Capitolo 26

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Passarono 4 giorni e Gionata non si fece sentire. Un messaggio, una chiamata, zero.
Inizialmente lo chiamai io, ma non ricevetti nessuna risposta. Allora decisi di non farmi più sentire nemmeno io.
Arrabbiata non bastava a descrivere come mi sentivo. Provavo anche in un certo senso paura, paura che lui mi avesse solo usato.

Venerdì.
Solita mattina passata lavorando.
Avrei passato il pomeriggio e la sera a studiare, perché la settimana seguente avrei dovuto dare un esame.
Salii in macchina e accesi la radio.
Neanche farlo apposta, passarono in radio un intervista di sfera e il cuore iniziò a battermi all'impazzata.
Misi in moto e mi avviai verso casa, ascoltandolo.
A sentire la sua voce mi venne da sorridere, ma poi ritornai in me e cambiai stazione.

Arrivata a casa, sistemai ciò che avevo comprato e mi misi un pantalone della tuta con una felpa abbinata.

Raccolsi i capelli in una coda disordinata e mi gettai sul letto con i libri

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Raccolsi i capelli in una coda disordinata e mi gettai sul letto con i libri.
Verso le 7:30 preparai qualcosa con cui cenare e poi tornai sui libri.

Si fecero le 10 e decisi di stoppare lo studio e andare a fumare.
Rientrai e decisi di guardare un po' di televisione, cazzeggiando con il cellulare.
Circa un' ora dopo sullo schermo comparve una chiamata da parte di Melissa. Guardai stranita il telefono, e, dopo aver esitato, risposi.
Sentii di sottofondo molta confusione e la musica molto alta. Era sicuramente a fare serata.
Attaccai io a parlare
"Melissa dimmi"
Non mi rispose subito
"Pronto?"
"Eccomi Gaia, scusa."
"Dimmi"
"Ascolta, so che non vuoi parlare con me e tutto, però devo dirti questa cosa"
"Cioè?"
Mi distesi sul letto e mi accarezzai i capelli, curiosa di sentire cosa aveva da dirmi.
"Sono qua all' Hollywood con Christina e..."
"E?"
"E..."

Gionata's pov
5 giorni. 5 giorni senza sentirla ne vederla.
Non ce la facevo più, avevo bisogno di andare da lei. La settimana fu un incubo e avevo bisogno di distrarmi.

Venerdì sera. Sentii suonare al citofono. Sotto sotto speravo fosse Gaia, ma sapevo che sarebbero stati i miei amici.
Entrarono in casa e si accomodarono tutti sul divano. Io rimasi li davanti a tutti grattandomi la testa.
"Beh fra, che c'è ?"
"Eh? Niente perché?"
"Te ne stai lì come un palo"
Non risposi
"Sta sera si esce, sfe "
"Non ho voglia"
"Dai, è una settimana che non esci e che te ne stai a casa. Usciamo, ci divertiamo, conosci tipe.. solita storia"
Esitai un po' ma poi accettai.
I ragazzi iniziarono a bere e a giocare con la playstation, io andai a farmi una doccia.

Per le 10 uscimmo di casa diretti all' Hollywood, un locale di Milano.

Una volta entrati, ci recammo nel solito posto, distaccato dalla massa della gente, dove potevamo bere e divertirci in pace.
Mi scattai qualche foto con dei ragazzi e, neanche tempo di tornare dai miei amici, che già erano circondati da alcune ragazze.
Arrivai e mi sedetti sul divanetto, iniziando a bere.
Sentii gli sguardi delle tipe su di me: alzai gli occhi e ne notai due in particolare che stavano parlando e contemporaneamente fissandomi.
Mi sorrisero e io ricambiai mordicchiando la cannuccia.
Si avvicinarono e si sedettero una alla mia destra e l'altra alla mia sinistra.

Gaia's pov
"E spero tu sappia che c'è anche Gionata"
Il cuore mi si fermò. Che cazzo ci faceva Gionata li? Aveva tempo di andare in discoteca e non di chiamarmi?
"Cosa?"
"Pensavo lo sapessi "
"E perché mi hai chiamato allora?"
"Volevo esserne sicura, anche se abbiamo litigato, è giusto che tu lo sappia"
Azzardai la domanda
"Con chi è ?"
"Con dei ragazzi .."
La sentii bloccarsi
"Poi?"
"Ehm.."
"Melissa ti prego"
Sentii il mio cuore scoppiare.
"Ci sono due ragazze sedute con lui, stanno ridendo e parlando"
Sentii un vuoto dentro. Iniziai a tremare e a stringere i pugni.
"Arrivo"
Attaccai la chiamata.
Mi alzai dal letto, presi la borsa, infilai le Nike e uscii di casa.
Montai in macchina e partii come un razzo.
Avevo la mascella serratissima e mi stavo trattenendo dal piangere.
In un quarto d'ora arrivai e scesi sbattendo forte la portiera.
Arrivai all'entrata, beccandomi gli sguardi di tutti i ragazzi li fuori, ma non mi interessava: incrociai le braccia e arrivai davanti ai bodyguard.
Uno di essi mi fermò con mano.
"Sei in lista?"
Sbuffai e tirai fuori 20€ dal portafoglio mostrandoglieli davanti gli occhi e così mi fece passare.
Mi recai all'interno e partii alla sua ricerca. Passai in mezzo alla folla e spinsi tutti quanti coloro che mi si presentavano davanti, fin quando avvistai un gruppo di ragazzi e ragazzi appartati.
Mi alzai sulle punte dei piedi e mi accorsi di un ciuffo rosso: eccolo.
Mi avvicinai sempre di più per esserne sicura, non volevo ancora crederci.
Arrivai a poca distanza da loro e sembrò che nessuno si fosse accorto di me.
Gionata aveva le braccia intorno alle due ragazze ed entrambe erano avvinghiate a lui.
Spostò il suo sguardo divertito dal volto della ragazza e accidentalmente si accorse di me.
Il sorriso gli scomparve dalle labbra.
Rimasi li immobile, come paralizzata.
L'unica reazione che ebbe il mio corpo fu quella di far scendere delle lacrime dai miei occhi, senza poterle trattenere.
Gionata si staccò dalle due e iniziò ad avvicinarsi a me.
Mi girai verso l'uscita e iniziai ad accelerare il passo per andarmene. Passai una mano sotto gli occhi per asciugare le guance ed arrivai fuori.
Sentii una voce femminile chiamarmi: Melissa.
"Gaia aspetta"
Mi raggiunse e mi gettai nelle sue braccia, lasciando sfogare il pianto.
In meno di un minuto ci raggiunse anche Gionata e io mi staccai da lei, chiedendole di andarcene.
Lui però mi fermò da un braccio e mi giro verso di lui. Con la mano libera presi e gli tirai uno schiaffo.
"Dato che ti riesce bene, non permetterti mai più di farti sentire o vedere"
Gli urlai contro piangendo e me ne andai con Melissa.

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