Capitolo 30

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Mi lavai i denti e appoggiai le mani sul lavello in modo tale da guardare il mio riflesso fisso sullo specchio: sbuffai e mi passai la mano tra i capelli.
Vidi Gionata appoggiarsi allo stipite della porta e dopo qualche secondo in silenzio parlò:
"Scusami"
Mi girai per guardalo e incrociai anche io le braccia.
"Gionata ascolta, io e te dobbiamo mettere le cose in chiaro. Non possiamo litigare ogni due secondi e dopo tenerci il muso per tutto il giorno per una cazzata."

"Lo so, lo so, ed hai ragione, ma mi è così difficile...tu sei così uguale a me, siamo troppo testardi e dovremo provare a venirci in contro.."

Queste sue parole mi calmarono e mi avvicinai a lui, iniziando ad accarezzargli le due guance.

"Perché cazzo non riesco a rimanere arrabbiata con te?"

Iniziò a far scorrere le sue mani sui miei fianchi e iniziò a baciarmi. Lo spinsi verso il muro e resi il bacio sempre più passionale ed eccitante.
Gionata staccò le labbra per qualche secondo:
"Dio quanto ti amo"
Mi prese e mi portò sul letto.

Quella sera non uscimmo ma comunque non diedi peso alla cosa, ero occupata con altro.

La mattina dopo mi svegliai, come il solito prima io col sorriso sulle labbra. Mi accorsi della mia testa poggiata sul suo petto nudo e le nostre gambe e aggrovigliate. Allungai la mano verso la sua guancia e alzai lo sguardo per guardargli il viso. Quanto era bello.
Lo ufficializzai: non ero mai stata così fottutamente innamorata.

Gionata si svegliò intrecciando la sua mano con la mia appoggiata su di lui e mi baciò sulle labbra.

"Sei ancora arrabbiata per ieri?"

"Penso di no dopo quello che è successo sta notte"
Dissi con un sorrisetto malizioso.
Si mise a ridere ma si bloccò subito quando qualcuno bussò alla porta.
Sbarrai gli occhi per lo spavento e poi chiesi:

"Mamma?"

"Volevo dirti che la colazione è pronta"

Ringraziai Dio che la sera prima chiusi la porta a chiave.

"Arrivo"

Entrambi ridemmo e poi ci alzammo per vestirci.

"Posso farmi una doccia?"

"No, aspetta che mia mamma se ne vada, se rimango sola con lei mi farà domande strane e voglio evitare situazioni imbarazzanti"

"Gionata conosco mia mamma e si, insomma, lei non pensa che io.."

"Allora lei non conosce te"
Disse lui mordendosi il labbro e tirandomi uno schiaffo sul sedere.

"GIONATA"

Esclamai io imbarazzata.

Si lasciò scappare un sorriso e poi prese le mie guance tra le dita per lasciarmi un bacio a stampo.
Dissi:" mi piace quando ti svegli così la mattina"

Scendemmo le scale e ci sedemmo a tavola.
Entrambi salutammo mia mamma e prendemmo qualcosa da mangiare.

"Allora ieri sera? Siete usciti?"

"No siamo rimasti a casa"

"E cosa avete fatto?"

Iniziò a battermi il cuore.

"Niente di che, abbiamo guardato un film"

Gionata fece finta di strozzasi con un boccone e io gli tirai un calcio da sotto il tavolo. Fortunatamente mia mamma non se ne accorse perché occupata a lavare gli ultimi piatti.

"Va beh io vado, ci vediamo sta sera"

"Ciao mamma"

"Arrivederci Sara"

Ci mando un bacio con la mano e si precipitò fuori dalla porta.

"Sei fuori?"
Domandai io ridendo.
Lui alzò le spalle.

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