi di fare dei loro sedicenti salvatori.
Dopo un cammino abbastanza breve arrivarono in una specie di radura, in cui le braci di un piccolo falò rosseggiavano sotto la cenere. Altre persone sedevano lì intorno o si affaccendavano. In totale dovevano essere una decina. Uno degli uomini seduti intorno al fuoco alzò gli occhi dal bastone che stava lucidando e sorrise.
"Cosa ci hai portato di bello, Flavio?" chiese mellifluo.
"Due viandanti persi nelle caverne- ripose l'interpellato, uno degli uomini- sono loro che hanno fatto scattare la trappola"
"Erano in cerca di un posto per fare penitenza – aggiunse il nano - l'amico, qui, ha dovuto piantarne in asso una con il papà più grosso di lui..."
Massimo allargò le braccia "Il gentil sesso è sempre stato il mio debole... sto cercando di mettere la testa a posto con l'aiuto del mio confessore... A questo proposito – aggiunse voltandosi verso Paolo - penso che seguirò la tua idea di chiedere piuttosto ospitalità ad un romitaggio. Ce n'è uno a un giorno e mezzo di cammino. Se partiamo subito per domani sera dovremmo esserci! Sareste così gentili da indicarci dov'è la strada principale?" concluse guardando di nuovo gli uomini intorno a lui
L'uomo attorno al fuoco si alzò. "Non credo sia una buona idea, tra poco sarà buio e non è una buona idea gironzolare nella foresta. Resterete con noi per questa notte" disse puntando gli occhi grigi come il ghiaccio contro Massimo.
Il guerriero riconobbe una pressione magica sulla sua mente e decise di far credere al mago di aver ceduto. La faccenda gli puzzava sempre di più, ma senza Aulo erano quasi inermi contro la magia, oltre ad essere in schiacciante inferiorità numerica.
Con un sorriso ampio, ma sforzato, finse di essere felice di accettare. E ripose tutte le speranze in Aulo...
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Eveline e il mostro in cantina
FantasyEveline è una mezz'elfa che gestisce una locanda lungo un'arteria trafficata dell'impero. La sua vita sembra talmente tranquilla da essere quasi monotona, ma in una bella giornata di sole il suo mondo viene sconvolto dall'attacco di un grosso mostro...