Capitolo 2

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Erano le dieci del mattino ed Harry era ancora sotto le coperte.

Per fortuna, Il Ministero della Magia gli aveva lasciato due settimane per affrontare il lutto di Ginny e lui ne stava approfittando appieno.

Ormai era una settimana e mezzo che sua moglie era venuta a mancare e il ragazzo si sentiva più vuoto che mai. Non riusciva a mangiare, a dormire e nemmeno a trovare la forza di parlare. Era quasi diventato un vegetale.

I suoi figli, invece, stavano sopportando il dolore meglio di lui, soprattutto Albus.
Lui, che era sempre stato un ragazzino chiuso e introverso, che sembrava aver paura persino della sua stessa ombra, aveva mostrato di avere una corazza.

James e Lily si facevano forza a vicenda: loro due avevano un legame speciale. A volte ad Harry dispiaceva che Albus non fosse coinvolto, ma al diretto interessato non era mai importato molto.

"Papà, hai mangiato?", arrivò Lily, preoccupata. Harry la guardò con occhi vitrei e spenti:

"No...", mormorò appena.
A quel punto, Lily corse in cucina, tagliò una fetta della torta che aveva portato Hermione qualche giorno prima e poi la portò in camera.

"Tieni. Devi fare colazione sennò poi come fai ad essere forte?". Detto ciò, scappò via, chiudendosi la porta alle spalle.

Harry fissava il cibo, senza avere la minima voglia di mangiarlo.
Era sull'orlo di una crisi: oltre al dolore della sua perdita, ora aveva anche la consapevolezza che i suoi figli, che non avevano mai visto la morte, fossero più forti di lui. Che tutto quello che aveva passato non era stato in grado di fortificarlo, ma ad indebolirlo.
Loro stavano cercando di aiutarlo, di essere forti per lui, ma non doveva essere così. Doveva essere il contrario.

"Papà? Posso entrare?". La voce baritonale di Albus era accompagnata a energici colpi sulla porta. Evidentemente, aveva visto Lily correre in cucina, perciò aveva supposto che suo padre fosse sveglio.

"Sì.", bisbigliò.

Il ragazzo aprì la porta. Appena entrato si sedette sul letto e fissò Harry negli occhi, verde nel verde.
Il padre credette che Albus gli stesse per fare un discorsetto, ma gli annunciò solamente che di lì a poco avrebbero ricevuto visite.

"Ma... chi?", chiese Harry.

"Non lo so, in realtà. Non l'ha detto.", rispose Albus, tranquillo.

Harry strabuzzò gli occhi:

"Come fai a non sapere chi viene a trovarci, se sai che viene a trovarci???", perse la pazienza, ma era stanco e aveva la voce roca, per cui non risultò particolarmente minaccioso.

Albus rimase pacato, anche perché sapeva che il padre non era messo molto bene in quel momento dal punto di vista psicologico, per cui era normale che fosse leggermente più irascibile.

"Papà, stai tranquillo. Ha mandato una lettera.", e così dicendo, tirò fuori una busta capiente e gliela porse.

Harry la aprì e trovò un bigliettino abbastanza piccolo.
"Come mai utilizzare una busta così grande per un bigliettino così piccolo?!", si chiese.

"Ciao Harry. Mi è giunta voce del tuo lutto. Passo a trovarti oggi alle 11,00.
Non riesco a scomodarmi prima."

Il ragazzo rimase allibito. Chi poteva essere?
Aveva appena distolto lo sguardo dal biglietto, che alla voce di suo figlio gli giunse di nuovo:

"Provaci tu ora a capire di chi si tratta!", esclamò, andandosene, "Ah, e prima che mi dimentichi: sono le 10:30. Il nostro "ammiratore segreto" arriverà tra mezz'ora.
Ti consiglio di mangiare ciò che ti ha portato Lily e vestirti, perché così sembri un cadavere. Ciao.", e uscì, mimando il gesto delle virgolette con le dita alle parole "ammiratore segreto".

Il Prescelto come aveva detto. Sbocconcellò la fetta di torta, senza finirla - quello sarebbe stato impossibile - e poi si alzò, cercando qualcosa di decente da mettersi.
La scelta alla fine ricadde su un paio di pantaloni da ginnastica neri e una maglietta bianca.

Fece appena in tempo a lavarsi i denti, che il campanello suonò.

Corse ad aprire e si ritrovò davanti l'unica persona che non si sarebbe mai aspettato.

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N/D: Ciao!! Ho pensato di aggiornare questo capitolo insieme al terzo, ma mi sono resa conto che forse era meglio pubblicare questo è finire l'altro... Mi dispiace per il ritardo, ma sono piena fino all'orlo di compiti e studio!😬
Spero che vi sia piaciuto :)

I've fallen for you || Like the BeginningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora