"HARRY POTTER È ATTESO NELL'UFFICIO DEL SIGNOR SHACKLEBOLT"
L'altoparlante dell'ufficio di Harry continuava a gridare.
"Sì, ho capito", rispose il ragazzo, all'aria. Era atteso nell'ufficio di Kingsley Shacklebolt. Bene. Sperava che fosse per qualche aggiornamento sul caso di Draco.
Quella settimana sarebbe dovuto andare a trovare i medici del San Mungo, ma all'ultimo momento il Capo Auror aveva deciso di mandarci Gideon.
Inutile dire che ne rimase leggermente offeso.
Mentre si dirigeva nell'ufficio di Kingsley, si chiedeva cosa avesse scoperto il suo collega. L'autopsia dei medici sarebbe stata importantissima: dato che erano ancora indecisi sull'innocenza del suo ragazzo, vedere se Astoria era morta di malattia o per omicidio avrebbe rappresentato la prova cruciale.
Ma Harry era tranquillo. Draco era innocente, perciò non avrebbero potuto trovare nulla.
Bussò alla porta e il suo Capo venne ad aprirgli, rivolgendogli un sorriso cordiale che Harry ricambiò, per poi sistemarsi dall'altro lato della scrivania:
"Dunque, mi voleva?", chiese il ragazzo, monotono come era richiesto ai colloqui con i superiori.
Kingsley annuì:
"Sì, signor Potter. Vorrei parlarle un attimo del caso del signor Malfoy."
A Harry si drizzarono le orecchie, come succedeva ogni volta che udiva il nome del suo amato. Il tono del capo era però inaspettatamente tetro e non presagiva nulla di buono.
"Mi dica."
Shacklebolt si interruppe, cercando di trovare le parole adatte e il tatto necessario per riuscire a spiegarsi. Poi, finalmente, parlò:
"Il signor Malfoy è stato condannato ad una pena di 15 anni al carcere di Azkaban. L'Auror Gideon Martin ci ha portato delle prove dal San Mungo: il corpo di Astoria Greengrass riporta impronte digitali del marito in tutto il corpo, in più sembra che sia morta per avvelenamento."
A Harry sembrò che il mondo gli crollasse addosso, di nuovo. Lo aveva già perso una volta, non voleva perderlo di nuovo. Non poteva perderlo di nuovo:
"Ma... ma come?? Signor Shacklebolt, davvero... insomma... lei crede che-"
"Da un Mangiamorte ci si può aspettare qualsiasi cosa. Inoltre, io credo di più al signor Martin, un Auror qualificato, che al signor Malfoy."
Harry si sentì mancare:
"No... no... no... Signore... Draco è innocente!", gridò, ma più che un grido gli uscì un lamento strozzato.
"Ne dubito fortemente, signor Potter. Vede: il movente ce l'aveva, l'autopsia ha confermato tutto. Mi dispiace."
Quelle ultime parole fecero montare Harry su tutte le furie:
"NO CHE NON LE DISPIACE! VOI CERCATE SOLO UN MODO PER FARLO RINCHIUDERE PERCHÉ È STATO UN SEGUACE DI VOLDEMORT! MA NON SAPETE NULLA!!"
"Signor Potter, la prego di-"
"NO, SONO IO CHE LA PREGO DI ASCOLTARMI!!". Harry era fuori di sé dalla rabbia. Vedendo Shacklebolt atterrito fece una pausa.
"Senta, io lo conosco. Conosco MOLTO BENE Draco Malfoy e le posso assicurare che è innocente! Fu, infatti, Lucius Malfoy ad obbligarlo a diventare un Mangiamorte. Lui si batté coraggiosamente affinché ciò non accadesse, ma quando il Signore Oscuro minacciò di uccidere sua madre, Malfoy accettò. Capisce? Ha accettato di auto-condannarsi solo per amore di sua madre. Non è MAI stato dalla parte di Voldemort."
Il Capo era ammutolito, il ché fece capire ad Harry di aver quasi raggiunto lo scopo:
"Io le chiedo: per caso lei ha verificato le prove di Martin?"
Qualcosa nella sicurezza di Shacklebolt si ruppe e iniziò a sudare freddo:
"Ehm... in realtà io..."
"VISTO?! NON LE ESAMINA NEPPURE!!", lo interruppe Harry, più arrabbiato di prima, "QUEL CRETINO POTREBBE AVERLE PORTATO DEI PHOTOSHOP!! MA SI RENDE CONTO CHE TRE QUARTI DI QUESTO MONDO VORREBBE CHE MALFOY FOSSE SBATTUTO IN PRIGIONE?? QUANTO CREDE CHE CI VOGLIA PERCHÉ FABBRICHINO DELLE PROVE FALSE, EH?!"
Non poteva credere che Kingsley fosse stato così ingenuo. Non era da lui incappare in certi errori così grossolani. Harry continuava ad ansimare, scosso dallo sforzo di fiato che quello sfogo gli aveva richiesto. Il Capo Auror sapeva fin troppo bene che il ragazzo era nel giusto.
Preso dalla vergogna, Shacklebolt si alzò e si diresse verso un mobile di ferro grigio con tanti cassettoni tutti uguali, differenziati solamente da alcune etichette che Harry non riusciva a leggere per la loro lontananza.
L'uomo ne aprì uno situato abbastanza nel mezzo e da lì estrasse una carpetta gialla. Poi tornò alla scrivania, si sedette e gliela porse.
Il ragazzo l'aprì: dentro c'erano alcune radiografie del corpo di Astoria e il referto scritto dell'autopsia.
Harry sapeva benissimo riconoscere un documento falso: infatti, sapeva che in ognuno di essi era presente un minuscolo codice a 10 cifre posto in basso a sinistra di ogni foglio.
Girò il referto e il codice a 10 cifre non c'era:
"Guardi, signor Shacklebolt. Osservi qui.", gli disse, indicando l'angolino in basso a sinistra.
"Ma signor Potter... qui non c'è nie... oh."
Quello era uno dei piccoli trucchi che lui aveva insegnato ad Harry quando era più piccolo, in modo da permettergli di essere sempre un po' più avanti degli altri. Solo loro due e pochi altri erano a conoscenza di cose come quelle.
"Questo referto è falso. Signore, bisogna immediatamente dire a-"
"Il mandato d'arresto è già stato inviato. Non possiamo fare nulla."
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"Signor Draco Malfoy, lei è in arresto per l'omicidio di Astoria Greengrass."
Il biondino continuava a pensare alle parole dell'Auror che l'aveva arrestato. Evidentemente quella volta il suo Harry non era riuscito a salvarlo.
Si era ritrovato una schiera di Auror fuori dalla porta di casa che gli avevano intimato di girarsi e mettere le mani dietro la schiena, affinché loro potessero fargli un Incantesimo di Manette.
Non aveva parlato per tutto il viaggio. Non aveva nemmeno tentato di difendersi.
Del resto, avrebbe avuto poco senso perché aveva perso.
Sapeva che era giunto il momento che fosse rinchiuso ad Azkaban. Maledì quella pettegola di Rita Skeeter, suo padre, il Signore Oscuro, i suoi zii e tutti i Mangiamorte per avergli rovinato la vita.
Perché ad una persona rinchiusa in quella prigione, innocente o meno, veniva rovinata l'intera esistenza.
Almeno una cosa era stata buona: non c'era Harry tra gli Auror. Non avrebbe potuto sopportare di vederlo impotente, mentre lo portavano via. L'avevano processato e, siccome tutti in sala erano favorevoli alla sua incarcerazione si procedette così.
Ed ecco che si trovava lì, sdraiato sulla tavola di legno completamente rovinata che avevano il coraggio di chiamare letto in quella cella umida, pensando alle occasioni perse e ai ricordi felici.
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I've fallen for you || Like the Beginning
फैनफिक्शन[[ SEQUEL DI "I've fallen for you || Drarry"]] Dove Harry si ritrova a fronteggiare un lutto e Draco a risolvere uno scandalo... Cosa succederà se decideranno di aiutarsi? [⚠️ATTENZIONE⚠️: Se siete contro gli omosessuali, non leggete. Non voglio co...