Se non fosse stata lei stessa a lanciare l'incantesimo avrebbe pensato di stare camminando in un campo ricoperto di cadaveri, talmente brusco era stato il passaggio dalla veglia al sonno. Solo Aulo, ancora circondato dall'aura di potere della Parola, era rimasto in piedi.
"Per quanto li hai messi a letto?" le chiese
Lei scosse il capo: "Non lo so, ho già avuto fortuna a prenderli tutti..."
"Ti avevo scritto tutto quello che ti serviva!" ribatté lui con un pizzico di irritazione – neanche troppo velato- nella voce
Eveline si voltò e cercò il suo sguardo. Il ragazzo era a un passo dalla perdita di controllo, capì. Ingoiò la risposta piccata che le saliva alle labbra e si chiese come avrebbe reagito lei al suo posto.
"Era la prima volta che lanciavo l'incantesimo di sonno, Aulo, e ti ho detto che in matematica sono una frana. Mi dispiace di non aver potuto fare meglio. Penso che dovremmo sbrigarci a svegliare i tuoi amici, prima di avere cattiva compagnia" Frugò nella scarsella che aveva alla cintura e gli allungò una pozione "Questa dovrebbe attenuare gli effetti della Parola... mi hai fatto venire i brividi" concluse in un soffio.
Si avvicinò a Massimo e a Paolo e fece loro bere un po' a forza qualche goccia di pozione dissolvi-magie. Iniziarono a riscuotersi quasi subito. Aulo, nel frattempo, aveva iniziato a togliere le cinture e a legare i begli addormentati. Paolo lo aiutò, evocando viticci e radichette che da terra andarono a bloccare gli arti di chi dormiva già nelle tende.
Massimo fece un rapido giro del campo e tornò con espressione piuttosto scura in volto. "Abbiamo due problemi: mancano delle persone... il mago era qui di fianco al fuoco e non c'è più e il nano che ci ha trovati nei tunnel non è tra gli addormentati"
"Ci sono anche le sentinelle – intervenne Eveline- non sono riuscita ad addormentare anche loro"
"Allora non restiamo qui – concluse Aulo- non è sicuro. Torniamo alla strada e chiamiamo rinforzi. Intanto raccontateci cos'è successo. Vi hanno fatto del male?"
"Non ci hanno fatto niente, formalmente..." iniziò Paolo
"Ma il loro atteggiamento non è chiaro per niente. Già non sono certo che siano davvero cacciatori di orsi delle caverne..." concluse il guerriero
"Cioè, fammi capire – lo interruppe Aulo adombrato– tu hai lanciato un segnale d'allarme solo perché non eri convinto? Io ho addormentato delle persone per le tue sensazioni?"
"Aspetta! –intervenne Eveline – gli orsi delle caverne non vivono in questa regione, sono orsi di alta montagna... questi non sono cacciatori di orsi... potrebbero essere loro ad aver preso i cuccioli!"
Massimo e Paolo aggrottarono la fronte. "E' una storia lunga – riassunse Aulo – diciamo solo che il nostro mostro è una signora a cui qualcuno ha rubato i cuccioli per farci tanti, tanti soldi come ingredienti di pozioni. Se troviamo i cuccioli mamma mostro si tranquillizza, se no... bisognerà renderla inoffensiva"
Massimo si batté il palmo sulla fronte: "La radura! Venite con me, presto!"
Mentre spiegava loro a grandi linee cos'aveva visto, li condusse con precauzione lungo il sentiero che aveva percorso prima cercando la legna, finché non arrivarono alla radura con quelle strane formazioni appese agli alberi. Il buio era calato completamente e le sagome erano poco più che ombre più solide e dai contorni meglio definiti. Si nascosero nei cespugli a margine della zona scoperta. Era Massimo ora il leader. Fece loro segno di tacere e di ascoltare, dando un'occhiata particolarmente significativa a Eveline. Lei chiuse gli occhi e aprì la mente. Subito sentì la forza vitale di tre esseri viventi provenire da sopra di lei, all'incirca da dove le ombre sembravano inspessirsi, poi la presenza dei suoi tre compagni, solida, calda. Si proiettò a cercare altre presenze e d'un tratto fu sopraffatta dalla quantità di vita che celava la foresta. La radura non era più grande di una decina di passi, ma brulicava di attività animale: gufi e pipistrelli che aspettavano la loro preda dai rami degli alberi, scoiattoli che dormivano nei tronchi degli alberi, topi che sporgevano il muso dalle loro tane, chiedendosi se osare uscire a procurarsi il cibo. Poco lontano una volpe deviò dal percorso precedente perché aveva fiutato... persone! Tre persone erano nascoste a due decine di passi da loro, celate da un incantesimo. Ma il naso di una volpe non era così facile da ingannare. Si riscosse improvvisamente e tirò la tunica a Massimo. Gli segnalò la posizione e il numero di persone presenti, poi lo guardò con aria interrogativa. Il guerriero per tutta risposta guardò il mago...
Aulo rischiò di cedere al panico. Quando Massimo faceva appello a lui per guidare il gruppo non era generalmente buon segno. Soprattutto visto che lui, in quel momento, non aveva la più pallida idea di cosa fare... Calcolò mentalmente che se c'erano solo tre persone nascoste le sentinelle non si erano ancora accorte dell'attacco al campo, ma una voce sarebbe stata sufficiente a metterle in allarme. D'altro canto loro erano in 4, ma conosceva le scarse capacità belliche di Paolo ed era totalmente all'oscuro di come avrebbe reagito Eveline. Lui stesso si sentiva a un passo dal crollo. Usare le Parole non era mai una passeggiata... Scosse la testa. Non aveva nessuna idea geniale. Massimo soffocò un'imprecazione e restò acquattato tra i cespugli. Erano allo stallo e lo sapevano. Non osavano muoversi per non allarmare gli altri, che, a quanto pare, stavano facendo lo stesso ragionamento.
Eveline non osava muoversi. Se avesse osato si sarebbe allontanata per nascondersi ancora più nel folto del bosco. Tremava dalla paura, ora. Non si era sentita così nemmeno quando era intrappolata nella bava del mostro. Senza rendersene conto iniziò a cantare a bassa voce, come prima, nascondendo la loro presenza. Paolo si girò e la fulminò con gli occhi, ma Aulo lo fermò e la incoraggiò a continuare. Quando l'incantesimo fu ben attivo si azzardò a parlare. "Dobbiamo lasciarli uscire dal loro nascondiglio. La magia di Eveline ci copre... quando saranno con le mani nel sacco salteremo fuori e daremo loro una lezione. Eveline, tu starai qui e li bersaglierai da lontano con qualsiasi cosa tu trovi..."
Si accinsero a pazientare.
Angolino autrice: questo capitolo è molto incentrato sul dialogo nella prima parte. Che ne pensate? Scorre abbastanza o risulta pesante? Fatemi sapere!
Fatemi sapere anche se la storia vi piace o se vi state annoiando, l'azione dovrebbe tornare nel prossimo capitolo... per quelli che avranno voglia di seguirmi fin là!!!
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Eveline e il mostro in cantina
FantasyEveline è una mezz'elfa che gestisce una locanda lungo un'arteria trafficata dell'impero. La sua vita sembra talmente tranquilla da essere quasi monotona, ma in una bella giornata di sole il suo mondo viene sconvolto dall'attacco di un grosso mostro...